Resistiamo, ci vediamo liberi, e senza odio di Parma
Parma, domenica 5 luglio, 14.30 – 17.30.
Presidio per la liberazione dei macachi sottoposti a vivisezione all’Università di Parma, insieme all’Università di Torino, che ottengono quasi 2 milioni € dei cittadini, vivisezionando.
Parma, ed è subito guerra
Una città simbolo di superflue, oltre che ingiuste, prigionie, torture e uccisioni a danno dei fratelli animali. E’ una guerra che uccide anche gli animali umani di clima, fame e malattie e che ha fermato il mondo nella versione di guerra biologica con la pandemia, esplosione acuta di un conflitto cronico, il più grande e vigliacco, la zootecnia. Tecnica che viola l’animale come la vivisezione. Solo l’idea di animali, divisi da una tecnica, mette i brividi.
E’ quella Parma eletta dall’Europa della PAC, che finanzia l’insostenbile e bullizza il sostenibile
Alla faccia dei proclami fuori verdi, ma sordi dentro a qualunque sollecito giunga dagli individui della specie sapiens che si sta tragicamente votando al suicidio, con già troppe vittime e troppo futuro rubato ai più giovani.
Non per ironia, ma in accordo con la liberazione, gli attivisti si riuniscono in Piazza della Pace, quella condizione di normalità che si otterrebbe liberi dal delirio per la moneta, per cui il genio del male dei pochi trascina nel baratro la banalità del male dei molti (Hannah Arendt).
Primo pomeriggio assolato, poca gente, fai un giro in piazza Duomo, visto che sei arrivato prima, ma il contrappasso della città d’arte è l’arto di un maiale, tra i fratelli più intelligenti e socievoli che abbiamo, a pezzi su una fetta di tronco d’albero, non importa se tutto ciò non solo è superfluo, ma è gravemente disumano.
Il delirio antropocentrico è servito al bar più chic
L’homo sapiens abusivo, il signore delle mosche, non appaga l’arroganza se non è tutto ucciso ai suoi piedi. Questa volta nemmeno il contorno a cercare di nascondere l’oscenità, ma solo la sezione trasversa di qualcuno sulla sezione trasversa di un legno tradito, come se la sega fosse unica e unica la follia.
E’ autorizzato solo l’evento statico, addotta come motivazione l’emergenza Covid-19, comunque causata dallo specismo
I paradossi si rincorrono, visto che non sarebbe stata la prima manifestazione pubblica, e che le distanze si possono mantenere sia camminando che stando fermi. Gli attivisti comunque ci sono, in circa duecento.
Pesa doversi raccontare argomenti noti tra persone già umanamente sensibili e non poter fare di più. Comunque si succedono i discorsi di vari rappresentanti, soprattutto con inviti alla coesione in base ad un’istanza di giustizia già condivisa da tutti.
Al termine del presidio, gran parte degli attivisti decide di volgersi verso i luoghi di prigionia e sofferenza dei macachi, perciò la polizia blocca l’uscita dal cortile posteriore del Palazzo della Pilotta.
Collidono, allora, l’istanza etica e il diritto positivo
Ma gli antispecisti non sono certo criminali, essendo gli unici al mondo che dicono una parola per la vita, mentre la maggioranza specista si sta candidando a perdere male una guerra già persa di suo, paventando l’estinzione di homo sapiens, con una velocità che sta prendendo ritmi esponenziali, com’è ormai noto.
Se si volesse contestare un tentativo di infrazione dei limiti, rispetto a quanto concesso per il presidio
Al di là dell’opportunità dello stesso, rimandata alle sensibilità di ognuno, la condanna di tale infrazione sarebbe possibile solo insieme alla condanna dell’oppressione dell’università e dell’ostacolo reazionario posto a chi testimonia il progresso culturale. Questo in base a concetti universali della storia (Roger Garaudy, Rivoluzione, Enciclopedia del Novecento, Treccani) e ad una sensibilità morale che dovrebbe essere semplicemente intuita.
Poco dopo c’è ancora un tentativo di passare dalla strada Garibaldi (fondatore dell’Ente Nazionale Protezione Animali), ma anche questa viene chiusa.
Non si ferma la lotta di liberazione
Ognuno è invitato a testimoniare e partecipare come può, autonomamente, con la Lav e/o con altre associazioni antispeciste, magari anche pensando a quale università scegliere, se quella parmense è indisponibile ad accogliere manifestazioni e infligge anni di sofferenza agli innocenti usa e getta, promettendo di tornare quando l’evoluzione avrà lasciato al passato certe pratiche.
