#IONONLOMANGIO

Ogni anno in Italia vengono macellati oltre 2 milioni di agnelli, 300 mila solo a ridosso delle festività pasquali.
2 milioni di anime strappate alle madri ad un mese di vita.
Appesi alle zampe per essere pesati.
Sottoposti a viaggi estenuanti, anche di 30 ore, se provenienti dall’estero.
Macellati in gruppo e con mezzi di stordimento inefficaci.
Ciò emerge chiaramente dall’inchiesta di Essere Animali sulla macellazione degli agnelli a Pasqua.
Far nascere per morire. Produrre la vita per distruggerla.
Ma è davvero necessario mangiare un cucciolo?
Tradizione?
Ma se una tradizione é violenta non va forse bloccata?
Lo schiavismo era una tradizione. Eppure oggi uno schiavo in casa non lo accetterebbe nessuno.
Le tradizioni cambiano, si modificano.
Le coscienze si evolvono nel tempo e tradizioni che oggi sembrano valide domani vengono considerate anacronistiche e crudeli.
In Italia dal 2010 al 2016 le macellazioni di agnelli sono diminuite quasi del 50%, chiaro segno di una evoluzione delle coscienze.
Alternative per una Pasqua di pace ce ne sono tante. Propongo qui le ricette di Agire Ora Edizioni, le ricette di Io Scelgo Veg di Essere Animali e le ricette di I love veg di Animal Equality, da scaricare gratis.
Perché un menù cruelty free é il primo gesto di pace e rispetto per la vita, in tutte le sue forme.
Ed é alla portata di tutti.
Buona Pasqua.
#IONONLOMANGIO
Perdoni se riprendo Egr. Tedeschi la sua affermazione soprastante sul fatto che le piante non sentirebbero dolore. Ha mai letto nulla di S. Mancuso e del suo Laboratorio di Neurobiologia Vegetale alla Università di Firenze? Se approfondirà…forse valuterà in modo nuovo le vs. abbuffate di vegetali. Pare perfino che i vegetali possan “comunicare” tra loro. Chissà che si dicono quando gli si avvicina un vegano.
Non metto in dubbio la capacità delle piante di “comunicare” o di reagire a stimoli esterni.
Ma le piante non sono certo animali.
Vocabolario Treccani: animale, der. di “anima”: ogni organismo vivente dotato di moto e di sensi.
Il motivo principale per cui animali e umani provano dolore è far sì che si rendano conto di essere in pericolo e scappino. Una pianta non si può fisicamente muovere, qualsiasi dolore sarebbe quindi inutile per la sua sopravvivenza.
Inoltre una differenza morale tra animali e piante c’è. Se stesse guidando una macchina ed improvvisamente un cane attraversasse la strada, non sterzerebbe forse sull’erba per evitare di investire il cane?
Egr. Tedeschi le piante, il Prof. Mancuso insegna, si muovono eccome; con loro tempi e strategie raffinatissime. Abbiamo poi certificato che i veg. aderiscono ad una variante dello specismo in quanto ritengono che le specie vegetali, di cui loro si nutrono senza remore, siano indegne della considerazione tributata invece al mondo animale. Altra considerazione: vari mammiferi, uccelli, pesci, rettili, molte specie del mondo animale sono onnivore da sempre . Dunque, se l’uomo come sostenete non ha il diritto di ritenersi superiore agli animali di cui si nutre, perché mai solo a lui dovremmo imporre lo stigma di essere “eticamente in errore”? Lui, l’ uomo onnivoro, si nutre nel modo per il quale è stato fisiologicamente modellato, al pari degli altri onnivori. Non etico sarebbe forzare questa sua natura.
Il fatto che alcuni animali uccidano altri animali non giustifica moralmente il consumo di prodotti animali.
Se fosse accettabile per noi umani uccidere un animale solo in quanto il leone uccide la sua preda allora dovrebbe essere accettabile anche comportarci come si comporta il leone, il quale caccia (e sbrana) le prede autonomamente e a volte uccide i propri cuccioli. O come si comporta la leonessa, che insegna ai cuccioli come uccidere. Noi invece non consideriamo moralmente accettabile uccidere i nostri figli, paghiamo qualcuno affinché uccida per noi gli animali di cui ci cibiamo perché consideriamo traumatizzante il gesto di uccidere e la vista del sangue, non insegniamo ai nostri figli ad uccidere né li portiamo in gita nei macelli a vedere come vengono brutalmente uccisi gli animali.
