L’Europarlamento blocca l’accordo commerciale CAI tra EU e Cina, è stata una buona mossa?
Il Parlamento europeo ha deciso ieri di congelare l’attesa ratifica dell’accordo raggiunto dall’Unione europea con la Cina per regolamentare gli investimenti bilaterali finché Pechino non abolirà le sanzioni adottate recentemente, anche contro alcuni deputati europei. (clicca qui per leggere l’articolo de Il Sole 24 Ore)
L’accordo economico bilaterale CAI (Comprehensive Agreement on Investment) era stato fortemente spinto dalla Germania e da tutta l’Unione Europea per accedere ad una serie di investimenti in territorio cinese, come: le auto elettriche, la sanità privata, i servizi al credito e quelli assicurativi.
Oggi non è né semplice, né scontato per gli imprenditori europei fare business nel mercato cinese, i vincoli sono ancora molti e sono tante le regole a svantaggio delle imprese straniere, a partire dalla libera competizione, che vogliono vendere in Cina.
In sostanza il sistema economico cinese è ancora piuttosto chiuso e difficilmente penetrabile, mentre il sistema europeo storicamente permette l’insediamento, nell’ambito dei suoi confini, delle imprese straniere nelle logiche del libero mercato.
L’accordo CAI è stato un grande lavoro, costato sette anni di negoziazioni, condotto dalla diplomazia europea che ha convinto i cinesi ad abbattere delle importanti barriere che sono sempre state un limite per entrare ed esercitare nel loro mercato domestico (vedi articolo ISPI).
Chi trae vantaggio dal congelamento del CAI?
Visto che l’accordo era fortemente voluto dall’Europa per porre delle regole bilaterali con la Cina, la mancata ratifica ovviamente avvantaggia la Cina che andrà avanti per la sua strada nel suo piano di investimenti in Europa.
In pratica il mancato accordo permetterà alla Cina di accedere al nostro mercato attraverso i 27 Paesi dell’Unione preferendo di volta in volta quello che offrirà le migliori opportunità d’ingresso. Infatti ogni singolo Paese della UE nel corso degli anni ha stipulato con la Cina accordi autonomi e diversi tra di loro.
Segnalo a tal proposito l’articolo di Michele Geraci: Cina: la vendetta europea, un successo politico ed una sconfitta economica che spiega il fallimento economico europeo scaturito dalla decisione di ieri.
L’altro grande player che trarrà beneficio dal blocco dell’accordo CAI sono gli USA che in questa maniera confermano ancora una volta la loro supremazia sul Vecchio Continente e consolidano la loro egemonia economica.
L’amministrazione Biden in questo caso è avvantaggiata dagli accordi stipulati con la Cina dal precedente governo Trump, nei quali sono state fissate le importanti regole economiche bilaterali tra USA e Cina, quelle stesse regole che oggi l’Europa ha negato a sé stessa!
Quindi, di fatto, con la scusa dei “diritti civili”, l’Europa ha frenato il suo accesso al più grande mercato del mondo che sta crescendo vertiginosamente, favorendo gli affari statunitensi e cinesi.
Mi viene da dire che “l’Europa si è tagliata gli attributi per compiacere agli USA e far dispetto alla Cina”, l’espressione potrà sembrare un po’ volgare ma esprime a pieno titolo il volere espresso ieri dall’Europarlamento!
Per chi vuole approfondire l’argomento riguardo l’accordo CAI suggerisco la visione del video “Roma – Investimenti tra UE e Cina (06.05.21)”, audizione del prof. Giovanni Andornino, docente di relazioni internazionali dell’Asia orientale presso l’Università degli Studi di Torino.
Povera vecchia Europa!
Ancora una volta l’Europa dimostra la sua fragilità di “Unione senza unione” davanti alla supremazia americana. L’amministrazione Biden ha subito “tirato le redini a quel cavallo che si era illuso di correre da solo”.
Così l’Europa rimane “un puzzle di 27 tessere che mal si combinano tra di loro”, un grande esperimento di ingegneria economica privo di una spina dorsale sia politica che culturale.