Un’altra ragione, ma ce ne sono già, per dismettere anche certi alimenti parmigiani e ce ne guadagnamo per noi stessi e per la biosfera tutta, con una casa più vitale, un corpo più sano e uno spirito più giusto e sereno. Tra l’altro finalmente si impara a preparare e gustare i cibi, quando non si accompagnano a quelli violenti.
Chiediamo città etiche. Ci piace la Parma etica con il suo festival.
Prendiamo parte o siamo indolenti? Ognuno scelga in responsabilità quanto e quale sostegno dare ad una giusta causa.
La questione dei macachi
# Ci vediamo liberi è la campagna della Lega Anti-vivisezione. Dall’inizio di questa oppressione, dapprima la Lav ha avuto porte chiuse dal Ministero della Salute, che ha negato addirittura l’esistenza della documentazione, poi l’accessibilità agli atti e all’autorizzazione dell’esperimento.
Allora un anno di azioni legali e due ricorsi al Tar, dopodiché lo Stato ingiusto deve attenersi alle sue leggi e mettere a disposizione la documentazione richiesta, in modo da poter chiedere con più argomenti di porre fine all’oppressione.
Molti gruppi di cittadini consapevoli si uniscono e si ottengono 333000 firme in due mesi, ora ulteriormente cresciute.
Il Consiglio di Stato dà ragione alla Lav e sospende la sperimentazione
Intanto la parte universitaria, che già in Storia e per l’Antispecismo sarebbe parte opprimente, diventerebbe anche parte reazionaria (Roger Garaudy, Rivoluzione, Enciclopedia del Novecento, Treccani), aprendo il secondo canale di violenza con la denuncia al presidente della Lav, per rivelazione di documenti segreti, accordi per istigare a reati, minacce e diffamazione.
Come all’oppressione, la violenza è necessariamente legata anche al reazionarismo contro il progresso culturale. Quest’ultimo della violenza può farne a meno, e quando c’è stata indispensabile è stata resistenza, come quella per cui c’è stata un’Italia liberata.
E infatti, secondo il Tribunale di Parma, quanto detto e scritto da Felicetti e dalla Lav, ovvero criticare il ricorso alla sperimentazione animale sui macachi e le loro condizioni è del tutto lecito nella forma e pertinente al ruolo ricoperto.
Sono quindi lecite, oltre che corrette, le seguenti affermazioni:
Difendere chi non ha voce da terribili sofferenze prodotte in nome di una falsa scienza, la sperimentazione animale fa diventare ciechi, la camera oscura dove è arroccata una ricerca obsoleta che fagocita finanziamenti pubblici, tutto ciò che denunciamo da sempre come inutile, dannoso, crudele, insensato, di questo sistema, animali internati nei campi di concentramento nazisti in attesa delle torture e della morte, dittatura della sperimentazione animale.
Purtroppo è del mese scorso la notizia che il Tar del Lazio fa riprendere gli esperimenti e la Lav ha annunciato un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, con le firme che sono arrivate in quella data a 432000.
I testi su animali falliscono in oltre il 95% dei casi. Quello che si intende svolgere è stato già fatto ed è già fallito, come si legge nella relazione della dr.ssa Linda Guerra.
Friedrich Nietzsche: Vivisezioneremo anche la vivisezione.
Antivivisezionismo scientifico, di Agireora Edizioni
Non vi è giustificazione alle atrocità che avvengono nei laboratori, all’incuria e al disprezzo con cui gli animali sono trattati e alla loro infinita sofferenza. Non sarebbe giustificabile nemmeno se fosse davvero utile alla scienza, perché l’utilità per qualcuno non rende lecita la violenza su qualcun altro. Ma l’amara ironia è che tutto ciò non porta vantaggi al progresso medico, ma è solo dannoso, uno spreco di tempo e di risorse che dà un falso senso di sicurezza.
I vivisettori chiedono “Preferisci salvare un topo o un bambino?”
Ciò per colpire l’emotività delle persone. Ma la vivisezione, ammazza il topo e fa diventare una cavia noi e i nostri figli, questa è la realtà dei fatti.
Gli scienziati contrari alla vivisezione spiegano che ogni specie animale è molto diversa dalle altre e le estrapolazioni dei risultati da una specie a un’altra sono inutili nel migliore dei casi, più spesso fuorvianti e quindi dannose, di ostacolo al progresso della scienza.
Leggi questa serie di domande e risposte (inclusi interventi audio), per comprendere l’inutilità della vivisezione.
