Coscienza
Il sovrano di Tebe stabilisce che il cadavere del giovane traditore rimanga insepolto. Antigone contravviene alla legge. Esce di notte, fuori dalle mura. Si reca dov’è stato portato il cadavere di suo fratello Polinice e gli dona sepoltura cospargendolo di polvere. Sorpresa dalle guardie di Creonte, rivendica con fierezza la piena legittimità del suo gesto.
Ha ubbidito alle leggi degli dei, superiori alle leggi dei mortali.
Il re rimane senza parole e la fa rinchiudere in una grotta fuori città e Antigone si impicca e con lei soffoca la giustizia.
Il mito di Sofocle e le tradizioni seguenti rivelano la drammaticità dell’enigma etico antico e corrente.
«Non vi abbiamo forse espressamente vietato di insegnare nel nome di costui?»
«È a Dio che dobbiamo ubbidire, non agli uomini!» risponde Cefa alla massima autorità d’Israele che gli intimava il silenzio (I sec. d.C.)
Segnalo un interessante articolo di Pascale ne IL FOGLIO di oggi, 4 Luglio, in merito ad Antigone e Creonte
L’articolo pone la tematica della legge di Dio (quello abramitico presumo) in relazione alla legge umana. Il riferimento al recente caso della Sea Watch è evidentemente una “fortuita” coincidenza , ma cosa dire quando la stessa legge di Dio non è “Politically convenient” e condanna senza mezzi termini comportamenti umani considerati abomini come ad esempio, omosessuali, coppie di fatto, aborto che invece l’uomo “legalizza” ? Si applica a convenienza una o l’altra oppure esiste un metodo meno “empirico” ?
Il suo rilancio mi pare del tutto coerente e il percorso d lei tenuto risulta più che logico. Non è facile disquisire sul tema. Gesù è stato più volte ‘incastrato’ dai professionisti della Legge proprio sugli argomenti più scabrosi dell’argomento legalistico. Se l’è sempre cavata con i paradossi e le domande e le provocazioni, almeno fino al martirio visto che è stato condannato per blasfemia. Eppure, ai depositari della tradizione legale della sua epoca ha più volte riconosciuto la “non conoscenza delle cose di Dio” (il verbo conoscere, soprattutto nel Vangelo di Giovanni, è superusato). Ergo: possedere un enorme deposito legislativo e applicarne i codici con zelo non significa per forza essere in armonia con -conoscere- la Legge stessa. Interrogato da uno Scriba su quali fossero i codici più importanti da osservare, da tenere a mente, Gesù risponde con un verbo solo: «Ama» (Mt 22:36ss), «da questo verbo dipendono tutta la Legge e i Profeti». Ecco qui tutto l’empirismo cristiano. Grazie
Se non mi sbaglio, la “legge” a cui si riferisce Gesù era una sorte di inasprimento di quella Mosaica, quindi non la contraddiceva ma al limite la soffocava riempiendola di “burocrazia” : la situazione attuale mi sembra differente, la legge “umana” va spesso in netto contrasto con quella “divina” o pseudo tale, quindi non mi sembrano paragonabili le due situazioni .
Gentile Gianni, lei accennava alla discrepanza tra la Legge di Dio e la legge degli uomini, la chiama azione di ‘Politically convenient’. Nella sua ultima risposta fa notare come Gesù non contrasti la Legge di Dio ma la ‘burocrazia’ umana in aggiunta. Il suo ragionamento fila e Gesù non entra anche a mio avviso in contrasto con il fine ultimo della Legge a servizio dell’uomo. Interrogato sul sabato emblema del decalogo, dopo una guarigione (un salvamento fuori confine temporale, se mi consente) ebbe a dire: non l’uomo è stato fatto per il sabato ma il sabato per l’uomo. Questa citazione emblematica risultava assurda per i pii osservanti (che poi erano ipocriti e evasori e tendenti ai vari condoni quanto è come il popolo italico) ma nostra come in ultima analisi ogni applicazione di decreto a sfavore degli esseri umani non possa mai Legge di Dio. Ancora grazie per il suo interesse
Si certo che c’è una legge superiore che sia la legge di Dio o della coscienza. Ma in un paese democratico e con una costituzione ben fatta e condivisa dopo gli orrori perpetrati dalla seconda guerra mondiale e da tante leggi contro minoranze e umani fragili la legge giusta e uguale per tutti è un caposaldo. In questo caso mi ha colpito davvero tanto il processo sommario di quel gruppo di persone che mentre la capitana della Sea Watch3 scendeva dalla nave tra due polizitti riceveva insulti vergognosi che nulla hanno a che fare con un paese civile e democratico. Come cittadino del mondo e cristiano in cammino penso che la capitana Carola Rachete non sia affatto un eroe ma una persona ben consapevole e responsabile e con la sua decisione non presa a cuor leggero abbia evidenziato la nostra perdita di lucidità umanita dignità verso chi soffre. Con una domanda e se in una situazione arrovesciata su quella nave ci fossi stato io, tu, i nostri figli…
Comico, se pur vero.
