Love
«È giusto io rimanga rinchiuso dove sono. Ho ucciso una madre e la sua bambina. Nessuno si è mai preso cura di me ma non può essere una giustificazione plausibile. Sono un mostro e un angelo mi visita comunque. Piango di continuo e lei mi conforta. Si chiama Mary, il mio angelo e mi insegna l’amore. Mary era la mamma e la nonna del mio rimorso».
La testimonianza: https://www.youtube.com/watch?v=yR7ICXblbd8
Una storia incredibile che ti fa accapponare la pelle. L’amore che trasforma un doppio dolore insopportabile in una missione impossibile. Una donna non più madre e non più nonna per un duplice omicidio diventa l’angelo del carcere per colui che tolse la vita ai due suoi tesori. Questi sono i miracoli di cui si dovrebbe parlare invece del teatrino della finta politica
È anche questo che ci rende umani?!?! La capacità di giudicare. Diventa dono quando si è in grado di perdonare (anche sé stessi). Diventa fardello o lama appuntita quando non si è in grado di perdonare (neanche sé stessi). Maneggiare con cura. Che ogni cosa tenda a liberare!!
Notavo una curiosa coincidenza : subito dopo questo post, compare il rimando al post precedente ovvero “AMEN”.
Ecco, direi che in automatico è stato espresso il miglior commento possibile senza volerlo !
Potente!
Mah…realtà o finzione? simulazione o dissimulazione? Particolarmente inutile, fosse possibile, qualsiasi commento tranne questo.
La testimonianza: https://www.youtube.com/watch?v=yR7ICXblbd8
Commovente. Il rimorso e il senso di colpa che corrode il male del cuore di questa persona. Lo rende insopportabile. Il condannato si autocondanna. Accoglie con gratitudine la punizione vivendola come un senso di giustizia. Tutto questo grazie al perdono e la bontà di un altra persona. L’amore trasforma un essere umano in un potente angelo. In fondo quell’assassino è stato ucciso da quell’angelo. Il bene è molto più potente del male poiché il male distrugge e basta mentre il bene annichilisce e ricrea una nuova persona.
E’ un post molto difficile da commentare, forse troppo, dato che va ad intaccare la sfera dell’intimo, del profondamente privato.
La risposta che darei di getto è che è bene che questo assassino viva nell’oblio e nel rimorso cio’ che gli rimane del suo percorso terreno.
Ricollegandomi pero’ al discorso del post “amen” in cui tutto ha un significato, uno scopo a noi celato, che bene e male vivono quasi in simbiosi dipendendo uno dall’altro, che pur il gesto piu’ infame forse ha un qualche significato nell’enorme puzzle dell’infinito, mi conviene tacere e considerare che anche il piu’ piccolo gesto di inequità che quotidianamente tutti commettiamo senza darci peso puo’ portare a situazioni simili.
Che poi l’angelo consolatore legato al rimorso esista realmente, sia divino o solo un parto della nostra mente, è una sfera talmente personale e legata ad esperienze di vita, conversioni o fede, che ritengo non possa trovare risposte semplicistiche per quanto teologicamente corrette.