Vita a prescindere
Ho visto diversi western dalle trame pressoché identiche: il buono, la bella, il cattivo. Le Colt, la carabina Winchester, i cavalli e gli inseguimenti. Gli indiani pitturati. Talvolta il cavallo rimaneva azzoppato e il fantino, mosso a compassione, tirava un colpo. Bang! Il mio sospiro di bambino rimaneva sospeso, proprio come in questo momento, ma il carnefice rimaneva comunque buono. Misericordioso.
Si prova una pietà spontanea nei confronti di una bestia morente, ma se fosse un essere umano al suo posto? Affranto e soverchiato da sofferenze indicibili? Scatterebbero, in questo caso, mille altri meccanismi e freni talvolta anche molto sensati e argomentati. Non c’è dubbio alcuno da parte mia (sul ‘talvolta’ soprattutto).
Ne sono perfettamente consapevole: paragonare una bestia con un umano può rasentare la bestemmia, la faciloneria superficiale. Eppure, dall’alto della mia infinita stupidità, trovo un nesso nel paragone, sia pur molto sottile quanto resistente.
Qual’e la quantità massima giornaliera di pietà che possiamo sostenere senza infliggerci inutile sofferenza? se non riusciamo ad individuarla e contenerla…arrivare a sera diventerebbe impossibile. Ma evidentemente ci riusciamo.
E’ vano dire che gli esseri umani dovrebbero accontentarsi della quie3te; gli uomini hanno bisogno dell’azione, e se non la trovano la creano. Milioni e milioni sono condannati ad un’esistenza più monotona di quella che offre la provincia, e milioni si n ribellano in silenzio a questa loro sorte. Nessuno sa quante rivolte, oltre quelle politiche, fomentino nelle masse degli uomini e delle donne che popolano la terra. Si suppone che le donne siano generalmente molto calme; ma le donne sentono come gli uomini e come loro hanno bisogno di un campo (stavo per dire, di un blog …) per i loro sforzi. Soffrono esattamente come gli uomini d’essere entro limiti angusti, di condurre un’esistenza troppo monotona e stagnante; e i loro privilegiati compagni danno prova di ristrettezza di mente quando affermano che le donne dovrebbero accontentarsi di suonare il pianoforte, di cucinare o di dirigere un giornale – spazzatura per i provinciali. Anche le donne dovrebbero avere il diritto di aspirare a cose più egregie. A cominciare dal potersi esprimere in belle lettere, per fare invidia ai provinciali che s’esprimono solo in dialetto e non leggono mai un libro.
Bell’ es. di stream of consciousness (flusso di coscienza). Dotta, a lei Joyce le fa un baffo. Ma che c’entra con la pìetas?
Credo che tutto dipenda dall’esperienza soggettiva e dal modo in cui si interagisce con il reale, sia che si parli di animale sia che si parli di umano, é l’esperienza soggettiva che crea una sorta di definizione dei valori del presente al quale si risponde, é con questa facoltà che sia gli umani che gli animali sanno adattarsi a diversi ambiti, un animale impara a convivere con chi gli sta attorno anche allo zoo e al circo, l’uomo si è adattato a tutti i climi ambientali e politici trovando comunque una razionalizzazione pur di giustificare un equilibrio esistenziale.
In natura ci sarebbero predatori tipo il lupo che catturano le prede più deboli ma l’uomo si ritiene “superiore, civile, evoluto” ed opera scelte contro natura che la stanno devastando. Questa è solo un’evidenza, non una conclusione.
Il sig. Bastanzetti farebbe bene a lasciar perdere ogni idioma straniero e a concentrarsi maggiormente nella lingua di Dante; sempre ammesso e non concesso, che voglia essere compreso nel messaggio telegrafico che scrive. Si dice questo, senza alcuna animosità o avversione, ma solo per indurlo a riflettere che non ci fa una gran figura a non essere capito in quello che scrive. Quand’ero bambino, mi scompisciavo dalle risate a leggere i temi che mia madre dava da svolgere ai suoi allievi: (ricordo che una volta uno scrisse: “Ieri sono andato a caccia con mio papà, ma non abbiamo preso un cazzo. “(sic). Adesso che sono vecchio, mi diverto a leggere quello che molto stentatamente riescono a scrivere su Oggitreviso. Da qualche giorno però non appaiono più i commenti … C’é da sperare che l’ignoranza provinciale sia stata messa fuorilegge con un Dl dal Sindaco (pesce d’aprile) Bastanzetti, al quale sono molto debitore per avermi espulso dal volgare blog degli analfabeti (che sono coloro che non sanno scrivere), vi giungano i miei migliori Auguri e Saluti Paolo Dotta. Bologna lì, 02/10/19.
Non sono più bambino ma il mio sospiro rimane ancora sospeso. Di fronte a certi temi non mi esce voce.