Nel secolo scorso abbiamo avuto centinaia di milioni di morti a motivo dell’osservanza di leggi. Non è rassicurante. Le leggi strutturano e codificano i sentimenti e gli interessi del momento di una maggioranza.
In assenza di leggi quanti sarebbero stati i morti? Penso molti di più perché in ogni circostanza avrebbe prevalso la legge del più forte.
I tentativi della legge creata dalle persone per rispecchiare il senso della giustizia è un lavoro che dura da quando nasce la società stessa. La disubbidienza civile diventa uno strumento attraverso il quale è possibile individuare le discrepanze tra queste due. La domanda rimane: vorrà l’uomo colmare questo spazio modificando la propria legge?
A volte ci riesce, a volte non gli conviene
Tutto è relativo ma di certo una società, per stare in piedi, deve rifarsi a delle leggi scritte e non all’ estemporanea autodeterminazione dell’individuo. Le leggi son sbagliate? fa niente. Il comportamento della Capitana Carola della Sea Watch è contrario alla legge italiana che non le permetteva di attraccare senza autorizzazione. Non c’era alcuna situazione di necessità che le permetteva di contravvenire. In più a messo in pericolo la vita dei finanzieri. In più, sapendo che il suo agire sarebbe stato sfruttato da Salvini, poteva dirigere il battello verso la Grecia, o la Spagna o la Corsica, anziché restare alla fonda per 15 giorni. Anche lei, come Salvini e come gli schiavisti libici, ha fatto invece i suoi calcoli sulla pelle di ‘sti poveracci. E le donazioni alla sua ong stanno volando…
Da Antigone a Carola. Apprezzo la sua capacità argomentativa, io non riesco a essere così tranchant. Adolf Eichmann eseguiva alla lettera i comandi, nessun treno è mai arrivato in ritardo.
Il funzionamento di una società richiede semplificazione e determinazione. Altrimenti su ogni più piccola questione si accenderebbero dibattiti infiniti senza arrivare a nulla tranne che al caos. Adolf è stato FORTUNATAMENTE sconfitto ed è stato così GIUSTAMENTE equiparato al male assoluto. Avesse vinto (arrivando per primo all’atomica) magari il giudizio su di lui sarebbe diverso. Tutto è relativo…
È vero che è tutto relativo e passeggero però c’è qualcosa di unico: la vita umana. Non c’è legge che tenga nel confronto con la vita di ogni singolo individuo. La legge muta, si adatta mentre la vita è una. Nella forma attuale è irripetibile. Non la puoi riavviare, rivivere. Se è a rischio lo è sul serio. È facile fare i fenomeni dentro i palazzi del potere dove sei protetto da una schiera della forza dello Stato. Tuttavia quando sei in mezzo al mare l’unica cosa che ha senso è mettersi in salvo. Poi ci sono processi, condanne, rimpatri ecc. Ma intanto la VITA è in salvo.
Un conto è salvare chi sta annegando, obbligo giuridico. Altro attraccare a forza in un porto quando NON ne sei autorizzato. E noi stiamo discutendo del secondo caso.
Noi sì. Stiamo parlando del secondo caso. I migranti vedono solo il primo caso. Se fossi al posto loro anch’io avrei parlato solo dalla prospettiva di salvarmi la vita. Tutto qui. Ogni persona che contesta la “capitana” avrebbe voluto che lei facesse la stessa identica cosa se fosse stato al posto di quei migranti a bordo.
Come non faccio fatica a criticare i suoi post in OT, non faccio fatica a dire che condivido gli argomenti espressi in questo blog e come li porge. Sembra, qui, un altro Bastanzetti. Ragiona e non offende, non si erge a giudice supremo, a detentore della verità con l’arroganza e il riporto frasi latine o dialettali. Insomma non fa il sapiente. Benvenuto fra noi. Continui così.
Grande esempio. Purtroppo utilizzato anche da chi crede di servire Dio, non facendo altro che servire sé stesso.
È problematico, proprio per questo l’essere cauti nel giudizio è d’obbligo
È un tema complicato. È il conflitto tra legge naturale e assoluto e diritto positivo (leggi umane). Chi infatti decide quale sia la legge naturale? Cosa è scritto nel cuore umano? Per secoli la chiesa ha preteso il monopolio della definizione della legge naturale… Ed è stato un disastro…
Vero, l’anarchia e la dittatura sono estremi che si toccano, in mezzo c’è la difficoltà