Nessuno siamo perfetti
Giovedì 18 in alcuni cinema d’Italia (non in Veneto, purtroppo), uscirà un documentario su Tiziano Sclavi dal titolo “Nessuno siamo perfetti”, di Giancarlo Soldi. Chi riuscirà a vederlo, avrà modo di conoscere meglio uno degli artisti italiani più ombrosi e sfuggenti, ciò che l’ha ispirato e ciò che l’ha spinto a nascondersi dal mondo.
Vale la pena vederlo o procurarselo quando uscirà nella distrubizione homevideo per diversi motivi: perché parla di un grande italiano, perché è un film italiano, perché racconta la particolarissima esistenza di un visionario, che da sempre lotta contro i mostri che ha creato, trascinando con sé i sogni e gli incubi del suo pubblico.
L’autore di Dylan Dog racconterà se stesso in una breve intervista, ma saranno soprattutto i suoi colleghi a descriverne le sfaccettature, da Sergio Castellitto a Dario Argento, da Bianca Pitzorno ad Aldo Di Gennaro. Storie e testimonianze alternate ai disegni del suo personaggio più noto, quell’investigatore dell’incubo che continua ad ammaliare generazioni di lettori, capace di fagocitare il suo autore in un universo cupo e inquieto, dove lo spazio per la luce è ridotto al minimo e la morte si fa compagna quotidiana di vita, da accettare per non soccombere, anche al di fuori della vignetta.