Ricordati di santificare il Natale (in anticipo)
Ricordati di santificare le feste, soprattutto il Natale. Solo a breve entreremo nell’Avvento, eppure la televisione ce lo ripete sempre, di continuo. Ce lo ripete da ottobre, che il Natale è importante. Ce lo annuncia da anni, ormai: è importante pensare in anticipo ai regali, di certe promozioni bisogna approfittarne subito, gli sconti non durano per sempre.
Poi, hanno cominciato anche i programmi tivù. Hanno addobbato gli studi con i primi alberi, hanno cominciato a cucinare in vista delle feste. Il panettone salato, il pandoro alternativo, come si fanno il torrone e il cappone.
Tra poco ci sarà il Black Friday, il venerdì di shopping sfrenato dopo il giorno del Ringraziamento americano, moda importata divenuta tappa fondamentale tanto quanto i saldi stagionali. Una giornata per ricordarci che è importante che i nostri soldi siano indirizzati ai regali, e guai a prendersi all’ultimo. Studio Aperto ci ha già informati dei primi mercatini a tema, della neve sulle montagne che fa già atmosfera, del freddo che fa Natale anche se siamo ancora in autunno.
Il mondo dell’intrattenimento comincia sempre più presto a parlarci delle festività, a ricordarci certi obiettivi sociali introducendoci con largo anticipo in un’attesa da cardiopalmo, dove alla fine vince chi sa arrivare alla meta con meno stress.
Lo scopo, ça va sans dire, non è certo quello di prepararci realmente alle festività, quanto piuttosto quello di farci spendere prima tempo e denaro non più attorno a una giornata, ma lungo diversi mesi.
Sembrano tutti accettare l’idea di diluire anticipatamente l’attesa con un martellamento esagerato di spot e trasmissioni, nonostante questi mesi appena trascorsi condividano col Natale solo il clima e nulla più.
Non è dunque solo una chiara questione di consumismo: si indirizzano forzatamente le nostre giornate verso uno scopo, il 25 dicembre, arrivando infine non solo a svalutarlo, ma a togliere colore alle giornate nel mezzo.