Ecco la fede per me
Sta scritto:”Chiedete e vi sarà dato”. Lui lo lesse con semplicità e aperto il cuore, lasciò che quella formidabile promessa gli scivolasse dentro. senza immaginare quello che sarebbe successo poi. Non conosceva la fede ma quelle parole le sentì così familiari da farle sue, come se gliele avesse sussurrate suo padre prima di addormentarsi, quando era bambino. Lui credette a quella promessa. E col tempo scopriva l’indomita forza che possedeva, attraverso incontri, protezioni, , provvidenze. E perfino benedizioni . Aveva imparato a ringraziare prima di chiedere, come se la richiesta fosse già esaudita e che il senso del suo agire aveva a che fare molto con la fede. Questa scoperta lo rallegrò e lo fece sorridere per la semplicità con cui quell’ immensità attraversava anche lui. Raggiunta questa consapevolezza fu preso da grande commozione e rimase a lungo in silenzio. Poi rivolto lo sguardo verso il cielo, annuì con il capo.La comunicazione era arrivata, forte e chiara. E senza voltarsi indietro riprese il cammino.
No, non credo che Dio voglia la morte di qualche essere vivente o meglio, non credo che Dio sia dietro ad ogni avvenimento, controllando cosi la libertà e il destino umano. Ogni uno di noi possiede il “Libero Arbitrio” e di conseguenza la Libertà di scegliere la propria sorte ( a volte ).
Se il nostro Dio interverrebbe ogni volta che succedesse qualcosa di grave o di meno grave, si romperebbe quella Libertà concessa.
Vero è però, che il silenzio di Dio, qualche volta lascia perplessi, ma questo fà parte del “gioco ” ( non siamo degli dei)…
Un giorno, tutti i nostri ” Perchè? ” avranno una risposta.
Un giorno riusciremo a comprendere la vera grandezza di Dio.
Si, proprio “quel Giorno”…
Pur con gola e labbra secche, non è necessario porsi questa domanda, peraltro irrisolvibile come tutte quelle del genere. Molte domande…molte complicazioni. Una ottima regola di vita è la semplificazione (non semplicismo) di ogni suo aspetto, nei limiti delle possibilità. Ma essere dei semplificatori non è alla portata di tutti.
Una domanda alla domanda è perché voglio trovare un perché?
L’uomo cerca spiegazioni per dare un senso a quello che succede. Come se volesse comprendere e attraverso tale comprensione monitorare gli eventi per tenerli sotto controllo. Forse questa peculiarità ci rende umani rispetto al mondo animale dove si vive in armonia con gli eventi senza porsi le domande.
Io non credo che il Dio cristiano sia dietro ad ogni avvenimento; i suoi interventi nella vita umana sono episodico e per ragioni spesso imperscrutabili. Gli uomini sperimentano una parziale libertà e una conseguente responsabilità. E la vita ha le sue leggi che scorrono (talvolta selvaggiamente) indipendentemente dalla volontà divina. Piove sia sui giusti che sugli ingiusti… Credo che Dio sia invece accanto all’uomo nel suo dolore, con un silenzio che sarà spiegato un giorno quando, secondo quello che ho capito dal vangelo, Dio riprenderà il potere sulla storia. Mi scuso se ho dato solo una fragile testimonianza della mia fede altrettanto fragile.
No, non è nella volontà di Dio quando un essere umano, un essere vivente muore. Il nostro Dio, è il Dio della Vita, e ha promesso che un giorno la morte sarà sconfitta per sempre!
Ma il Signore, comprende il nostro dolore quando, come Marta, sentiamo il bisogno di dire: “Signore, se tu fossi stato qua…”
Non ho mai capito se la dualità in cui viviamo immersi soprattutto dal punto di vista del credente sia un bene o sia un male, o meglio, sia la verità o sia una convenzione, anche se sono piu’ portato per la seconda ipotesi.
Mi spiego meglio, tutto cio’ che è bene e finisce bene lo attribuiamo a Dio, mentre tutto cio’ che finisce male o è il male lo attribuiamo talvolta a “disinteresse” di Dio o, piu’ semplicemente al diavolo o chi per esso.
