Un mondo a misura d’ape
È davvero sconfortante constatare che se proviamo a “googlare” il termine “ape”, i primi 10 risultati non hanno affatto a che vedere con l’operosa creaturina. Bisogna specificare “ape insetto” per soddisfare subito le proprie curiosità in merito, il che a mio avviso è davvero bizzarro, perché non so voi ma appena sento questa parola la riconduco immediatamente alla simpatica bestiola striata, più che a veicoli o associazioni.
Ho scritto “simpatica”, proprio così, perché a me le api vanno proprio a genio. Ho imparato da tempo a restare immobile quando una di esse mi gira intorno, senza sbracciarmi o darmi alla fuga come fanno i più, cercando invece di irritarla il meno possibile, aspettando pazientemente che si allontani dopo avermi studiata e scartata come possibile fiore.
Quando con la bella stagione vado in montagna mi piace vederle planare sui prati multicolori e se da lontano scorgo le arnie, vado in sollucchero e già mi vedo felice a girovagare nell’annesso negozietto fra barattoli di miele e caramelle di ogni sorta.
Sin dalla mia infanzia, poi, ho imparato ad associare le api all’ambiente incontaminato grazie a non so quale illuminata maestra, quindi appena ne vedo una in giro (in città è un evento pressoché mitologico) mi sento davvero rincuorata circa le sorti di questo stanco mondo suo malgrado più grigio di un vecchio fumatore incallito.
Immaginate quindi il mio sconforto nell’apprendere che la moria delle api (tasto dolente da più di un decennio) è una sciagura più che mai attuale.
Gli insetticidi neonicotinoidi sarebbero incompatibili con le api e con altri insetti impollinatori (come farfalle, falene e api solitarie).
Gli scienziati dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) hanno individuato una serie di rischi per le api rappresentati proprio da tre insetticidi in particolare. Come possiamo leggere sul sito dell’Efsa: “Le valutazioni del rischio si sono concentrate su tre principali vie di esposizione: l'esposizione tramite residui presenti in nettare e polline dei fiori delle piante trattate; l'esposizione tramite polvere prodotta durante la semina di sementi conciate o l'utilizzo di granuli; e l'esposizione tramite residui presenti nel liquido di guttazione prodotto da piante trattate”.
Il 29 aprile 2013 durante la riunione del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali, 15 stati membri dell’Unione hanno votato a favore della proposta della Commissione Ue di vietare l’uso e la vendita di sementi conciate con prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive imidacloprid, clothianidine e thiamethoxam per due anni a partire dal 1° dicembre 2013.
L’Italia incredibilmente è fra i Paesi che hanno votato contro il provvedimento; non sarà superfluo ricordare che il 12 maggio 2013 sul sito www.mieliditalia.it, è comparso un resoconto circa la strage delle api in Basilicata: i frutteti in piena fioritura, trattati con i fitofarmaci, diventano veleno per le api, che non volano più, strisciano e muoiono.
La Commissione europea il 24 maggio ha varato il regolamento di sospensione dell’autorizzazione d’uso dei tre insetticidi in questione, con buona pace di contrari (8) e astenuti (4). Per fortuna anche Greenpeace si schiera a favore degli apicoltori: proprio in questi giorni la pagina Facebook Greenpeace Italia sta promuovendo un’importantissima campagna di sensibilizzazione su questo tema.
Su www.salviamoleapi.org possiamo trovare una panoramica circa l’attuale situazione, il trailer del film Un mondo in pericolo (More than honey) prossimamente al cinema e le video-testimonianze disponibili nella sezione “Storie di apicoltori” (basta cliccare le apine presenti sulla cartina).
Sul medesimo sito vi sono inoltre semplici consigli da mettere in pratica nel nostro piccolo per aiutare queste preziose creature (chi lo desidera può ricevere ulteriori consigli via posta elettronica): commovente nella sua disarmante semplicità l’iniziativa del cartello salva-api, che noi tutti possiamo scaricare ed esporre in giardino o in terrazzo per comunicare al mondo intero che non utilizziamo pesticidi letali per le nostre amiche ronzanti.
Altro efficacissimo mezzo per manifestare la nostra solidarietà è la raccolta firme per proteggere le api indirizzata al Ministro Nunzia De Girolamo: tutti piccoli grandi gesti, per queste piccole grandi bestiole che impollinano 71 fra le 100 colture più importanti a livello globale. Mi pare che un gesto di riconoscenza di tanto in tanto lo meritino proprio! Voi che dite?