SARS-CoV-2: tutto era prevedibile, tutto era evitabile
Rai Tre, programma “Indovina chi viene a cena”. La giornalista Sabrina Giannini nella coraggiosa inchiesta “L’innocenza del pipistrello” indaga su origini pandemia, ambiente e sistema alimentare.
Secondo l’OMS il 75% delle nuove patologie umane infettive é di origine animale. Negli ultimi decenni i virus sono aumentati in maniera esponenziale.
Patogeno, salto di specie, zoonosi.
Ma forse i veri colpevoli siamo noi.
I Pipistrelli
Specie chiave per equilibrio dell’ecosistema. Insettivori, pesticidi naturali, impollinatori. Il loro sistema immunitario riesce a tollerare la presenza di patogeni senza scatenare reazioni infiammatorie violente. Ma possono infettare altre specie.
In Indonesia anche dopo l’insorgere della pandemia sopravvivono pericolose abitudini alimentari, mangiare i pipistrelli una di queste.
Smetti di catturare, trasportare, macellare, consumare. Lascia i pipistrelli nel loro habitat.
I visoni
Fino a che punto l’umanità si é spinta oltre, per profitto e vanità?
Visoni stipati in gabbie anguste e contagiati dall’uomo. In loro il virus é mutato e ha successivamente infettato l’uomo. Lo spillover diretto qui é dimostrato.
In Danimarca soppressi 15 milioni di visoni. Quindici stati europei hanno deciso autonomamente di bandire gli allevamenti di visoni, per sempre. In Italia il Ministro della Salute, Roberto Speranza ha prorogato la sospensione dell’allevamento di visoni per un altro anno, ma non lo ha bandito del tutto. Restano i riproduttori.
In Cina, invece, nessun caso dichiarato di contagio nei visoni. Ma è possibile che il virus dei pipistrelli che ha generato la pandemia sia passato attraverso un animale intermedio. E l’indiziato principale é il visone. E qual’é il paese al mondo che ha più visoni allevati? Proprio la Cina. Che la Cina stia in realtà proteggendo l’industria delle pellicce e il pipistrello sia un capro espiatorio?
I maiali
Il vero pericolo arriva dagli allevamenti di maiali?
Hans Jorn Kolmos, Docente di microbiologia chimica, Univ. of Southern Denmark: i maiali hanno i recettori del virus nelle vie respiratorie simili a quelli umani. E i maiali degli allevamenti intensivi sono stati selezionati geneticamente dall’uomo pertanto sono geneticamente uguali, ovunque. Ad alto rischio di contrarre il virus e trasmetterlo all’uomo.
Il bestiame in generale, soprattutto quello degli allevamenti intensivi, rappresenta un amplificatore, un ponte epidemiologico tra il virus dei selvatici e noi. Manca la varietà genetica che fornisce resilienza.
La lobby della carne in Danimarca sembra sia più potente di quella delle pellicce, quindi niente tamponi ai maiali perché allevatori e industria si sono opposti duramente. Se non cerchi non trovi. Ma la crescita del consumo di carne e derivati, prosegue il Docente, significa aumentare gli animali serbatoio.
E in Cina? I cinesi hanno costruito palazzi a 7 piani per allevare i suini. 1.200 maiali per piano. Fino ad arrivare a un mega allevamento di 84.000 scrofe e loro suinetti, costruito laddove ci sono 4 popolazioni di pipistrelli con i Coronavirus simili al SARS-CoV-2.
Il consumo di carne di maiale in Cina é raddoppiato negli ultimi anni, anche se i cinesi ancora non arrivano ai livelli di consumo pro capite degli americani e degli europei.
Il mondo si sta trasformando in un immenso allevamento.
Antibiotico resistenza
Altro rischio sono i batteri resistenti agli antibiotici. Siamo riusciti in pochi decenni a depotenziare la geniale invenzione degli antibiotici. L’Italia é in cima alla lista europea per il più elevato numero di morti. E secondo un rapporto commissionato l’anno scorso dal governo inglese nel 2050 si rischia una pandemia che porterebbe l’infezione ad essere la prima causa di morte al mondo.
Più della metà del consumo globale di antibiotici viene impiegato negli allevamenti intensivi, rendendo i batteri sempre più resistenti.
I suinetti a 3 o 4 settimane di vita vengono strappati alla mamma, il loro sistema intestinale non si adatta e pertanto verrebbero trattati con antibiotici al fine di controllare la diarrea.