Il leone non ha scelta. L’uomo, non avendo bisogno di nutrirsi di animali per sopravvivere, può scegliere di non mangiarli.
https://www.scienzavegetariana.it/medici/domande/faq/onnivoro.html
E con questa ennesima risposta:
Tedeschi batte Bastanzetti 5 – 0
sconfitta sonora per la Provocazione ignorante in casa della saggia e semplice Argomentazione.
Egr. Tedeschi guardi che il leone non è onnivoro, come l’ uomo; quindi il suo esempio esula. Non riesco poi a seguirla nella equazione per la quale noi, come andiamo dal macellaio ad acquistare delle costine di agnello dovremmo sentirci autorizzati, alla moda leonina (peraltro motivata da spinte sessuali) , ad uccidere i figli.
Certo, il leone é carnivoro ma se preferisce può utilizzare qualunque altro animale onnivoro. Il ragionamento non cambia. L’animale non ha scelta, l’essere umano si.
L’equazione? O siamo animali selvaggi e allora agire per istinto é lecito in ogni circostanza della vita (e non solo quando vogliamo con ciò giustificare l’uccisione di animali a scopo alimentare) oppure la nostra morale si é evoluta e allora non é moralmente accettabile uccidere esseri viventi.
Ritengo molto utile questa riflessione che negli ultimi anni sta prendendo piede circa le Tradizioni. Credo sia un buon canale comunicativo.
Capire che rimanere ancorati ad usanze, costumi e abitudini non sia sempre evolutivo, non è facile. Mettere in discussione qualcosa che è tramandato da generazioni, non risulta rispettoso.
Ci hanno educato al mantenimento e alla conservazione, non al cambiamento.
Eppure, senza cambiamento non c’è evoluzione.
Che strani che siamo, vorremmo evolvere senza cambiare.
In una società affetta da machismo, omofobia e fondamentalismo religioso in generale, sarà dura capire che conviene a tutti non mettere gli animali nel piatto, quindi cambiare tipo di alimentazione.
In una società come quella di oggi, la chiave sta nel trovare il modo giusto di far passare il messaggio.
Facciamo ancora la “Sagra dei Osei”, esibiamo praticamente animali torturati, e ci vantiamo del fatto che vada avanti da quasi 800anni…io me ne vergognerei.
Continuiamo a divulgare e diffondere queste idee sulla linea Vegana, è l’unico modo per contribuire ad un lento cambio di rotta.
P.S complimenti Alessandra per le sue risposte, sempre esaurienti e sul pezzo. Purtroppo sembrano parole al vento vista l’incapacità di ammettere l’evidenza da parte di chi le riceve e continua a sostenere la dieta Mediterranea.
Da dove arrivano queste tradizioni? Sia quella cristiana sia quella musulmana arrivano dalla prova che Abrama è stato sottoposto da Dio, quindi parliamo di un fatto di oltre 2000 anni. L’essenza della storia non è certo la necessità di uccidere un bambino, ma l’ubbidienza a Dio.
Come è diventato una tradizione cristiana? Buona domanda, visto che Gesù si proclamava come “l’agnello di Dio”. LUI si sacrificava, non “togliendo” soltanto “i peccati del mondo” ma togliendo il bisogno di sacrificare degli animali. Chi potrebbe mettere in dubbio tutto ciò? Il clero? Che per quasi 2.000 anni ha regnato come i pascià? Chi era privilegiato e mantenuto?
“Dio è buono, Dio è grande”, “La pace sia con te” … parole sante che si sente ogni giorno, da ogni religione. Qualcuno ha mai comprese queste parole? Si deve uccidere un bambino per ottenere la pace? La grandezza si manifesta mostrando gentilezza e misericordia, non uccidendo innocenti.
Per chi pensa soltanto a se stesso … 14 su 15 malattie croniche che costituiscono 80% delle cause di morte sono sia da evitare sia da curare con una dieta vegetale ed integrale. Non lo dice YouTube, ma tutti i studi scientifici che non sono finanziati da quelli che lucrando questa situazione.
“Pace e bene”
Purtroppo la dieta vegana e quella di certe varianti della vegana sono una forzatura, non concorde alla fisiologia dell’uomo. Prova ne sia che i praticanti devono assumere integratori chimici (B12-Ca-Fe) e monitorarsi con molta attenzione specie se parliamo di organismi in fase di crescita. Dal punto di vista filosofico-politico-macroeconomico-sociale ad oggi non risultano esempi al mondo di uno stato che abbia voluto convertire alle sole diete vegetali il suo popolo. Cosa possiamo dedurne? o che stiamo parlando di una utopia destituita di realismo o che i praticanti di quelle diete son così intellettualmente superiori e distanti dalle masse che queste ultime non ne verranno mai convertite.