Approfondisci con i tanti articoli divulgativi e una video conferenza di un medico.
Esamina gli articoli tratti da riviste scientifiche contro la pratica della sperimentazione animale.
Senza alcun dubbio, se uno Stato ritiene necessaria la vivisezione, nei limiti di legge che fissa, ricorre ad una pratica di violenza atroce
La legge non è attualmente sufficiente. Schiavismo, nazismo e razzismo sono stati legali. Questa consapevolezza avrebbe dovuto far sì che ogni pratica di prevenzione e tutela della salute fosse stata già promossa al massimo. Se ho preso il cuore di un maiale perché le valvole del mio non andavano bene, allora non dovrei mangiare il maiale, essendo ingiusto, superfluo e più volte dannoso, per riconoscenza, e perché mangiarlo rimette in moto il circolo vizioso delle malattie anche cardiovascolari, non essendo un cibo che nutre homo sapiens, ma che lo affama distruggendo vero cibo, e lo ammala.
Ma questa tutela della salute non c’è
Non c’è nella distruzione della sanità pubblica, resa drammatica dalla pandemia, nemmeno nella promozione della zootecnia che è parte in causa della stessa pandemia. Questi diversi pesi e misure sono dovuti a quali conflitti d’interesse? A quali ideologie antropocentriche e speciste non dichiarate? Domande non retoriche, non presumono risposte, ma le vogliono.
Qualcosa non torna.
Ci vediamo liberi e senza odio di Parma.
Impennata dell’uso e del prezzo dei macachi
Nutrizione sana e sostenibile
Linee guida ufficiali
Ecologia della nutrizione
Impatto del menù
Animali, ambiente, cibo per tutti, salute, buona cucina
È verosimile che se fossimo nel pianeta delle scimmie, cioé se la Terra fosse dominata da un’ altra specie, a far da cavie nella ricerca scientifica saremmo noi umani. Dispiace ovviamente.
Riferisce il “verosimile” all’interno di un’ipotesi impossibile. In questo, ciò che non condivido a monte è dare il dominio come costante, mentre invece questo fattore comune a tutte le umane oppressioni non è né necessario né essenziale, ma la minoranza di umani privilegiati avvolge il delirio da dominio a quello da moneta, nella spirale che ha avvicinato molto il rischio estinzione alla nostra specie (abbiamo 7 anni per contenere i danni, in cui devono esserci risultati di riduzione costanti, a partire da ieri). Resta interessante il cambiamento di prospettiva, mettersi nei panni dell’altro, pensare al dolore da cui fuggiamo al massimo ma che somministriamo al massimo a chi lo prova come noi e da cui fuggirebbe pure lui. Il film “Il pianeta delle scimmie” (vedo che ci sono diverse versioni, spero sia giusto il titolo) offriva diversi spunti interessanti, comunque difficili da tradurre nella nostra cultura su cui pesano ancora molto i retaggi dell’antropocentrismo, che insieme a specismo e carnismo si sta incattivendo ancora di più, in reazione alla crescente domanda di sostenibilità in tutti i sensi. Salvarsi dal bombardamento dei media mainstream richiede un certo sforzo creativo e attivo, cui cerco di dare il mio piccolo contributo, con la mia e le tante testimonianze che pure sono ben vive.
Resistere,” salire sulle barricate” come i parafascisti a Reggio Calabria tanti anni addietro. Non riesce più a convincere nessuno e allora ecco il Manifesto, la chiamata “alle armi” al boicottaggio, ultima speranza dei superati. Auguri
Un altro dei suoi commenti pertinenti e da cui si evince che ha letto. Prendo atto che si schiera per categoria e non per sostanza con i vivisettori, nonostante le inutili sofferenze, l’esperimento sia nel 95% di quelli già fatti e falliti, le mille contaddizioni di dettaglio, come l'”etologo x” che regala il televisore (che ha effetti depressivi sulle scimmie, e forse non solo). Ma soprattutto nonostante il fatto che se gli interventi in stile ‘600 o Frankestein sono ritenuti dallo Stato necessari, allora dovrebbe quanto meno corrispondervi un investimento in prevenzione generale e un allineamento tra sanità e salute pressocché totale. Invece siamo anni luce lontani da questi due traguardi. Il che lascia come sicuro il costo per i cittadini di 2 milioni di euro sottratti a investimenti più credibili, e aumenta la preoccupazione per quanto avviene in certi posti blindati.
L’ importante per Corvo che gracchia, gracchia e gracchia su tutto e ovunque, è che non si mangi carne di Corvo, con o senza piume.