Il caso Cospito
Alfredo Cospito nasce a Pescara il 14 luglio 1967 E’ un anarchico italiano militante anarchico insurrezionalista (Fia) E’ stato condannato a 10 anni e otto mesi nel 2014 per il grave attentato di gambizzazione di Roberto Adinolfi dirigente della Ansaldo Nucleare. Successivamente ha ricevuto un’ulteriore condanna a vent’anni di reclusione per l’attentato del 2006 contro la scuola allievi carabinieri di Fossano in provincia di Cuneo. Poi l’ergastolo ostativo a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione.
Il 16 aprile del 1991 Cospito fu condannato dal tribunale militare di Roma a un anno nove mesi di reclusione militare per diserzione aggravata dichiarandosi al giudice “obiettore totale e anarchico”. Fu graziato il 27 dicembre dello stesso anno dall’ allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Dopo uno sciopero della fame prima di questa condanna ne ricevete un’altra a meno di un anno di reclusione per il reato di mancanza la chiamata che scontò solo in parte a causa di un’amnistia.
Sempre nel 1991 fu arrestato per aver partecipato all’occupazione dell’ex AURAM (simbolo dell’oro) a Pescara. Nel 1996 il suo nome comparve nelle inchieste legate all’ area anarchico insurrezionalista. Fino al 2008 partecipò insieme alla compagna Anna Beniamino alla redazione del giornale clandestino anarchico rivoluzionario KN03 per il quale venne accusato di istigazione a delinque. KN03 e la sigla di una bomba rudimentale a base di potassio.
La gambizzazione di Roberto Adinolfi avvenne il 7 maggio del 2012 dove Cospito e il suo complice Nicola Gai (Gai ha già scontato la sua pena) si recarono in motocicletta di fronte alla casa di Roberto Adinolfi dirigente dell’azienda metalmeccanica italiana Ansaldo nucleare. I due sparano tre volte ad Adinolfi alle gambe fratturandogli il ginocchio, una tattica usata in precedenza in Italia della Brigate Rosse. Una lettera inviata al Corriere della Sera rivendicò l’attentato per conto del nucleo della Federazione Olga anarchica informale della federazione.
“Ho agito e in quelle poche ore ho goduto appieno della vita e per una volta mi sono lasciato alle spalle paure e autogiustificazioni e ho sfidato l’ignoto. In Europa, costellata di centrali nucleari, uno dei maggiori responsabili del disastro nucleare che verrà è caduto ai miei piedi.”.
Questa di Alfredo Cospito è la dichiarazione che rilascerà al giudice. In seguito all’attentato della scuola allievi carabinieri di Fossano gli fu inflitto l’ergastolo ostativo e cioè il 41 bis. L’attentato alla scuola dei carabinieri di Fossano del 2006 non fece vittime e si sviluppò con l’uso di 2 bombe. Una a basso potenziale per attirare l’attenzione degli allievi e poco dopo la seconda ad alto potenziale. Fortunatamente le due bombe vennero messe in una zona vuota e abbastanza lontana dalla sede degli allievi.
Cospito allora ha iniziato uno sciopero della fame contro i 41 bis pur riconoscendo le proprie colpe delle quali è imputato e condannato. Il Ministro Nordio non vuole togliere i 41 bis ma lo sciopero della fame che Cospito ha iniziato lo pone in seri problemi di salute tanto che è stato ricoverato in ospedale per le cure mediche necessarie proprio nella giornata odierna. La procura della Cassazione ha chiesto la soppressione del 41 bis per Cospito. Il caso, tuttavia, rimane ancora aperto e si teme realisticamente per la sopravvivenza di Alfredo Cospito il cui sciopero della fame ha superato ormai i 70 giorni.
Davvero un bel personaggio con una fedina penale di tutto rispetto. Più che giusto il carcere a vita. Se poi morirà per il suo sciopero vedremo di farcene una ragione.
Il 41 bis viene irrogato al fine di impedire al condannato i contatti con chi potrebbe all’esterno del carcere continuare a perpetrare, da lui guidato, i reati per i quali è recluso. Cospito non ha mai rinnegato la dottrina che lo ispira né la pratica che ne deriva e che egli stesso ha esercitato. Cospito ha scelto volontariamente di non alimentarsi e un trattamento sanitario forzato su di lui credo sarebbe anticostituzionale (art. 32).
Scusami Michele, ma ho visto solo ora il tuo commento.
Situazione difficile anche perché la stessa Costituzione garantisce la vita dei suoi cittadini.