Le vacanze non richieste di cinema e tivù
Esiste questa idea secondo cui in estate l’intrattenimento cinematografico e televisivo si debba fermare, perché l’estate è vacanza e spensieratezza e chi ha voglia di perder tempo di fronte a uno schermo quando è in ferie? Quindi in tivù ci vanno le repliche delle repliche, al cinema le pellicole interessanti si riducono drasticamente, insomma ci troviamo di fronte a un panorama stagnante in attesa dell’autunno.
Vale la pena ricordare ai signori che hanno stabilito questi meccanismi che da parecchi anni non tutti vanno in ferie per l’intera estate (c’è chi neppure ci va, visti i tempi), che non tutti quando escono hanno come meta il bar e che il cinema d’estate, oltre ad essere piacevolmente silenzioso, è pure un luogo parecchio fresco dove passare qualche ora. Perciò non sempre vale la pena programmare il meglio solo nei mesi più freddi: la vita continua anche durante questa torrida stagione e la routine non si spezza solo perché si alzano le temperature, nonostante la pubblicità ci faccia credere il contrario.
Negli Stati Uniti, per esempio, la stagione estiva ha la stessa dignità delle altre e non è un caso che la maggioranza dei film che poi ci ritroviamo nelle sale tra giugno e agosto sia made in USA, come l’ultimo Wolverine, World War Z, Pacific Rim e Monster University, per citare i più pubblicizzati.
L’Italia, dal canto suo, qualche tentativo l’ha fatto per sfruttare l’estate al cinema o in tivù, più che altro come incubatore sperimentale di film o trasmissioni. È questo infatti il momento in cui si collaudano nuovi format, per capire le tendenze del pubblico e calibrare al meglio le future programmazioni.
Non dimentichiamoci la moda dei cinecocomeri, a quanto pare l’unica ideona possibile per rilanciare il cinema italiano d’estate
Questo sarebbe l’aspetto più interessante dell’intera faccenda, sulla carta. In pratica sul piccolo schermo ci siamo ritrovati Studio 5, la nuova trasmissione di Signorini, a cui hanno dovuto presenziare i soliti della ciurma Mediaset, e uno pseudo Festivalbar (il Music Summer Festival – Tezenis Live) condotto da Alessia Marcuzzi con Biagio Antonacci che promuoveva il nuovo album. Non dimentichiamoci poi della moda dei cinecocomeri, a quanto pare l’unica ideona possibile per rilanciare il cinema italiano d’estate.
Viene da chiedersi se chi decide ciò che vedremo, poi nel mezzo di una sera di agosto abbia la voglia di accendere il televisore, o andare al cinema a spendere sette euro per uno sfigatissimo cyberthriller in 3D con protagonista Carmen Electra. E quando si ritroverà davanti a tale desolazione visiva, chissà se si domanderà se il problema è del pubblico, che in fondo d’estate cerca altro, o se è semplicemente questo altro ad allontanare il pubblico.