L’Europa finanzia l’inquinamento?
In questi giorni Greenpeace ha pubblicato una nuova indagine, “Fondi pubblici in pasto ai maiali”.
Da essa emerge che quasi la metà dei fondi europei destinati alla Lombardia per la zootecnica (120 milioni di euro) arriva agli allevamenti intensivi presenti nei 168 comuni dove si é superato il limite legale annuo di azoto per ettaro.
In Lombardia vengono allevati circa il 50% dei suini e il 25% dei bovini del nostro paese. Nelle loro deiezioni sono presenti grandi quantità di azoto che attraverso la fertilizzazione si trasferiscono sui terreni agricoli. I nitrati possono raggiungere la falda acquifera. Un pericolo per la qualità dell’acqua che beviamo.
Lo IARC, facente capo all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha incluso i nitrati nel gruppo 2A tra i “probabili cancerogeni per l’uomo”, assieme alle carni rosse (bovini, ovini, suini). Nel gruppo 1 dei certamente cancerogeni rientrano invece le carni processate (salumi, pancetta, salsicce e würstel).
Ma gli allevamenti intensivi inquinano anche l’aria che respiriamo.
L’ISPRA afferma che le voci più “pesanti” dell’inquinamento sono il riscaldamento (38%) e gli allevamenti intensivi (15,1%). Seguono industria (11,1%) e veicoli (“solo” 9%).
Per evitare il disastro climatico e ambientale é dunque necessario ridurre drasticamente il consumo di carne e latticini. E optare per diete basate su prodotti di origine vegetale.
L’IPCC, comitato scientifico dell’ONU per il clima, ha infatti affermato che “l’adozione di diete sane e sostenibili come quelle a base di cereali, legumi, noci e semi, offre grandi opportunità per ridurre i gas serra”.
E nella sua strategia Farm to Fork presentata il mese scorso, la stessa Unione Europea afferma che “un’alimentazione sana e basata su vegetali riduce il rischio di epidemie e l’impatto sull’ambiente del nostro sistema alimentare”.
Sarebbe pertanto più ecologico, salutare ed etico che i fondi pubblici venissero destinati al graduale abbandono degli allevamenti intensivi e alla riconversione delle attività.
Ma la politica ha i suoi tempi (e interessi) che non sempre coincidono con il tempo dell’ecologia, della salute e dell’etica.
Ciascuno diventa allora responsabile, attraverso le proprie scelte alimentari, della qualità dell’aria che respira e dell’acqua che beve, della propria salute e del colore della propria coscienza.
Quanto impatta la tua alimentazione su animali e ambiente?
Calcolatore di impronta ecologica
Un po’ triste leggere questi commenti dove tutti cercano di portare l’attenzione da un’altra parte, senza analizzare realmente ciò che viene proposto.
Credo che l’articolo abbia centrato un problema in modo inequivocabile, ed essendo tutti complici di questo triste scenario dovuto alle nostre culture alimentari, si cerca di spostare l’attenzione altrove cercando problemi diversi, additando altri responsabili al di fuori della nostra cultura o tradizione…sempre intoccabili per assurdi motivi di rispetto storico.
Cerchiamo di essere onesti, ad oggi risulta il miglior punto a cui tendere la rinuncia agli animali nei nostri piatti. Rimane una delle poche cose che possiamo realmente fare immediatamente e senza conseguenze dannose. Non è facile di sicuro, ma è possibile. Sì potrebbe cominciare a pensare alla “carne”(o pesce o derivati)come ad un limite, e non come ad una rinuncia…ci sono veramente innumerevoli alternative. Provare per credere direi, è alla portata di tutti.
Un po’ triste leggere questi commenti dove tutti cercano di portare l’attenzione da un’altra parte, senza analizzare realmente ciò che viene proposto.
Credo che l’articolo abbia centrato un problema in modo inequivocabile, ed essendo tutti complici di questo triste scenario dovuto alle nostre culture alimentari, si cerca di spostare l’attenzione altrove cercando problemi diversi, additando altri responsabili al di fuori della nostra cultura o tradizione…sempre intoccabili per assurdi motivi di rispetto storico.
