Barbara Palombelli e la fallacia del “prevenire i comportamenti violenti”
Devo essere sincera, l’ultimo programma sulle principali reti Mediaset che io abbia seguito con un minimo di interesse è stato La ruota della fortuna, quando al timone c’era ancora Mike Bongiorno (Anno Domini 2003), per il semplice fatto che, in generale, non condivido la linea di condotta del fondatore Silvio Berlusconi e, in particolare, non tollero la proposta televisiva irrimediabilmente al di sotto dei miei standard culturali.
Ciononostante avevo il ricordo di una Barbara Palombelli competente e obiettiva oltreché misurata nelle sue esternazioni perciò quando tra le notizie di cronaca mi sono imbattuta nel resoconto dello scandalo mediatico che l’ha travolta, mi sono premurata di scovare il filmato originale di Forum per ascoltare con le mie orecchie le frasi “incriminate”.
Grande è stato il mio sconcerto nell’udire ciò che effettivamente ha detto e che riporto testualmente: “Qui parliamo però della rabbia fra marito e moglie e allora come sapete gli ultimi sette giorni ci sono stati sette delitti, sette donne uccise presumibilmente da sette uomini questo soltanto per dire l’ultima settimana. E allora a volte però è lecito anche domandarsi questi uomini erano completamente fuori di testa, erano completamente obnubilati oppure c’è stato anche un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo farcela per forza, perché dobbiamo in questa sede, soprattutto in un Tribunale, esaminare tutte le ipotesi”.
Bene, ritengo che non occorra essere presidenti dell’Associazione psicoanalitica internazionale come il fu Carl Gustav Jung, pace all’anima sua, per arrivare a capire che sì, un feroce assassino sia effettivamente “fuori di testa”, tanto per usare l’infelice espressione adoperata dalla giornalista.
Stabilito ciò, in un Paese quantomeno civile, l’interessata avrebbe dovuto fare ammenda seguita a ruota dai portavoce de Il Biscione. Scuse immediate, precise, inequivocabili.
Invece la conduttrice ha scelto di creare della suspense annunciando un suo intervento circa la questione femminicidi a Quarto Grado, trasmissione in cui si è espressa nella seguente maniera: “Io sono sempre stata in prima linea […] contro la violenza sulle donne […]. Quindi essere messa tra le persone che giustificano la violenza contro le donne oggi mi ha procurato davvero un grande malessere perché la vivo come un’ingiustizia. La causa di Forum di ieri andrebbe vista tutta, dall’inizio alla fine, abbiamo mostrato come si disinnesca la rabbia, abbiamo avuto un’esperta che ci ha spiegato i vari gradi che sono gli stadi. Ma nessuna rabbia può giustificare naturalmente l’omicidio […] nulla può giustificare, ma stiamo scherzando. Chiedo scusa se qualcuno sentendo solo quella frase ha capito che io sono passata dall’altra parte, cioè a giustificare i femminicidi. Non c’è niente di più lontano da me, dalla mia storia, da tutto quello che ho scritto e detto nella mia vita professionale. Quindi quello era un altro discorso che si inseriva in una storia di rabbia particolare nella causa di Forum. A fianco a questo però dobbiamo forse fare tutti un grande passo avanti, dobbiamo andare a capire come disinnescare dal primo momento […] Allora lì ci vogliono psicologi, ci vogliono sostegni, perché dobbiamo prevenire perché ciò non accada mai più […]. Il mio intento è quello di prevenire, di capire il primo gesto, l’escalation, il comportamento di qualcuno che può poi degenerare […] Sto dicendo che dobbiamo insegnare alle nostre figlie, alle ragazze, che il primo gesto di quell’uomo va interpretato, decodificato, portato dallo psicologo, curato, il primo gesto, la prima parolaccia, il primo vaffa, il primo alzare uno schiaffo. Questo è prevenire i comportamenti, non esasperarli e quindi curarli […]”.
Tutto corretto ma per quanto mi riguarda, io, donna, non ho il compito di disinnescare proprio alcunché, non ho doveri nei confronti di un partner violento. Alla prima minaccia, al primo schiaffo è necessario lasciare il soggetto, rivolgersi alle Forze dell’Ordine e/o successivamente alle associazioni che tutelano le donne. Quello psicologico è un percorso che semmai dovrò fare io da vittima, il recupero psicologico dei violenti non deve per forza essere affare mio. Non esiste “prevenire”, non esiste “esasperare”.
