JOHN 3:16
L’americano Rollen Stewart, personaggio in verità non del tutto equilibrato, a cavallo fra gli anni ‘70 e ’80 girava gli stadi sportivi di tutto il mondo con un cartello sempre identico: “JOHN 3:16”.
Un riferimento diretto al cuore del Vangelo di Giovanni: «Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna».
Alle Olimpiadi di Mosca del 1980 il Rollen del cartello venne fermato per accertamenti dalla polizia russa.
La manifestazione con i cartelli è passata di moda, è più comodo manifestare senza timore alcuno sui social. Qualche coraggioso però, recentemente, ha provato a invertire la tendenza sollevando con coraggio il proprio cartello in una piazza particolare, mettendoci la faccia: “AMA IL PROSSIMO TUO!”
Inutile dire che il cartello esposto è stato fatto a pezzettini minuscoli, il resto è cronaca.
Fa specie che nel Vangelo di Luca (Cap. 4) il primo sermone pronunciato da Gesù abbia ricevuto la stessa identica accoglienza. Durante la manifestazione liturgica il Signore elenca in sequenza l’esperienza della vedova di Sarepta e quella di Naaman il siro: stranieri verso i quali si è manifestata chiaramente la misericordia di Dio. E subito si è scatenato il putiferio accompagnato da imprecazioni nazionaliste e dal tentato linciaggio.
Il messaggio di Gesù è provocatorio, sempre.
Le anime belle preferiscono la religiosità innocua, tradizionale, compassata, l’ostensione liturgica dei simboli nei giorni di festa comandata è più che sufficiente.
Ritengo la fede sia una dimensione intima e personale. Certamente l’inclinazione spirituale può essere comunicata in modo esplicito, nulla lo vieta. Ritengo sia più serio e rispettoso viverla con coerenza
Sarà che forse, non riuscendo ad amare veramente noi stessi, leggiamo quel cartello e non lo capiamo fino in fondo. Analfabetismo funzionale biblico? La “religio-onis” che raccoglie e ricuce, quanto ha scelto di mettersi al servizio dell’amore per sé stessi, per il prossimo e per Dio, e quanto invece ha scelto di specchiarsi?
Al prossimo comizio vado in piazza con uno specchio
Secondo lei quale è la istituzione religiosa (non il singolo individuo) che incarna pienamente il “messaggio di Gesù-provocatorio sempre”?
Nessuna in toto, tutte in modo parziale e frammentario. Per questo vi è la necessità di lasciarsi importunare dalla testimonianza di Cristo. «Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione [e il pungolo] che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza» (Romani 15:4).
Penso che neanche individualmente ci sia qualcuno che pienamente incarna il messaggio di Gesu- provocatorio sempre. Altrimenti lo avremmo già crocifisso…
Vero!
Siamo pronti ad accogliere il messaggio che corrisponde al nostro sentire. Appena si discosta … lo rifiutiamo… il messaggio e la persona…
che dire…a parole siamo tutti fenomeni!
Chiacchiere e distintivo
… non amiamo a parole e con la lingua, ma a fatti e in verità. Parole non mie che condivido.
Certe persone affermano di amare Dio o i loro ideali perché semplicemente non amano nessuna persona in carne e ossa.
Verità fortissima e tristissima nella quale ci si muove più o meno tutti quanti. Grazie
L’uomo ha creato Dio a sua immagine e somiglianza (PokermanVV)
La sua impressione gentile Pokerman non è, come sa bene, molto originale. Che l’uomo crei Dio a sua immagine è noto, il contrario è scientificamente indimostrabile e attiene al mistero della fede.
Me lo ricordo il cartello alle olimpiadi, non sapevo che cosa volesse significare. Ho sentito anche dell’altro manifestante…
Touchè