Cerchiamo di essere onesti, ad oggi risulta il miglior punto a cui tendere la rinuncia agli animali nei nostri piatti. Rimane una delle poche cose che possiamo realmente fare immediatamente e senza conseguenze dannose. Non è facile di sicuro, ma è possibile. Sì potrebbe cominciare a pensare alla “carne”(o pesce o derivati)come da un limite, e non come ad una rinuncia.
I numeri, ‘sti cattivoni., “PORCO BIO! – BIOLOGICO NON VUOL DIRE PIÙ EQUILIBRATO PER IL NOSTRO ORGANISMO: UNA MAXI RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO SULLE PROPRIETÀ DI 600 CIBI RIVELA CHE I VALORI NUTRIZIONALI TRA PRODOTTI BIO E NON SONO SIMILI – GLI STUDI CONDOTTI PER VALUTARE SE UNA DIETA “VERDE” PROTEGGESSE DALLE MALATTIE CRONICHE LEGATE A UNA CATTIVA ALIMENTAZIONE: I DATI SULL’INSORGENZA DEI TUMORI CONFERMANO CHE… Fabio Di Todaro per “la Stampa”e dagospia.com “
La carne rossa (bovini, ovini, suini) é inserita dallo IARC nei probabili cancerogeni in quanto tale. E le carni processate (salumi, pancetta, salsicce, würstel) nei certamente cancerogeni in quanto processate.
Pertanto la carne biologica é dannosa per la salute tanto quanto la carne proveniente da allevamenti industriali.
Inoltre anche gli allevamenti biologici inquinano e concorrono al riscaldamento globale.
L’unica soluzione é ridurre al minimo, ancor meglio eliminare, prodotti di origine animale dalle proprie scelte alimentari. Per la propria salute e per l’ambiente.
Però, Egr. Tedeschi, il suo auspicio a sostenere la dieta di un pianeta così affollato come la Terra basandosi sulla “cara vecchia pasta e fagioli” paremi lievemente utopistico.
Gentilissimo Dott. Bastanzetti, vero é il contrario. Proprio perché viviamo in un pianeta così affollato non possiamo più permetterci di continuare a consumare prodotti di origine animale ai livelli attuali. Sono le Nazioni Unite a sottolinearlo.
Prego, non mi fraintenda Egr. Tedeschi. Che una corretta alimentazione sia importante (personalmente sono per la onnivora mediterranea con alta componente vegetale) per la igiene della persona e del mondo non ci piove. Che basti dire: “diventiamo tutti vegetariani se vogliamo salvare il mondo” non solo è affermazione irrealizzabile ma pure infondata. Ossequi.
Gentile Dott. Bastanzetti,
mi rimetto semplicemente a quanto affermato dall’ONU.
L’intero approccio alla produzione e al consumo di cibo va cambiato (e rapidamente) perché le emissioni non si tagliano solo agendo su energia e trasporti. Occorre un cambiamento nelle abitudini alimentari.
Forse diventare tutti vegani non basterà a salvare la terra, ma di sicuro continuare a mangiare prodotti animali al ritmo cui siamo abituati la condannerà irreversibilmente. E siamo già fuori tempo massimo, sottolineano gli esperti. Saluti.
Virgilio celebra il maiale con l’episodio della bianca scrofa la quale indica ad Enea il luogo dove sbarcare. Plinio dice che dall’Etruria venivano spediti a Roma 20.000 porci e qui cucinati sulla base delle ricette di Apicio. Col Medioevo cristiano le cose per il porco cambiarono, e in peggio. I simboli della religione pagana furono demonizzati e il maiale relegato a simbolo della lussuria…
Oggi la Cina incrementa la produzione di maiale con siti in Africa e Usa ma l’OMS, con il Presidente amico, non fa la guerra a quelli , che è poi, trovare argomenti ad hoc è una specialità tutta italiana, molto vegana.
Ma ci sono altre possibilità, oltre il Covid e i maiali.
“La rete energetica e delle comunicazioni mondiale sta sotto la minaccia del Cme (Corona Mass Ejection) una tempesta della corona solare che rilascia fulmini di Giove e paralizza l’energia della Terra.
C’è poi il problema dell’asteroide che impatta sul pianeta e fa danni anche parecchio gravi uccidendo molti e bloccando di nuovo tutto, segnalato dal 1993, 50% di possibilità
Infine ci sono i più banali rischi da climate change, per non dire di quelli legati alle armi nucleari”.