Non si preoccupi, nessuna forzatura ma tante rassicurazioni.
I vegani non devono assumere integratori di ferro o calcio.
Le diete vegetali sono le più ricche di ferro. https://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/integra_ferro.html
Ed è semmai assumendo il calcio da alimenti di origine animale quale il latte che si rischia la tanto temuta osteoporosi. https://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/pcrm/pcrm_osteoporosi.html
https://www.scienzavegetariana.it/focus/osteoporosi/
Passiamo alla vitamina B12.
Come Lei certo saprà nessun animale è in grado di produrre la vitamina B12 in quanto é una vitamina prodotta da batteri presenti nel terreno.
a) la vita artificiale condotta dagli animali da allevamento non permette loro di entrare in contatto con i batteri produttori di B12;
b) la vita molto breve degli animali da allevamento non permette loro di accumulare nei tessuti abbastanza vitamina B12 per esserne una fonte sufficiente.
Quindi gli animali da allevamento ricevono mangimi addizionati di B12 (che, quasi sicuramente, deriva sempre da sintesi chimica, più economica).
Essendo i batteri la fonte naturale della vitamina B12, assumere un integratore di vitamina B12 da sintesi batterica è un modo naturale di approvvigionarsene rispetto ad assumerla cibandosi di animali cui sono stati addizionati i mangimi con B12. https://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/b12_approfondimenti.html
Tra l’altro anche gli onnivori dovrebbero preoccuparsi della B12, interessante a tal proposito questo passaggio dell’articolo:
“Personalmente, nella mia attività di neurologo e nutrizionista, ho visto casi conclamati di carenza di vitamina B12 solo in onnivori…”.
A disposizione per ulteriori rassicurazioni.
Per il resto, gioco di parafrasi:
“non risultano esempi al mondo di uno stato che abbia voluto convertire all’abolizione della schiavitù il suo popolo. Cosa possiamo dedurne? o che stiamo parlando di una utopia destituita di realismo o che i praticanti dell’abolizionismo della schiavitù sono così intellettualmente superiori e distanti dalle masse che queste ultime non ne verranno mai convertite”.
Bisogna sempre guardare al passato per poter leggere nel futuro.
Egr. Tedeschi, la abolizione della schiavitù è ben lungi dall essere conseguita. Perfino negli stati che ufficialmente la hanno abolità essa prospera, nella infifferenza generale. Vedi ad es. Il caporalato nella civilissima Italy. Parimenti è correct magnificare il vegetarianismo ma, ogni tanto, recuperare Fe e B12 (senza implorare integratori a Big Pharma) con una grigliata. I miei omaggi di onnivoro.
Cottura carne alla griglia, fonte AIRC:
Nel processo di cottura della carne alla griglia si formano sostanze, come le ammine eterocicliche e gli idrocarburi policiclici aromatici, potenzialmente tossiche e cancerogene. Queste abbondano per esempio all’interno della classica “crosta bruciacchiata” della carne. Nel 2011 i risultati pubblicati sul British Journal of Cancer di uno studio condotto con 17.000 partecipanti hanno mostrato una frequenza maggiore di cancro al colon rispettivamente del 56 per cento e del 59 per cento in chi consumava la carne più grigliata o più cotta.
Buona grigliata.
Bastanzetti del SAC commenta da SAC.
Se così fosse.. nessuno di noi vegani sarebbe ancora in vita. Eppure nella comunità vegana, in special modo gli/le attivist* non hanno né carenze in fatto di vitamine né in forze. Non meno importante, anzi.., non si tratta di questioni di menù ma di etica. Di compassione, di rispetto di qualunque essere vivente. Studi scientifici stanno dimostrando il contrario di quanto scritto da lei. Cioè l’uso di carni rosse è nocivo per la salute. Lo stesso il latte. Senza contare tutte le origini dei virus dei quali siamo tristemente testimoni. Aggiungendo anche che gli allevamenti intensivi stanno letteralmente contribuendo massicciamente al collasso del pianeta perché l’essere umano ha moltiplicato in maniera esponenziale il processo di inquinamento dovuto a gas serra, utilizzo di acqua e inquinamento delle acque per via dello sversamento dei liquami. Davvero non capisco l’ostinazione nel difendere qualunque cosa sia distruttiva. Il giorno in cui ho imparato a rispettare ogni essere sulla terra è stato il giorno migliore della mia vita ???? vegano per etica
Egr. Stefano è l’ abuso di carni rosse che è sconsigliato, come pure quello di carni bruciacchiate. Io adotto la mediterranea onnivora ad alto contenuto di frutta e verdura. Circa l’ eticavalutazioni ritengo che anche i vegetali siano una forma di vita del Creato e la filosofia che voi avete sviluppato pro animali dovrebbe valere per coerenza anche verso il mondo vegetale. Siete certi che quando tagliate un cespo di radicchio esso non soffra? eccome, soffre tanto che muore.Ma qualcosa si deve pur mangiare, magari mi risponderà lei..