E se in realtà cosiì non fosse ? Se in realtà tutto avvenisse per una serie di fattori di cui noi riusciamo solamente a comprenderne una minima parte ? Se alcuni avvenimenti nella loro tragicità fossero funzionali ad uno scopo che noi percepiamo solo come il male ?
Se togliamo la dualità, allora tutto si inquadra in un immenso puzzle di cui pero’ noi purtroppo abbiamo visione di qualche sparuta tessera a noi vicina.
Forse ci avevano preso di piu’ gli orientali, con il concetto di yin/yang ?
Qualunque cosa ha un suo opposto, non assoluto, ma in termini comparativi. Nessuna cosa può essere completamente yin o completamente yang; essa contiene il seme per il proprio opposto.
Lo yin e lo yang hanno radice uno nell’altro: sono interdipendenti, hanno origine reciproca, l’uno non può esistere senza l’altro.
E Dio dove sta ? Forse nella sommità degli eventi o meglio, nel “tutto” ?
Talmente infinito da non poter essere compreso da chi “percepisce che qualcosa non va” e si interroga di continuo, talmente banale, semplice e lineare per chi crede di avere la verità in mano, da mortificarlo e ridicolizzarlo, sabato dopo sabato, domenica dopo domenica.
Ogni tentativo di spiegare ciò che ci accade intorno è spesso un modo per controllare la nostra realtà. Siamo fatti così. Vogliamo capire le cose per poterle prevedere. Secondo me ogni algoritmo esplicativo trovato è imperfetto poiché la realtà è molto più complessa della nostra capacità di comprendere.
Mettere Dio nelle cose che non comprendiamo è un escamotage per sfuggire alla nostra incapacità di capire i perché delle cose che accadono. A volte è una giustificazione che si può facilmente trasformare in un alibi.
Ecco la fede per me
Sta scritto:”Chiedete e vi sarà dato”. Lui lo lesse con semplicità e aperto il cuore, lasciò che quella formidabile promessa gli scivolasse dentro. senza immaginare quello che sarebbe successo poi. Non conosceva la fede ma quelle parole le sentì così familiari da farle sue, come se gliele avesse sussurrate suo padre prima di addormentarsi, quando era bambino. Lui credette a quella promessa. E col tempo scopriva l’indomita forza che possedeva, attraverso incontri, protezioni, , provvidenze. E perfino benedizioni . Aveva imparato a ringraziare prima di chiedere, come se la richiesta fosse già esaudita e che il senso del suo agire aveva a che fare molto con la fede. Questa scoperta lo rallegrò e lo fece sorridere per la semplicità con cui quell’ immensità attraversava anche lui. Raggiunta questa consapevolezza fu preso da grande commozione e rimase a lungo in silenzio. Poi rivolto lo sguardo verso il cielo, annuì con il capo.La comunicazione era arrivata, forte e chiara. E senza voltarsi indietro riprese il cammino.
No, non credo che Dio voglia la morte di qualche essere vivente o meglio, non credo che Dio sia dietro ad ogni avvenimento, controllando cosi la libertà e il destino umano. Ogni uno di noi possiede il “Libero Arbitrio” e di conseguenza la Libertà di scegliere la propria sorte ( a volte ).
Se il nostro Dio interverrebbe ogni volta che succedesse qualcosa di grave o di meno grave, si romperebbe quella Libertà concessa.
Vero è però, che il silenzio di Dio, qualche volta lascia perplessi, ma questo fà parte del “gioco ” ( non siamo degli dei)…
Un giorno, tutti i nostri ” Perchè? ” avranno una risposta.
Un giorno riusciremo a comprendere la vera grandezza di Dio.
Si, proprio “quel Giorno”…
Ho apprezzato le riflessioni di chi mi ha preceduto. Difficile andare oltre. Spero che un giorno riusciremo a capire i silenzi di Dio …
Pur con gola e labbra secche, non è necessario porsi questa domanda, peraltro irrisolvibile come tutte quelle del genere. Molte domande…molte complicazioni. Una ottima regola di vita è la semplificazione (non semplicismo) di ogni suo aspetto, nei limiti delle possibilità. Ma essere dei semplificatori non è alla portata di tutti.