I vitelli allontanati dalla mamma entro poche ore dalla nascita, rinchiusi in gabbie piccolissime, nutriti con latte artificiale e poco ferro per ottenere carne pallida e tenera, a contrasto con la dura esistenza di questi animali. Gli antibiotici verrebbero miscelati ai mangimi. Poi, a 8 mesi di vita, il macello.
É un sistema spinto che ha selezionato mammelle in grado di produrre 50 litri di latte al giorno. Latte che dovrebbe però essere buttato se la vacca è stata trattata con i farmaci.
Secondo una ricerca de Il Salvagente in 12 confezioni di latte su 21 sarebbe stata rilevata la presenza di farmaci. E questo vuol dire che risalendo la filiera ci sarebbero vacche trattate con antibiotici o farmaci che non sono state sospese. Presenza bassa e legale, certo. Ma un’assunzione continuata di antibiotici, antinfiammatori o cortisonici che cosa provoca?
Polli e tacchini
Monitoraggio europeo rivela presenza di batteri multiresistenti negli intestini di polli e tacchini.
La maggior parte di polli allevati negli allevamenti intensivi sono polli broiler a crescita rapida, ossia selezionati geneticamente per avere un petto particolarmente sviluppato entro 40, massimo 42 giorni. Se passa qualche giorno in più il petto cresce talmente tanto che i polli non riescono a stare in piedi e muoiono schiacciati dal loro stesso peso. Praticamente arrivano alla macellazione che sono poco più che pulcini.
Fine agosto, Aia, maggior focolaio di Coronavirus nel Veneto. 1/3 dipendenti del macello contagiati. Produzione dimezzata ma non si chiude.
Al di là della vicenda veneta, il Ministero della Salute non ha mai ordinato di fare i tamponi in luoghi refrigerati e umidi, a rischio, come i macelli.
Caccia
Dicembre, regione Veneto, piena pandemia. Per i cacciatori semaforo verde, mentre tutti erano in zona arancione. E ciò nonostante fosse noto che i migratori sono serbatoi di virus aviari.
Delta del Po. Sono proprio i cacciatori ad attirare un gran numero di migratori con pasturazione e foraggiamento artificiale.
Interessi politici ed economici? Di sicuro soldi pubblici alle associazioni venatorie anche in questa stagione, costata la vita a 60 persone.
Liguria, braccata al cinghiale. Con quali condizioni igieniche negli scannatoi? Senza contare che più aumentano le concessioni per la caccia al cinghiale più aumenta la popolazione di questo ungulato perché solo la femmina dominante si accoppia, le figlie no. Se la dominante viene abbattuta, le figlie vanno in estro e si riproducono rapidamente.
Molto di quel che accadrà dipenderà dai consumatori perché l’industria risponde alla richiesta del consumatore. E dalla politica.
La Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen aveva promesso un cambio di rotta, annunciando a più riprese il Green New Deal. Anche alla luce della pandemia e per combattere la pandemia. Ma poi é stata votata all’unanimità da tutti i Ministri europei, anche dalla italiana Bellanova, la Riforma Agraria proposta proprio da Ursula Von Der Leyen che, salvo modifiche, dispenserà nei prossimi 7 anni la gran parte dei 400 miliardi ad allevamenti intensivi ed agricoltura intensiva.
Quindi ancora uso massiccio di pesticidi e antibiotici.
E questo mentre autorevoli studi pubblicati da Chatham House il 3 febbraio 2021 spiegano che il sistema alimentare è la principale causa di perdita di biodiversità, fondamentale per la salute umana e per prevenire le pandemie e il cambiamento climatico. Spiegano che la biomassa dei mammiferi sul pianeta è composta dal 60% di animali allevati e dal 36% di umani. Solo il 4% sono mammiferi selvatici, ridotti od estinti dell’80 % in soli 40 anni.
Soluzioni? Protezione habitat naturali, drastica riduzione del consumo di carne, agricoltura sostenibile.
Siamo tutti sulla cattiva strada e sullo stesso pianeta.
La natura prima o poi presenta il conto.
Ed é soltanto l’inizio.
