Guardereste una trasmissione di sette ore?
Quando si parla di tivù d’avanguardia forse non si dovrebbe volgere lo sguardo solo all’America: basta rimanere entro i confini europei per scoprire possibili germi della televisione del futuro. D’altronde fu in Olanda che si inventò il Grande Fratello. Oggi è la Norvegia a far parlare di sé: da diverso tempo infatti la televisione di questo Paese manda in onda un programma chiamato “Bergensbanen – minutt for minutt”, che mostra in diretta il tragitto dei treni tra Oslo e la città di Bergen, per un totale di sette ore e quattordici minuti.
È in pratica la registrazione della videocamera in cima al primo vagone, priva di montaggio, sonoro, dialoghi. Nessun commento dei macchinisti, né di ospiti in studio: questo non è un reality, ma una successione ininterrotta di paesaggi, comprensivi del comune rumore del treno in corsa. Pare che questa trasmissione abbia avuto un così grande successo (è stato superato il milione di telespettatori in una nazione con cinque milioni di abitanti) da spingere l’emittente che la manda in onda alla realizzazione di una serie di altri video simili, come quello del viaggio di nave da crociera che attraversa le coste norvegesi, per un totale di centotrentaquattro ore (si, avete letto bene, 134 ore) ininterrotte di navigazione, che ha portato gli spettatori sintonizzati a due milioni e mezzo.
Cosa sta accadendo? È davvero arrivata l’era della slow tv? Come potrete immaginare, i dibattiti non sono mancati, tra chi grida alla rivoluzione e chi trova in questi esperimenti il ritorno della tivù che non insegna, non intrattiene, ma semplicemente fa compagnia. Un tempo c’era il fuoco che ardeva scoppiettante nel camino a ipnotizzare le persone, oggi basta il paesaggio di un treno, rilassante e d’atmosfera. E mentre alcuni canali statunitensi si stanno già organizzando per l’acquisizione del format, io mi domando se in Italia potrebbe mai funzionare un programma simile. Conoscendo le vicissitudini ferroviarie italiane, sarebbe certamente più avventuroso.
Per saperne di più: un articolo de IlPost, con diversi approfondimenti sul tema.