Vedreste un film a velocità raddoppiata? Ora si può
Immaginate “Odissea nello spazio” a velocità doppia. Oppure “Fast and Furious” al rallenty.
Un nuovo tassello alla fruzione filmica è stato aggiunto da Netflix: in alcuni dispositivi Android, la piattaforma in streaming ha offerto la possibilità di velocizzare la trasmissione video a 1.25x o 1.5x, o rallentarla a 0.5x e a 0.75x.
Lo spettatore dunque potrà decidere la velocità con cui vedere una serie tv o un film a seconda del tempo che ha disposizione o per le motivazioni che preferisce (pensiamo a professionisti a cui viene richiesto di recensire velocemente un programma o semplicemente a chi vuole rivedere meglio una scena).
Per il momento è un’opzione sperimentale, tuttavia non sono mancate le prime critiche relative alla cosa, in particolare da parte di chi vede in tutto questo uno snaturamento dell’opera visiva. D’altronde, se un regista ha pensato a determinate inquadrature e a uno scambio di battute in un certo lasso temporale, con le giuste pause e ritmo, perché dovrebbe essere il pubblico a interferire su questo?
La polemica è comprensibile. Ciò nonostante è bene ricordare che da decenni anche nella musica la cosa è possibile: si può mandare avanti o indietro un brano, stopparlo, manipolare dunque la sua esecuzione a nostro personale uso e consumo, con buona pace di chi l’ha realizzato. Il fatto che ora questo tipo di tecnologia venga applicata alla fruzione filmica è solo un’inevitabile proseguimento di tale ormai antica innovazione. Della serie: prima o poi doveva succedere.
È sbagliato gridare allo scandalo dunque? Non del tutto.
È necessaria una riflessione: bombardati come siamo da serie tv e da un’offerta sempre più vasta da rendere difficile la scelta, il rischio è che lo spettatore, per non perdere tempo, scelga consapevolmente di guardarsi un telefilm a velocità raddoppiata (scartiamo l’ipotesi del rallenty, a meno che non siate feticisti del mezzo). È nell’idea del fare tutto velocemente che sussiste il problema. Un problema cronico della nostra società, impegnata in una corsa contro il tempo per riempire le proprie giornate di più cose possibili, di pensieri, di azioni, di informazioni, di visioni. È questa la vera paura di chi critica la proposta di Netflix. Che si perda il gusto della lentezza, della normalità, anche della semplice perdita di tempo di aver scelto la serie tv sbagliata.