Tutto era stato previsto perché tutto era stato pianificato, leggi “Agenda 201” leggi i forum di Davos e molto altro perche come si dice sti loschi esseri diabolici che stanno al potere sanno fare il pentolone ma non il coperchio. È prerogativa dell’essere senziente prendere coscienza della VERITÀ che in questo caso non è la cosiddetta pandemia ma è la crisi dei valori e delle prerogative fondamentali dell’essere umano. Quello che sta succedendo ora non è nato per errore ma è l’effetto del trascinamento di una crisi sistemica che aveva già imposto a ciascuno il proprio atteggiamento nei confronti di essa. A mio modesto parere gli animali dovrebbero vivere libertà magari allo stato brado però questo non è la priorità del momento in questo momento storico la priorità dovrebbe essere per l’uomo quella ti inseguire la verità e rendersi conto di quali siano i problemi reali per salvare prima se stesso e poi valutare come coltivare allevare far crescere i propri figli, come cibarsi e quali prerogative perseguire. In mancanza di verità ovvero seguendo i media mainstream e i politicanti balordi e covidioti l’uomo non ha alcuna possibilità di salvarsi e quindi non ha alcuna possibilità di salvare gli animali dalle torture che il sistema e taluni individui mettono in essere questo è il mio modesto parere.
Applicare l’obiezione di coscienza come testimonia la EX preside Solange Rutter dimessasi per non assecondare in maniera collaborazionista le criminali e genocidiarie imposizioni di distanziamento e mascheramento degli studenti nonché la discutibilissima imposizione del siero delle pluricondannate case farmaceutiche.
https://youtu.be/TX9JTIfxCgc
Un vero esempio di riferimento.
Occuparsi dei diritti degli animali non toglie nulla ai diritti umani.
“Questo non è la priorità del momento”. Consumare prodotti animali é un’azione passiva che non richiede grandi sforzi, ciascuno può intraprenderla qui e ora.
“Salvare prima se stesso”. Non c’è salvezza per l’uomo se non come parte del tutto. Se gli ecosistemi soccombono l’uomo soccomberà con essi perché ne è parte, come una foglia è parte di un albero e un albero parte di una foresta.
Siamo tutti interconnessi al tutto.
Dire “La natura prima o poi presenta il conto” è una maniera sbagliata per dire una cosa giusta.
La nostra sopravvivenza dipende da noi perché la natura è un costrutto mentale che noi ontologizziamo.
Per esempio si dice, quando qualcuno muore in montagna, che la montagna è assassina, che la natura si è vendicata. Vendicata di che? Siamo noi che a causa della nostra imprudenza ci facciamo del male.
Noi conosciamo le conseguenze di alcuni comportamenti. Se vogliamo farci del male, la causa siamo noi, non la natura. Oltretutto poi ognuno si rappresenta la natura a modo suo. Rappresentare la natura come una entità è un rimasuglio magico come quando si pensava che i fulmini fossero frecce fanciate da Zeus.
Beh, Ugo Agnoletto, come si dice si dice, ci siamo capiti. Si può parlare anche con sensi figurati o estensivi, non per forza il primo significato di ogni termine. La biosfera e le sue singole parti hanno ognuna valore intrinseco e sono entità. Quindi non si vendicano come farebbe il pistolero senza nome, però in un sistema chiuso com’è il pianeta Terra, a certe cause corrispondono certi effetti. Invece concordo he la natura non va né relativizzata (ognuno la sua) né separata da noi (antropocentrismo) che siamo pure biosfera.
È mai possibile che troppa gente sia così insensatamente cieca? Gli allevamenti intensivi di animali, visoni, e chi più ne ha più ne metta sono un disastro sotto tutti i punti di vista! SVEGLIAMOCI TUTTI!
Sfortunatamente sembra che invece di andare avanti, andiamo indietro… la Comunita’ Europea che aiuta finanziariamente gli allevamenti intensivi è la strada opposta a quella che dobbiamo intraprendere…
Ho visto l’inchiesta di Sabrina Giannini ( che Alessandra ha ben sintetizzato, cogliendone tutti gli aspetti fondamentali) e mi rendo conto che siamo ad un punto di non ritorno. Il problema è che non se ne rendono conto quelli che ci governano, che probabilmente non vogliono andare contro delle potentissime lobby.
Per quanto riguarda le soluzioni per il pianeta e’ sotto gli occhi di molti che il consumo di carne andrebbe drasticamente ridotto e gli allevamenti intensivi andrebbero superati il piu’ velocemente possibile. Ci sarebbero i modi per avere le alternative per nutrire tutte le persone adeguatamente : il vero problema sta nella mancanza di desiderio di cambiare le proprie abitudini alimentari di gran parte delle persone che sono state abituate a mangiare in un certo modo. Cambiare queste abitudini e soprattutto far crescere nuove generazioni di persone consapevoli è la sfida abbiamo di fronte, per evitare che sia la natura stessa a darci una severissima lezione.
Secondo me siamo già andati oltre, e la natura il conto ce lo sta già presentando.
