Embolo
Sfoglio le righe del discorso profetico di Gesù con la mia comunità di fede.
«Guerre, rumori di guerre, nazione contro nazione e regno contro regno, carestie e terremoti in vari luoghi, ma tutto questo non sarà che principio di dolori» (Matteo 24). Nel gruppo di ascolto e di studio si levano domande e si cercano risposte balbettanti. Tutto si svolge in un clima di serietà e pacatezza rispettosa, fino a che si scivola sulle conseguenze inevitabili di tali sciagure: i derelitti, le migrazioni, gli esodi. E qui parte l’embolo, il clima diventa rovente, i visi cambiano espressione e lapilli e lava come a Stromboli.
Nessuna enclave è al riparo dai tentacoli della propaganda. La verità che rende liberi viene sbriciolata dai colpi delle narrazioni collaudate nei laboratori elettorali.
A dire il vero sono i media che parlano continuamente dei migranti. E io cambio canale.
E fai bene.
Con tutta l’attenzione sui migranti fatti gravissimi e infami come quello dei bimbi di Bibbiamo e tanti altri sconcertanti passano in sordina. Anche qui su questo blog, stessa musica. Migranti come non ci fosse un domani.
Le critiche sono benvenute, a domani
Gli israeleti in Egitto furono schiavi per 400 anni. Al momento della liberazione il potente Faraone non voleva liberarli, anzi li ha resi ancora più schiavi. Fanno comodo ai potenti i poveri di sempre anche di oggi. Di quella liberazione sovrumana se ne parla continuamente nella Bibbia e anche ai nostri giorni. Dobbiamo forse attendere un altro intervento sovrumano? Non sarebbe utile che imparassimo dalla storia e considerassimo fratelli anche gli emarginati?
Probabilmente allora io non sono un italiano medio. Mi infervorano di più i problemi legati a disoccupazione, ambiente, tasse ecc ecc. L’interesse per il problema migranti invece è pari a sottozero.
Hanno un effetto così infervorante perché le grandi migrazioni affondan le radici su un atavico e sensibile inconscio collettivo. Da sempre le grandi migrazioni costituiscono elemento di epocali rivolgimenti. A partire dalla progressione dell’ Homo sapiens dall’ Africa a colonizzare l’ Europa, soppiantandone i residenti Neanderthal. Dunque nessuna sorpresa, anzi direi che è legittimo che la gente reagisca in modo così coinvolto. Ciò che non va è la estemporanea strumentalizzazione partitica di questo sentire, anziché la ricerca di soluzioni razionali e stabilizzanti.
Governare i problemi richiede tempo competenze e relazioni internazionali. Piu facile,meno costosa e con effetti immediati trovare un capro espiatorio. La storia docet. Se metti contro i penultimi gli ultimi con gli ultimissimi…il gioco è fatto. E per un po’ sarai acclamato uno statista. Per un po’
Un caro saluto agli amici di pillole e oggitreviso.it
Tutto o quasi è lecito, tutto è a “norma di legge”. Ho l’impressione tuttavia che ogni tentativo di parlare di migranti assiduamente, a cominciare dal pontefice & confessioni affini, proseguendo per le forze politiche di vari colori ed estrazioni finendo poi con i “vignettisti”, non faccia altro che inasprire la percezione che ha la popolazione. Il fatto che poi si tenti di “instradare” le riflessioni in una visione ideologica prioritaria a scapito delle tante altre “miserie” che affliggono la popolazione completa l’ottica dell’indifferenza, se poi la si taccia di ignoranza e la si dileggia ironicamente, da rifiuto si passa all’avversione totale e possibile “ribellione”. Dato che non voglio assumermi questa “responsabilità”, mi asterro’ da qualsiasi riflessione futura su tale tematica.
Rispetto la sua posizione ben espressa e calibrata
Il tema è complicatissimo e nessuno sulle migrazioni ha le soluzioni in tasca. Pensarlo mi pare un’idiozia. Spero che ognuno cerchi di fare ciò che ritiene il meglio. Ciò che ritengo assolutamente inaccettabile (e talvolta criminogeno) è il linguaggio che spesso si utilizza volto a esprimere o creare odio e paura. La storia pare non avere insegnato nulla.
Riguardo al test di reazione…chi ha reagito in Europa ai raid aerei USA in Iran? Se lasciamo scoppiare la prossima guerra…altro che decine di migranti a Lampedusa…
La guerra o la persecuzione o le stragi sono sempre indirettamente proporzionali alla distanza del conflitto.
Il vaccino contro ogni propaganda è la conoscenza. In questo caso è un’attenta lettura per capire su cosa il Vangelo vuole mettere l’accento e su cosa non lo vuole mettere. La risposta la si trovi proseguendo la lettura di quel brano, tanto famoso e potente, quanto strumentalizzato.
Appunto. Quindi dato che quest’argomento è ben sviscerato dai media quotidianamente, perché dobbiamo continuare a parlarne ad ogni occasione , infilandoli in ogni post ed in ogni riflessione ?
Per affrontarlo in modo differente? Una possibilità non obbligatoria ma lecita non trova?