Questo principio della “non tolleranza” vale anche nei confronti della violenza in generale: il soggetto pericoloso va innanzi tutto isolato e messo in carcere il necessario, la responsabilità del suo recupero psicologico non deve essere una preoccupazione della vittima.
Denunciare subito e con fermezza. Lasciare il violento immediatamente, senza ripensamenti.
Questo è ciò che insegnerò alle mie figlie ma soprattutto ai miei figli.
Infatti mi preme sottolineare che nella disamina della Palombelli manca il benché minimo riferimento all’educazione del figlio maschio, che fin dalla più tenera deve seguire la via del rispetto: per le donne, per gli uomini, per gli animali, per le cose, per l’ambiente.
Io voglio far capire che a ogni azione/causa segue una reazione/effetto. Voglio insegnare a chiedere scusa. Scuse vere, non parole vuote che comportino per forza il perdono, l’assoluzione, l’indulgenza plenaria, per così dire. Perché ci sono degli atti che non possono e non devono essere scusati, sono libera/o, eventualmente, di non assolvere. Le cicatrici ci ricordano le ferite che ci hanno afflitti, possiamo scegliere di (ri)percorrere la via del dolore ma possiamo altresì decidere di guardarle per ricordarci di non voltarci indietro. Mai più.
Una cosa è certa: continuerò a non guardare i programmi Mediaset.
Da Ancora Fischia il Vento di oggi.
I dati, per quanto ci restituiscano una visione ampia del fenomeno, rischiano di sgravarci dalla responsabilità collettiva di queste morti. «Non esiste giustificazione della violenza maschile contro le donne, come non può esserci giustificazione per nessun tipo di violenza», dichiara la presidente di Donne in rete contro la violenza (D.i.Re) Antonella Veltri. «Non può esserci alcuna attenuante di fronte a quello che sta succedendo».
La violenza di genere non si esercita solo fisicamente, ma è presente in ogni aspetto della società in cui viviamo e i media per primi distorcono la complessità di un fenomeno che è strutturale: in questo senso, l’ultimo caso è avvenuto proprio l’altro ieri, quando la giornalista e conduttrice di Forum Barbara Palombelli su Rete4 ha spostato l’attenzione più sul comportamento delle vittime che degli aggressori.
«La dichiarazione di Barbara Palombelli è inaccettabile e molto pericolosa», prosegue Veltri. «Ripropone stereotipi sessisti e pregiudizi che non solo sono alla base della cultura patriarcale che autorizza il controllo maschile sulle donne e dunque la violenza, ma che conducono anche alla vittimizzazione secondaria: le donne non sono credute quando denunciano, non si fa una valutazione del rischio, non si dispongono misure di protezione».
Senza voler offendere nessuna sensibilità particolare ritengo che da decenni le TV con lo strumento della menzogna reiterata stiano applicando una violenza psicologica sulla popolazione che si riflette sui rapporti umani di ogni ordine e grado. Il caso in esame mi sembra tutto sommato il parere un po’ affrettato, un po’ malinteso di una conduttrice mediocre ma quando si sentono soggetti come Giuliano Cazzola affermare: «Chiamiamo Bava Beccaris a sparare sui no Green pass che protestano…» detto a Stasera Italia da questo editorialista de Il Riformista e candidato per +Europa (non eletto) alle Regionali emiliane del 2020. Per non parlare di Burioni che discrimina come “sorci” coloro che non si piegano ad una dittatura psycosanitaria, Selvaggia Lucarelli che afferma che “si devono ridurre a poltiglia verde” certi soggetti che non le fanno comodo o Davide Parenzo che incita a “sputare nei loro piatti” sempre in riferimento a chi non si presta a fare da cavia oppure ancora Andrea Scanzi “mi divertirei a vederli morire come mosche” contro la stessa categoria di soggetti.
Purtroppo queste sono solo alcune VETTE della inaudita e impunita violenza psicologica e verbale che alcuni criminali permettono che si diffonda nel nostro paese. Ma le altrettanto gravi e pericolose esternazioni diventate demenzialmente comuni sono i neologismi come “femminicidio” che sottintende una discriminazione tra omicidi di serie A e di serie B, oppure “malato asintomatico” ovvero un ossimoro che impone una discriminazione di chi è sano arrivando ad affermare che chi è IMMUNIZZATO da una data patologia può essere contagiato da chi è positivo ma SANO e asintomatico, questa continua rottura della più elementare logica Aristotelica è di una violenza psicologica inaudita, anzi si potrebbe senza alcun dubbio affermare che questa rottura della logica produce una dissonanza cognitiva tale da produrre negli individui che seguono i jornalisty baciaballe del mainstream l’incapacità di produrre ragionamenti sensati per se e per gli altri. Non parliamo del teatro dell’assurdo che si consuma nelle stanze del potere perché non la finiremmo più. Questa è la CAUSA della morte della società CIVILE, questa è la CAUSA della follia, questa reiterata violazione del rispetto del LOGOS da parte dei jornalisty baciaballe, globbalisti, scientisti che ormai hanno superato il limite della vergogna e dell’assurdo in ogni ambito. Questa è la madre sempre gravida di tutte le violenze che si vedono nei giovani, nelle coppie, negli anziani…la CIVILTÀ è morta irrimediabilmente per causa di questo delirio.