Sentir dire banalmente che siamo giustificati a sacrificare il mondo perchè abbiamo bisogno di proteine, rende l’ idea della mancanza media di cultura alimentare e storica a riguardo, e ci da il metro dell’ assenza di volontà di cambiare nel piccolo per poter contribuire a cambiare il mondo almeno attorno a noi. Che tristezza!
Il cambiamento è evoluzione, e qui sguazziamo nelle abitudini secolari con la scusa magari di mantenere le tradizioni (costi quel che costi).
I problemi elencati nell’ articolo sono già un’ espressione estrema delle grida della terra che chiede rispetto. Il numero di umani viventi sarà forse alto ma non era meglio quando eravamo 5 miliardi solo circa dieci anni fa(probabilmente non siamo ancora troppi). I sintomi già c’erano, e la nostra capacità di risposta è purtroppo sempre troppo lenta in nome del nostro antropocentrismo, che di fatto ci farà diventare vittime di noi stessi.
Ovviamente poi additeremo gli altri. Sono stati i cinesi, ma i cinesi copiano gli europei, ma gli europei seguono gli americani….e non si finisce mai di spiegare di chi è la colpa (visto che facciamo tutti la stessa cosa: ABUSIAMO), così non si perde tempo per essere risolutivi e ci si incancrenisce (passatemi il termine) nella solita nostra scusa: MI SERVE, LO VOGLIO, LO PAGO….CE L’HO!
Speriamo di evolvere in un altra direzione o sarà peggio per tutti.
Solamente diventare vegani non salverà di certo il mondo, ma è sicuramente una strada da percorrere per migliorarlo, anzi, è sicuramente la strada più evolutiva e risolutiva da percorrere per poter invertire questo processo di annientamento.
Diventare vegani è sicuramente dura visti i nostri retaggi culturali, ma non è impossibile. Già cominciare selezionando la carne e diminuendone drasticamente la quantità rispetto a quelle che sono le nostre reali abitudini, potrebbe dare un grandissimo aiuto alla salvezza del pianeta…provare per credere. Poi, una volta dentro, ci si rende conto che gli animali nel piatto proprio non servono, si può vivere benissimo anche senza, in più, aiutiamo la Terra!
Proprio questa mattina ho discusso con degli ambientalisti radicali, che sono onnivori.
Ho inviato loro i link della trasmissione di Sabrina Giannini l.
Sono anni che tento di spiegare (purtroppo inutilmente) che ambiente, clima ed esseri viventi sono strettamente connessi e che l’arroganza dell’essere dis-umano, pervaso da un folle specismo (appoggiato anche dalle svariate religioni), sta massacrando il pianeta, non rispettando né il pianeta né le altre specie viventi.
La natura non perdona e stiamo pagando i nostri errori con pandemie, surriscaldamento globale, meteo impazzito.
I bimbi, fin dalla tenera età, andrebbero educato all’ anti specismo, al rispetto dell’ambiente e alla cura degli adegli altri esseri viventi; questo getterebbe le basi per un futuro eco sostenibile e rispettoso. Solo così le generazioni future potrebbero mettere in salvo un pianeta ormai allo stremo e martoriato. Ma, prendendo atto dell’ imbarbarimento della società odierna, non riesco ad essere ottimista.
Ma la natura ci chiederà il conto che ormai è sempre più salato.
E temo che si arriverà all’estinzione, visto la cupidigia, l’ottusità e l’ignoranza degli esseri in-umani.
Spaventoso come, per colpa dell’aumento esponenziale della specie Sapiens, questa nostra stupenda Terra si stia trasformando in un enorme allevamento di altri esseri senzienti allevati solo e soltanto per sfamare i 7,5 miliardi (and counting) di nostri simili.
Ma quando ci renderemo realmente conto che siamo tanti……troppi??
Giusto. Ma l’umanità deve mangiare. Se non si trova una alternativa alla carne come realistica (il veganesimo non lo è) fonte di proteine, quanto scrive sopra è inevitabile. In alternativa bisognerebbe ridurre drasticamente il numero degli abitanti sulla terra e si potrebbe pensare che i virus stian lavorando per questo.
Problema fondamentale é certamente costituito dal numero di abitanti sulla terra, cresciuto vertiginosamente negli ultimi decenni.
Quanto alle proteine va chiarito un punto importante. Sono i vegetali che possiedono la capacità di produrre amminoacidi che compongono le proteine. Cibi animali e derivati ne contengono proprio perché l’animale si é cibato di vegetali. Consumando un’ampia varietà di alimenti vegetali quali legumi, verdure, frutta fresca, frutta secca e semi oleosi il fabbisogno proteico non solo viene raggiunto ma anche superato.
