Statua
Le statue parlano, e non ho perso la testa. I monumenti pur senza proferir parola riconducono a una memoria, lasciano e lanciano un messaggio da codificare.
La foto in evidenza l’ho scattata qualche settimana fa a Marsiglia, sulla destra si notano le colonne e le guglie della cattedrale cittadina costruita in riva al mare. Monsieur De Belsunce è posto di guardia davanti alla porta principale. Di famiglia Riformata è divenuto Cattolico e Vescovo di Marsiglia dal 1709 al 1755. Tra mille difficoltà ha condotto la sua comunità durante la terribile peste del 1720.
Perché quella postura? Mi aiuti a intendere le parole che sta ancora pronunciando?
NB: le parolacce saranno immediatamente censurate
per quel poco che poteo agii…il resto rimisi nelle misericordiose mani di chi potea infinitamente più di me
“Cosa vuole che le dica signor Mozzato … Se non … Entri e si faccia benedire!!!”
Grande Gianni!
Non posso trasferirmi, arrangiatevi !
Dicono che Marsiglia sia la NAPOLI di Francia… ‘C’aggia fa?’
direi di ricordare meno le nostre gesta e compiere le vostre per essere ricordati
Le mani aperte e lo sguardo di supplica rivolto al cielo, di monsieur de Balsunce, mi ricordano la preghiera di Raoul Follerau: giornalista francese (Nevers 1903 – Parigi 1977)
che, dopo essere stato inviato, dal suo giornale, in Africa, incontra per la prima volta i malati di lebbra, e da quel momento dedica la sua vita alla lotta contro la lebbra e contro tutte “le lebbre”.
” Signore Aiutaci… Eccoci davanti a te, deboli, fragili, più poveri che mai..”
( “anno 2000” poesia di Raoul Follerau)
Ecco le parole statuali: “fioi, ò fat quel che ò podést”.
Anca mi go pensà compagno
Venite a me, voi tutti che siete….e io vi darò riposo…
Un gesto vale più di mille decreti