L’industria, che schifo, abolirla ma anche le libere professioni saranno messe in discussione. Decrescita felice, torniamo tutti agricoltori. Ma fra quanto tempo ?
Non senza dire che in Italia dopo il 30 settembre o su di lì, mancando lavoro e soldi alle famiglie, ogni alimento sarà ben venuto, maiali azotanti e “probabili elementi cancerogeni” compresi. La carne chimica la mangi ..chi non può farne a meno.
Gentile Dott. Corvo, grazie per il Suo interessante contributo.
L’umanità ha uno scopo. Evolversi. Nell’antica Roma schiavitù e lotte tra uomini e fiere. Il passato non giustifica il presente. Anche le professioni si evolvono con l’evolversi dei tempi. Questo non vuol dire necessariamente decrescita felice, potrebbe trattarsi di crescita responsabile o sostenibile. Certo é che l’attuale sistema produttivo non regge più il peso di 7,7 miliardi di persone che calpestano questo pianeta. Tempesta solare e asteroide. Su di essi quale controllo possiamo esercitare? E sulle armi nucleari? Il climate change noioso forse ma non banale. E poi ci sono le epidemie. Proprio in queste ore la BBC rilancia la notizia di un nuovo virus scoperto in Cina e veicolato dai maiali, simile all’influenza suina del 2009. A detta degli esperti avrebbe il potenziale per diventare pandemico, ha già infettato persone che lavorano nei macelli e nell’industria dei suini. Ogni volta che riempiamo il carrello della spesa decidiamo se inquinare il pianeta, se uccidere esseri senzienti, se preservare attraverso una dieta la nostra salute o meno, se contribuire a probabili future pandemie. E il mercato reagisce. E gli investitori rispondono puntando su alternative sostenibili e facendo pressione sui governi. Tra probabili cancerogeni e carne sintetica meglio allora la cara vecchia pasta e fagioli, sana e certamente economica. Un tempo le diete prive di grassi animali erano considerate il cibo dei poveri, oggi il cibo dei furbi.
Brava, ma nella vita il problema davanti a quello che succede e non sempre catastrofico e già visto, è correggere: utilizzare quello che si conosce per intervenire e migliorare. Poi non c’è solo l’Italia. Poi c’è il mercato,
Come mai i suini in Germania sono pagati meglio? La Germania è la nazione prima in Europa per il numero di suini allevati e macellati. “Mega-allevamenti intensivi fino a 100mila capi: la Germania Est è il cuore della produzione europea di carne di maiale economica – che fornisce anche le nostre IGP” Insomma, prima di fare campagne “no carne “ alla Walter-vegano. Indicare numeri, questi numeri tipo “intenzioni di voto” cerchiamo di trovare soluzioni adeguate al presente che non ci costringano a morire, prima, di astinenza (ideologica) o di paura per una ventilata caduta di un asteroide , guerra elettrica ecc. Via la paura del futuro, più fiducia nella scienza e nell’uomo, nell’oggi. Per il bene dei figli e nipoti.
P.S.Sono solo Corvo, caro se vuole,, pseudonimo, e non signor Corvo e, meno che meno, Sig. che lei giustamente non usa, Corvo
Caro Corvo,
che sia a basso prezzo (oggi la norma) o a caro prezzo, che sia industriale o biologica, la carne richiede comunque un costo troppo alto, che nessuno può più permettersi di pagare.
“Non possiamo mantenere il tipo di alimentazione cui siamo abituati e al tempo stesso mantenere il pianeta cui siamo abituati”, mi permetto di citare Safran Foer.
“Utilizzare quello che si conosce per intervenire e migliorare”. Giusto. Sappiamo esattamente che gli allevamenti intensivi sono una delle principali cause di deforestazione e cambiamento climatico. E sappiamo esattamente cosa ci aspetta se non si ridurranno le emissioni di gas serra e non si arginerà il cambiamento climatico, siamo già fuori tempo massimo.