Il vantaggio di ricavare le proteine dai cibi vegetali anziché dai cibi animali è che così facendo si possono soddisfare i propri bisogni nutrizionali senza introdurre colesterolo e grassi saturi, notoriamente deleteri per la salute e inevitabilmente presenti in tutti i cibi animali.
Dunque fonti di proteine alternative alla carne, per chi vuole, sono disponibili da sempre…
https://www.scienzavegetariana.it/medici/domande/faq/proteine.html
https://www.pcrm.org/good-nutrition/nutrition-information/protein
Teoricamente, se uno ha alte conoscenze dietologiche, vasta e costante disponibilità di materie prime e tempo a disposizione, ciò che dice lei è condivisibile. Ai fini pratici, sui grandi numeri, é ad oggi inverosimile. Comunque positiva la testimonianza di un tollerante vegetarianismo.
Altro che mangiar carne, Bastanzetti del SAC è anche favorevole alla riapetura dei casini,
Michele Bastanzetti. Ma poi, vista anche la cit. di “Bocca di rosa”, Gent.ma Direttrice Feltrin lei è favorevole o no alla riapertura dei bordelli consentendo una regolarizzazione normativa, fiscale, sanitaria della PROSTITUZIONE da parte dello Stato? strappandone così aggi e soprusi alla malavita? Si sostiene perfino che se i casini riaprissero ci sarebbe un calo della violenza domestica sulle donne (femminicidi ed altro). Se ogni donna -uomini anche presumo- è libera di fare ciò che vuole del suo corpo perché non dobbiamo riconoscerle la facoltà di venderlo nell’ ambito di un mestiere legalizzato e reso più sicuro?
Ed é qui che si sbaglia. Servono forse “alte conoscenze dietologiche” per essere onnivori? E allora non si capisce perché dovrebbero servire per essere vegani!
Quanto alle materie prime sono sicuramente semplici e alla portata di tutti: legumi, cereali, frutta e verdura!
Tempo? Un piatto di pasta o di un qualunque altro cereale richiede massimo 15 minuti, una minestra di lenticchie 20, una verdura cotta 10 (senza contare che sul mercato esistono tantissimi prodotti già pronti).
Ma é proprio a fini pratici e su grandi numeri che una scelta vegetale è vincente. Ogni cosa che mangiamo ha un diverso impatto in termini di consumo di acqua, produzione di gas serra, consumo di terra. E ovviamente le diete a minor impatto sono quelle vegetali. I numeri parlano chiaro.
Per 100 grammi di carne di manzo: consumati 1.541 litri di acqua, emessa Co2 equivalente a 2,66 kg, utilizzati 29 mq di terra.
Per 100 grammi di legumi: consumati 24 litri di acqua, emessa Co2 equivalente a 0,0076 kg, utilizzati 2 mq di terra.
Tollerante certo, ma anche precisa.
https://www.essereanimali.org/footprint-calculator/
Egr. Tedeschi, non inganni sé stessa. La dieta onnivora mediterranea non ha bisogno di conoscenze dietologiche. È giusta di suo; è patrimonio Unesco. Al contrario una dieta vegana può esser gestita correttamente (soprattutto durante la crescita) solo con notevoli competenze. Da sconsigliare ai “fai da te”.
Sarebbe più apprezzabile da parte Sua se ammettesse che non é aperto al cambiamento. E probabilmente non lo sarà mai.
Ma non é in alcun modo giustificabile dare false informazioni.
Un nutrizionista serve ad un vegano tanto quanto ad un onnivoro. E nel caso si avessero dubbi di qualsiasi tipo non mancano certo informazioni ufficiali cui accedere e supporti anche gratuiti.
Peraltro, avendomi già mosso la stessa identica obiezione
di cui sopra, mi trovo costretta a ripetermi.
La Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (https://www.scienzavegetariana.it/), oltre a vantare articoli ed approfondimenti scientifici corredati da fonti ufficiali cui ciascuno può accedere, fornisce dettagli su come impostare in modo ottimale un’alimentazione quotidiana a base vegetale (https://www.piattoveg.info/) e si avvale di professionisti esperti in alimentazione che si mettono a disposizione per rispondere gratuitamente alle nostre domande (info@scienzavegetariana.it).
Non cambia solo chi non vuol cambiare. Per pregiudizio, pigrizia mentale, scarsa considerazione (per la propria salute, per gli animali e per l’ambiente).
Risposta troppo difficile per quel SAC di Bastanzetti del SAC.