È mia intenzione scrivere un post sulla brutta piega presa dalla televisione in termini di aggressività. Anche la programmazione è molto violenta, per esempio mi è capitato di vedere che alle 19:00 va in onda “CSI”, un programma che non è giusto possa essere captato anche per sbaglio da un bimbo/a. Io stessa ci sono arrivata per caso mentre stavo digitando il numero di un altro canale e mi sono trovata davanti a un nanosecondo di scena raccapricciante. Quell’orario, quando ero piccola io, era considerato fascia protetta. A quell’ora lì al massimo potevano trasmettere il “Karaoke” con Fiorello o “Willy, il Principe di Bel-Air”.
Quando Pietro Calamandrei ha affermato che guardare l’origine della nostra carta costituzionale significa guardare al sacrificio di chi ha lottato ed è morto martire sui nostri monti dice una cosa sacrosanta e vera, i martiri che ci hanno lasciato la vita sono stati i prodromi dell’ossatura dello stato di diritto e che vengono quotidianamente calpestati e vilipendiati da questa cosca di potere mediatico e politico estremamente malata.
Il patto sociale si è trasformato in RICATTO SOCIALE dunque bisogna prenderne atto e compiere quell’atto di di DIFESA delle colonne portanti della società CIVILE che sono insiti nei valori UMANI, dobbiamo immaginare un mondo che sia nelle nostre corde e non che assomigli ad uno yogurt scaduto che puzza come un uovo marcio come l’attuale… c’è SPAZIO per applicare i migliori talenti per chi non vuole accettare quello che c’è oggi, scrivi Valentina, il tuo talento è acqua fresca per le menti obnubilate dalle tecniche di condizionamento mentale dei mass media e dei politicanti scientisti e tecnocratici. In conclusione la filosofia che deve essere applicata è quella che può essere vissuta giorno per giorno per rendere di nuovo ricca di senso la vita di ciascuno e non quella forma di totalitarismo demenziale fondata sull’odio e sul fanatismo sclerotico che viene imposto oggi.
Bei tempi quelli del Karaoke e il Principe di Bel Air! ?
Decisamente! I mitici anni ’90!
Imperdibili le vulcaniche eruzioni di collera antisistema dell’ Egr. Denisio. Da standing ovation, qui sopra, la sua invettiva contro la qualifica di “malato asintomatico” che egli inquadra, seriamente, come discriminante ossimoro antiaristotelico. Trattasi nella realtà, e dagli albori del genere umano, di una tipologia molto diffusa di pazienti che, pur non denunciando i sintomi di una determinata virosi possono tuttavia trasmetterla in quanto portatori e diffusori del virus stesso. Sono ovviamente pazienti molto pericolosi per la diffusione pandemica, vere mine vaganti, e possono essere neutralizzati solo con una vaccinazione a tappeto.
Egr. Piovesan é certa che la educazione della vittima non c’ entri nulla con la follia del femminicida? Impossibile generalizzare ma, in misura molto variabile, invece credo che c’entri. Perché essa, intesa in senso ampio, potrebbe/dovrebbe indurre la donna a percepire per tempo e già nella scelta del partner quelle peculiarità caratteriali che lo rendono “inappropriato”. E quindi a scartarlo anzitempo.
Bastanzetti del SAC, oltre che cacciatore di un cobra africano nelle colline vittoriesi è anche esperto in fatto di femminicidi. Un vero e proprio SAC, Bastanzetti del SAC.
Riconoscere il “mostro” nel partner a volte non è semplice. Il partner può cambiare e dimostrarsi un folle nel corso del tempo, per esempio. Per una genitrice o genitore può essere difficile anche relazionarsi con un figlio violento. Le variabili sono davvero tante. Ritengo che la colpa sia sempre del violento, del manipolatore.