Grazie
Una domanda alla domanda è perché voglio trovare un perché?
L’uomo cerca spiegazioni per dare un senso a quello che succede. Come se volesse comprendere e attraverso tale comprensione monitorare gli eventi per tenerli sotto controllo. Forse questa peculiarità ci rende umani rispetto al mondo animale dove si vive in armonia con gli eventi senza porsi le domande.
?
Io non credo che il Dio cristiano sia dietro ad ogni avvenimento; i suoi interventi nella vita umana sono episodico e per ragioni spesso imperscrutabili. Gli uomini sperimentano una parziale libertà e una conseguente responsabilità. E la vita ha le sue leggi che scorrono (talvolta selvaggiamente) indipendentemente dalla volontà divina. Piove sia sui giusti che sugli ingiusti… Credo che Dio sia invece accanto all’uomo nel suo dolore, con un silenzio che sarà spiegato un giorno quando, secondo quello che ho capito dal vangelo, Dio riprenderà il potere sulla storia. Mi scuso se ho dato solo una fragile testimonianza della mia fede altrettanto fragile.
Fragile e frangibile e per questo accertabile è accettabile. Grazie
No, non è nella volontà di Dio quando un essere umano, un essere vivente muore. Il nostro Dio, è il Dio della Vita, e ha promesso che un giorno la morte sarà sconfitta per sempre!
Ma il Signore, comprende il nostro dolore quando, come Marta, sentiamo il bisogno di dire: “Signore, se tu fossi stato qua…”
Non ho mai capito se la dualità in cui viviamo immersi soprattutto dal punto di vista del credente sia un bene o sia un male, o meglio, sia la verità o sia una convenzione, anche se sono piu’ portato per la seconda ipotesi.
Mi spiego meglio, tutto cio’ che è bene e finisce bene lo attribuiamo a Dio, mentre tutto cio’ che finisce male o è il male lo attribuiamo talvolta a “disinteresse” di Dio o, piu’ semplicemente al diavolo o chi per esso.
E se in realtà cosiì non fosse ? Se in realtà tutto avvenisse per una serie di fattori di cui noi riusciamo solamente a comprenderne una minima parte ? Se alcuni avvenimenti nella loro tragicità fossero funzionali ad uno scopo che noi percepiamo solo come il male ?
Se togliamo la dualità, allora tutto si inquadra in un immenso puzzle di cui pero’ noi purtroppo abbiamo visione di qualche sparuta tessera a noi vicina.
Forse ci avevano preso di piu’ gli orientali, con il concetto di yin/yang ?
Qualunque cosa ha un suo opposto, non assoluto, ma in termini comparativi. Nessuna cosa può essere completamente yin o completamente yang; essa contiene il seme per il proprio opposto.
Lo yin e lo yang hanno radice uno nell’altro: sono interdipendenti, hanno origine reciproca, l’uno non può esistere senza l’altro.
E Dio dove sta ? Forse nella sommità degli eventi o meglio, nel “tutto” ?
Talmente infinito da non poter essere compreso da chi “percepisce che qualcosa non va” e si interroga di continuo, talmente banale, semplice e lineare per chi crede di avere la verità in mano, da mortificarlo e ridicolizzarlo, sabato dopo sabato, domenica dopo domenica.
Grande Gianni, riflessione calibrata e non banale
Ho apprezzato molto la profondità della riflessione del signor Gianni
Ogni tentativo di spiegare ciò che ci accade intorno è spesso un modo per controllare la nostra realtà. Siamo fatti così. Vogliamo capire le cose per poterle prevedere. Secondo me ogni algoritmo esplicativo trovato è imperfetto poiché la realtà è molto più complessa della nostra capacità di comprendere.
Mettere Dio nelle cose che non comprendiamo è un escamotage per sfuggire alla nostra incapacità di capire i perché delle cose che accadono. A volte è una giustificazione che si può facilmente trasformare in un alibi.
Sono felice per quel bimbo e per i suoi genitori, per il resto no comment
?
A quanto sta oggi, al chilo, il volere di Dio?
Quanto mi è caro…