Dunque “via la paura del futuro, più fiducia nella scienza e nell’uomo, nell’oggi. Per il bene dei figli e nipoti”. Il minimo che possiamo fare per il bene di figli e nipoti é ascoltare ciò che dice la scienza, prendere coscienza e cambiare le nostre abitudini alimentari riducendo drasticamente, o meglio eliminando, prodotti di origine animale. Ci sono sacrifici ben peggiori, soprattutto considerando che anche la nostra salute ne beneficerà.
Carissima, c’era gente che ballava mentre la nave affondava. Lo tenga presente. La salute: c’è sempre più gente che oggi arriva a 105 anni, mangiando carne e insaccati Ci vuole “cheibrio ” come in tutte le cose. Provi a pensare fra quanti anni i cinesi potranno fare a meno di mangiare suini come cibo di sussistenza. Insomma, non faccia la guerra, italiana e elitaria, ma …. (mi perdoni l’ardire)
Carissimo,
dai tanti studi fatti le popolazioni più longeve sono risultate essere quelle che seguivano una dieta molto semplice e povera di grassi di origine animale. E quando le stesse popolazioni hanno iniziato a seguire una dieta più occidentalizzata hanno iniziato ad ammalarsi delle malattie tipiche della nostra società. Malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete, alcuni tipi di tumore.
Ovvio che l’alimentazione non è l’unico fattore in gioco, ma é uno dei più rilevanti. Personalmente non giocherei alla roulette russa con la salute per scoprire che probabilmente non sono tra quelle poche eccezioni che confermano la regola.
Per i cinesi il maiale non é cibo di sussistenza ma conseguenza del recente benessere economico e della voglia di adottare uno stile di vita occidentale. Dal 1993 al 2005 il consumo di maiale pro capite in Cina é cresciuto del 45%. L’India sta facendo altrettanto.
Il 30% della superficie terrestre é utilizzata per coltivare mais e soia per nutrire il bestiame. Mangimi che una volta convertiti in prodotti animali producono molte meno calorie e proteine. Ogni 100 gr di proteine date in pasto ai bovini ne otteniamo 5! Il modello industriale degli ultimi 70 anni é un enorme spreco alimentare. Soprattutto considerando che con quei cereali e legumi potremmo sfamare 820 milioni di poveri che oggi soffrono la fame nel mondo.
Se questo é essere elitari…
Stavolta perdoni Lei a me la schiettezza.
Per Corvo Walter Cadorin, che da buon Corvo gracchia, gracchia, gracchia in continuazione e su tutto, è importante che in Cina non si mangi carne di Corvo.
La buona notizia è che il coronavirus non ha colpito Corvo Walter Cadorin, che da buon Corvo in salute gracchia, gracchia e gracchia.
Caro Corvo, Virgilio racconta che zootecnia = malattia, ieri come oggi, forse non lo ha letto bene.Guardi che certa stampa che le suggerisce le parole, Plutarco, Leopardi e tanti altri li omette di proposito. Mangiare altri animali è mentire alla terra diceva Plutarco. Legga “Del mangiar carne”. Avevano già intuito allora, e voi state nel 2020 a fare i reazionari, ma vergognatevi…
Nello scorrere il testo, “….seguono industria (11,1%) e veicoli (“solo” 9%)” ecco quel “solo” per i veicoli che salva la movimentazione umana e sembra significhi che prima aboliamo …. e poi benzina, petroli vetture.. vedremo. Insomma vietato toccare la vetturetta in attesa dello sviluppo dei monopattini
Ma anche sulla base dei dati da lei forniti, perché Egr. Tedeschi, lei non si scaglia pure contro “il riscaldamento- la industria- i veicoli”, che insieme inquinan 4 volte gli allevamenti intensivi? Se si vuol esser virtuosi bisogna esserlo in tutto, altrimenti si é faziosi.
Gentilissimo Dott. Bastanzetti,
La ringrazio molto per l’osservazione. Questo contributo voleva porre l’accento proprio su quanta parte dell’inquinamento e del riscaldamento globale sia causata dagli allevamenti intensivi. Di riscaldamento, industria e veicoli si parla già da molto tempo in tv, di allevamenti intensivi se ne inizia a parlare solo da poco, forse perché é un argomento un po’ scomodo… Ma non abbia timore, ci sarà modo anche di “scagliarsi” contro riscaldamento, industria e veicoli.