Che la colpa sia totalmente del femminicida non ci piove. Ma visto che lei esorta alla educazione precoce del maschio (come è giusto) direi che anche quella della femmina sia fondamentale. Per quanto possa servire a prevenire certi epiloghi.
Io ho scritto che nel discorso della Palombelli a “Quarto Grado” mancava il riferimento all’educazione dei figli maschi, poiché si è riferita esclusivamente all’educazione delle figlie femmine. Mi sembrava giusto sottolinearlo.
Valentina è inutile che spieghi a Bastanzetti del SAC le ragioni di quanto hai scritto. Bastanzetti del SAC è un SAC che commenta per provocare.
Grazie Valentina per la Sua gentile risposta. Purtroppo il mondo di oggi (ma a pensarci anche quello di ieri) ha i suoi problemi che probabilmente non verranno mai corretti. C’è anche del buono, anzi molto, ed è a quello che bisogna puntare, e prendere esempio. Cordialmente un caro saluto.
Grazie a Lei. Un carissimo saluto.
NEANCHE LA COLOMBIA E’ UN PAESE PER DONNE.
Tra gennaio e novembre 2020, in Colombia sono stati denunciati almeno 569 crimini di omicidio contro le donne.
L’ Osservatorio della Rete Femminista Antimilitarista ha segnalato nel suo ultimo rapporto un aumento dei crimini contro le donne e della violenza di genere
L’ Osservatorio ha rivelato un aumento del 9,4 per cento dei femminicidi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, situazione peggiorata a causa del confinamento sociale dovuto alla pandemia di Covid-19. Secondo il rapporto, questa situazione ha lasciato orfani almeno 198 minori e al momento del crimine 12 delle donne erano incinte.
Una tragedia senza fine!
Gentile Valentina, vorrei chiederLe: qualora dopo aver impartito una giusta e attenta educazione ai suoi figli, in questo caso pongo l’esempio di una femmina ( Denunciare subito e con fermezza. Lasciare il violento immediatamente, senza ripensamenti) nel caso fosse talmente innamorata del suo compagno/marito aguzzino tanto da perdonarlo più e più volte, finchè non venisse uccisa, ecco le chiedo: Lei riterrebbe di aver fatto avere mancanze di educazione per questa Sua “eventuale” figlia innamorata?
Per quanto riguarda i programmi mediaset penso che tutti i comunisti, ma anche non solo loro, non li seguano più da decenni.
Buongiorno. Che cosa c’entra la follia di una mente omicida con l’educazione della vittima? Risposta: niente. Mi meraviglio perfino che mi sia stata posta una “domanda” del genere. In quanto al discorso sui Comunisti, mi rifiuto di commentare, l’argomento è troppo importante per ridurre il tutto a “Don Camillo e l’Onorevole Peppone”.
Invece centra l’educazione della vittima, ma non avendo figli/e morte per mano di compagni/mariti assassini non lo può capire ancora( e mi auguro non debba capirlo mai,) A me è successo, e mia figlia l’avevo educata bene. Poi un quesito che vorrei porre in merito alla violenza sulle donne: come mai il personale maschio delle forze dell’ordine (militari, guardie giurate, finanzieri, poliziotti, carabinieri ecc.) sono molto propensi per picchiare/ammazzare le proprie mogli/compagne per gelosia o per altri futili motivi? Io la risposta l’avrei, ma mi sentirei additare come “razzista” in quanto solitamente questi atti violenti vengono praticati da soggetti originari del sud del nostro paese, un sud alquanto arretrato non soltanto economicamente, ma anche mentalmente in quanto essendo vicini a tunisini ed arabi hanno molto in comune con questa gente rozza e arretrata che maltratta le donne. Cordialmente un saluto Valentina
È terribile. E le sono vicina. E non è la solita frase fatta, mi creda. Vede, ci sono delle volte in cui si arriva a pensare che nessuno possa comprendere il dolore e si diventa molto, ma molto diffidenti (per usare un eufemismo) nei confronti del genere umano. Tuttavia ritengo che determinati comportamenti non siano da addebitare a precise categorie. Nel mio caso ho sempre stimato profondamente le Forze dell’Ordine e li ringrazio per quello che fanno quotidianamente. Così come ritengo che la nazionalità in generale e la provenienza da Nord o Sud Italia in particolare non costituiscano delle aggravanti negli episodi di violenza. Infatti resisto anche alla tentazione di dire che l’Italia è succube di un fortissimo retaggio patriarcale che travolge le donne senza pietà e mi sforzo di valutare i casi singolarmente. O almeno questo è quello che cerca di fare la Valentina di oggi. Un caro saluto.