Io penso, tu pensi, egli…
Io penso
tu pensi
egli pensa
noi pensiamo
voi pensate
essi pensano.
Ognuno espone a ogni altro ciò che ha pensato.
ognuno ascolta ciò che ogni altro gli ha esposto.
Questo esporre e ascoltare di ognuno è sufficiente
per dare inizio a una bella CIVILTÀ
(dal Quaderno degli appunti 1959)
Una bella civiltà senza guerre. Io sono con te, Giorgio. 🙂
Carissima Rose, grazie per l’espressione di condivisione. Non avrei per altro avuto dubbi sul fatto che tu la pensassi come me in questa materia. Purtroppo devo constatare che ai nostri giorni coloro che dichiarano apertamente di considerare il dialogo come il fondamento della civiltà sono sempre meno. Da parte nostra, in ogni caso, terremo ferma la nostra convinzione.
Approfitto per ricordare ai lettori che Dia blog, ha questo nome proprio perché (nel suo piccolo) vuole essere una sede di dialogo. Una sede nella quale ognuno espone a ogni altro ciò che ha pensato e ognuno ascolta ciò che ogni altro gli ha esposto. A presto
Non pensare troppo. Creerai un problema che inizialmente non c’era.
(PokermanVV)
Mi dispiace di non essere d’accordo con lei, PokermanVV, io penso che non si pensa mai abbastanza (mi scusi il bisticcio). Sono convinto che se la gente “pensasse” davvero prima di agire non commetterebbe tante azioni prive di senso. Per esempio fin da quando ero bambino pensavo: “Perché la gente non pensa che le guerre sono una follia?” Io penso che chi pensa risolve i problemi del vivere molto meglio di chi non pensa. (scusi ancora il bisticcio)