Tralasciando il fatto che le piante non possiedono un sistema nervoso centrale, ricettori del dolore ed un cervello (il che significa che non possono provare dolore), sono comunque necessari 16 kg di vegetali per produrre 1 kg di carne. Vengono quindi “uccise” molte più piante durante il processo di produzione di prodotti animali piuttosto che di prodotti a base vegetale. Inoltre gli allevamenti intensivi causano il 91% della deforestazione della foresta amazzonica…
Bastanzetti del SAC oltre che virologo, politologo, archeologo e molto altro è anche dietologo.
Qualunque tradizione cruenta va lasciata alle spalle, per il rispetto sacrosanto verso la Vita. Ci sono tradizioni belle e pacifiche, teniamoci quelle (a Pasqua per esempio dovrebbe regnare sovrano il cioccolato… Quello si che è buono…)
E sempre per le “Tradizioni” e credenze si vietava alle donne di votare (fino a pochissimi anni fa’) e si mettevano le “streghe” al rogo…
L’unico cambiamento possibile e’ lasciarsi alle spalle quelle tradizioni che altro non provocano se non sofferenza e dolore altrui.
Grazie per queste parole Alessandra che tentano di svegliarci dalla nostra imperdonabile indifferenza.
Sono animalista, vegana ed ambientalista da oltre vent’anni.
Faccio parte di moltissime associazioni, posseggo due accounts Twitter (nazionale ed internazionale) per divulgare e sensibilizzare il prossimo a riguardo.
Prima della pandemia ero in piazza, con gli Anonymous For The Voiceless Milano, per mostrare gli orrori perpetrati sugli animali ed informare riguardo ai benefici di una scelta etica e sostenibile.
Animali ed Ambiente sono strettamene connessi e finché non si comprenderà che l’essere umano è parte integrante, ma non superiore alla Natura, lo stesso si scontrerà con pandemie e cambiamenti climatici devastanti.
Purtroppo lo Specismo (avallato da religioni e da pseudo culture) unito agli interessi pecuniari di moltissime lobbies (Allevamenti Intensivi, Caccia, Energie Fossili e moltissime altre) è tristemente ed inevitabilmente radicato in questa società dedita al profitto.
Quello che possiamo fare, noi attivi sul campo, è informare, divulgare, mostrare.
Quello che una società evoluta dovrebbe fare è iniziare ad educare le nuove generazioni (dalle scuole materne) all’Antispecismo. Inserire una materia che insegni ad avere rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi che lo abitano. Insegnare che gli esseri umani sono un tutt’uno con il pianeta e non sono superiori agli altri organismi viventi.
Sono partendo dai più piccoli e con una capillare e seria informazione, ai più grandi, si potrà avere un mondo diverso, sano, sostenibile, etico.
La strada è lunga è lastricata di difficoltà, ma percorribile per tutti gli esseri umani determinati a salvare un pianeta, ormai agonizzante.
Brava. Mi cerchi su Facebook? Più che siamo, meglio per l’oro. Sono org AV di Padova, e faccio anche parte di Treviso e Venezia
Cin immenso piacere.
Io sono Surfiniae Milan.
Poi ho due account Twitter animalisti : uno nazionale ed uno internazionale.
Bis Bald. ??????
Guardi Egr. Silvia che anche la filiera che si occupa di fornire cibo ai vegani è dedita al profitto. E che business che c’ è dietro.! E che sfruttamento di suolo e, di certo in molti casi, che sfruttamento di manodopera!
Le diete a minor impatto ambientale sono proprio quelle vegetali.
Sfruttamento di suolo:
– per 100 grammi di carne di manzo utilizzati 29 mq di terra
– per 100 grammi di fagioli utilizzati 2 mq di terra.
Complimenti per la pazienza a rispondere a Bastanzetti del SAC, che è un SAC e un dietologo del SAC.