Mentre la Cina corre per la sua strada, avendo già aperto i mercati di due terzi del pianeta e apprestandosi a tagliare il traguardo del suo progetto “Made in China 2025” che la renderà indipendente dal punto di vista tecnologico e che le consentirà di salire sul gradino più alto del podio delle superpotenze mondiali.
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)
Good day! I could have sworn I’ve visited this blog before but after going through a few of the posts I realized it’s new to me.
Nonetheless, I’m certainly pleased I stumbled upon it and I’ll be bookmarking it and checking back frequently!
my blog; Jeff Botsford Real Estate Agent
Non ci sono più parole, premetto che io sarei favorevole ad una politica dove ciascuno stato sia quanto più autarchico possibile ma quello che è avvenuto negli ultimi 20 anni attraverso il bordello di business man della commissione europea è l’ordoliberismo capitalista in funzione anti identitaria, anti democratica, in perfetta antitesi rispetto agli interessi dei popoli come il nostro. Draghi è qui per massacrare le piccole e medie imprese per conto del criminale e genocida progetto europeo,
in altri paesi le imprese sono state sostenute dallo stato, viceversa qui stanno svendendo ristoranti, alberghi, imprese ai cinesi, nel frattempo l’europa ci “presta” soldi a strozzo per il programma eversivo che hanno messo in piedi dietro le belle parole, green, digitalizzazione e poco altro. Contemporaneamente la mefitica istituzione europea parla di vermi della farina gialla essicati da mettere sul piatto insieme al vino analcolico. Il delirio non finisce qui: il nutriscore ovvero l’etichetta che arbitrariamente premia la red bull rispetto al parmigiano reggiano, le briosce rispetto al crudo di Parma…un totale delirio per favorire le multinazionali e schiacciare le piccole imprese italiane,
si parla che almeno il 20% delle IGP, DOC, IGT italiane siano in serio rischio di sparire a causa di questo attacco criminale contro la nostra cultura e la nostra enogastronomia. Solo il 40% degli italiani sa che l’Italia è un CONTRIBUENTE NETTO DELLE CASSE DELLA UE, il resto a causa della falsa propaganda anche da parte della TV di stato crede che l’Italia sia una specie di burchina faso che vive grazie a Berlino e Bruxelles…
Ecco direi che con questa premessa si può capire quanto sia necessario per l’Italia risolvere il problemino creato da questo ventennio ultrafascista imposto dalla UE. Sovranità politica e monetaria sono i sacri principi base di un popolo che tale meriti di essere considerato.
Grazie del contributo!
Come si può andar d’accordo con un regime dittatoriale e liberticida come la Cina, che ieri ha arrestato un vescovo cattolico ed i suoi preti perché non inchinati alla “chiesa patriottica”? chiesa patriottica…un altra di nuova…
Egr. Michele
E come mai gli USA l’accordo bilaterale l’han fatto? Loro che parlano tanto alla fine gli affari li sanno fare, per loro “business is business”.
Purtroppo sotto le sembianze del buonismo e dei diritti, l’Europa è prona agli USA.
Buona giornata
Il complottismo non fa bene.
A volta la cina è aperta come un libro di paperinik, altre volte è chiusa da non poter usare neppure google.
Hanno la loro ideologia, i loro metodi.
Ora hanno chiuso tutte le crypto tranne la loro. Ma guarda un po’… proprio in questo momento in cui il btc è un po’ instabile. elon musk o cina?
Ma è inutile farsi paranoie… è tutto imprevedibile, salvo il fatto che ancora non si può parlare di europa; siamo un gruppo di stati molti diversi tra di loro e ci hanno messo il nome europa. OK.
Buongiorno Alberto, condivido il suo comento.
Buona giornata
Egr. Camerotto. Per capire che si può parare di Europa basta che sfogli una sinossi di storia che riguarda il vecchio continente. Ci troverà dentro due millenni di divisioni e spaventosi massacri, tutto nel nome di nazionalismo, sovranismo e regimi non democratici. Certo, la UE è ancora maledettamente debole ed è così proprio perché questa mentalità millenaria di contrapposizione non si può certo sradicare in pochi decenni; anzi questa mentalità con diverse gradazioni è ancora ben rappresentata. Non mi dica che lei preferirebbe tornare alla macelleria fra eserciti e sui civili. O che lei prova simpatie per la dittatura neomaoista della “via della seta”.