logo
  • ARCHIVIO
  • CHI SONO
DIVENTA BLOGGER
logo
  • ARCHIVIO
  • CHI SONO
DIVENTA BLOGGER
  • ARCHIVIO
  • CHI SONO
logo
  • ARCHIVIO
  • CHI SONO
[Home Spettacolo Che fine ha fatto l’horror?]
Readymade
Spettacolo
[ 31/10/2013 di Silvia Albrizio ]

Che fine ha fatto l’horror?

Più di truccarsi da zombi per  una festa in maschera, più di accompagnare i ragazzini nel loro giro di “dolcetto o scherzetto”, c’è soprattutto una cosa che vale la pena fare ad Halloween: una maratona horror.

No, non vi ammorberò con una lista di film sul tema da gustarvi la notte delle streghe. Un po’ perché basta fare una ricerca su google e troverete chi si è già prodigato a scriverla, un po’ perché l’horror rimane uno dei generi più sfaccettati e poliedrici, per cui è davvero difficile incontrare i gusti di tutti.

Ciò che farò è piuttosto il punto della situazione sulla condizione del cinema horror in generale.

 

A giudicare dai titoli che passano i cinema commerciali, non ci sarebbe molto da gioire.

Le pellicole sono poche, spesso remake o reboot di classici: il prossimo 28 novembre uscirà “Carrie”, rifacimento del cult anni ‘70 “Carrie – Lo sguardo di Satana” di De Palma, ma rivedremo anche “Oldboy”, “Hellraiser”, “Poltergeist”, solo per citarne alcuni. Intendiamoci: i remake o i reboot in sé non sono necessariamente un male, tuttavia denotano sempre una mancanza di coraggio e creatività. Come avviene in altri ambiti, si punta su storie note per accalappiare vecchi appassionati e giovani curiosi, a volte per rendere omaggio alla storia originale, più spesso per infangarne miseramente il ricordo.

Esistono poi i sequel, che nell’horror si moltiplicano come un cancro. Preparatevi dunque a “La maledizione di Chucky”, dopo “La bambola assassina”, “La bambola assassina” 2 e 3, “La sposa di Chucky”, “Il figlio di Chucky”;  ad “Ammazzavampiri 2”, dopo il remake con Colin Farrell, o all’estremo “The Human Centipede III” e al violentissimo rape & revenge “I spit on your grave 2”. Anche qui, la condanna non è definitiva, tuttavia in passato abbiamo assistito a prodotti non particolarmente eccezionali, pensiamo alla fine che ha fatto “Saw”, spolpato fino all’ultima goccia (di sangue). La trilogia de "La Casa" di Raimi rimane una delle poche eccezioni di successo, ma dobbiamo andare parecchio indietro nel tempo. Senza dimenticare la saga immortale (è il caso di dirlo) di Romero, ma questa è tutta un’altra storia.

Ciò nonostante l’horror non è spacciato. La ventata di freschezza la offre ovviamente il suo sottobosco, quello che non passa presso i circuiti ufficiali, la cui distribuzione è scarsa e a macchia di leopardo e a volte nemmeno capace di uscire dai confini nazionali (che siano giapponesi, tedeschi o statunitensi…). Mi riferisco a film di nicchia, dove i sottogeneri esplodono in tutta la loro natura e i registi riescono, forse proprio per le minori disponibilità economiche, a sperimentare senza troppi sensi di colpa.

E poi c’è la televisione. La nuova golden age telefilmica ha portato negli ultimi anni a una riesumazione del genere attraverso modalità e approcci differenti. “Buffy – l’Ammazzavampiri” ha spalancato le porte verso la lunga serialità, con continui rimandi pop miscelati a nuovi e complessi significati. Da lì in poi abbiamo assistito a uno sviluppo multiforme che ha visto la presenza di vampiri ninfomani in “True Blood”, sorelle impegnate in rituali magici e pene d’amore in “Streghe”, fratelli alle prese con Lucifero in “Supernatural”, apocalissi zombi in “The Walking Dead”, suore psicopatiche in “American Horror Story”.

 

Senza contare infine tutta quella branca che ha nella messa in scena i tipici stereotipi dell’horror, ma opportunamente digeriti ed espulsi in una grottesca caricatura. “Zombieland” ne è un valido esempio, ma vale la pena citare in questo contesto il trash movie “Sharknado”, fenomeno dall’inspiegabile eco mediatica appartenente a quel sottogenere, solitamente fatto di mostri assurdi, dove lo scopo non è l’urlo di terrore, ma l’incontenibile risata.

E chissà che nella vostra personalissima maratona di Halloween non ne infiliate uno, almeno per coinvolgere anche l’amico che di horror proprio non vuol sentir parlare.

 

 

cinema Halloween Horror reboot remake sequel
Noi, ZagorNoi, Zagor
A proposito di Jessica FletcherA proposito di Jessica Fletcher
Featured image: Che fine ha fatto l’horror?

Silvia Albrizio

Ha studiato cinema e televisione e ne scrive sulla carta e online. Readymade è il risultato pronto all’uso delle sue riflessioni su questi ed altri media.

Categorie

  • Altro 10
  • attualità 9
  • cinema 9
  • cultura 8
  • Film e animazione 17
  • informazione 11
  • live action 1
  • Senza categoria 5
  • Spettacolo 90
  • televisione 13

Post recenti

  • Lo storytelling italiano su Elisabetta II
    Lo storytelling italiano su Elisabetta II
    [18/09/2022]
  • Un Sanremo fatto dai social
    Un Sanremo fatto dai social
    [02/02/2022]
  • Raffaella Carrà: sulle spalle dei giganti
    Raffaella Carrà: sulle spalle dei giganti
    [06/07/2021]
  • Capire le critiche a Striscia la Notizia
    Capire le critiche a Striscia la Notizia
    [15/04/2021]

I blogger sono pienamente responsabili dei testi, video e immagini pubblicate sui propri blog. Editoriale il Quindicinale mette a disposizione lo spazio ma non effettua alcun controllo sui contenuti pubblicati.

Utilità

  • Archivio
  • Chi sono
  • Esplora altri blog

Diventa blogger!

Vuoi diventare un blogger? Compila il modulo che ti proponiamo e inizia a raccontare le tue storie in uno spazio tutto tuo!

PARTECIPA ANCHE TU

Copyright © MULTIWAYS