Nuova inchiesta choc in un allevamento di maiali
Maxi allevamento di maiali in Lombardia.
Team investigativo di Animal Equality Italia.
Diversi sopralluoghi e una lunga attività di monitoraggio.
Anche le telecamere di La 7 entrano nell’allevamento. Riprese notturne. Il servizio va in onda in prima serata.
Le immagini sono proiettili che arrivano dritti al cuore.
La giornalista e la direttrice di Animal Equality Italia, Alice Trombetta, guidano la discesa agli inferi.
“Preparatevi perché quello che vedremo é ben distante dall’idea che abbiamo di benessere animale.
Nel mondo due animali su tre vengono allevati intensivamente, tenuti sempre al chiuso o in gabbia, stipati in spazi ristretti, trattati come macchine da produzione invece che da esseri senzienti quali sono…
Cadaveri, condizioni igieniche drammatiche, cannibalismo…
I maiali sono tra gli animali più sfruttati dall’industria zootecnica, sottoposti a pratiche crudeli, mutilazioni illegali, somministrazione massiccia di antibiotici…
A livello mondiale l’industria del bestiame contribuisce al 14,5% delle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo, più di tutte le nostre macchine, gli aerei e i treni messi insieme”.
Le investigazioni nel maxi allevamento di Brescia documentano incuria e maltrattamenti.
Animali morti in recinti, corridoi, infermeria. Animali con ferite, difficoltà di deambulazione, infezioni, cisti. Abbandonati al loro destino, senza acqua né cibo, finché, esausti, si lasciano morire oppure vengono trascinati con un cappio all’esterno dell’allevamento, tra spasmi e grida di dolore.
E documentano anche le pessime condizioni igienico sanitarie. Gli stabilimenti sono infestati da ratti vivi e deceduti. All’interno delle mangiatoie feci di topi e di suini.
Ciò a discapito della salute, non solo degli animali ma anche dei consumatori.
È questa l’eccellenza del Made in Italy?
In seguito alle investigazioni è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Brescia, contestando all’allevamento i reati di uccisione ingiustificata e maltrattamento animale.
Purtroppo, sostiene Animal Equality Italia, “queste condizioni non sono un’eccezione, ma una regola nell’industria alimentare: sofferenza, incuria e un altissimo quanto ingiustificato tasso di mortalità sono la norma negli allevamenti del nostro paese”.
Animal Equality Italia ha pertanto lanciato una petizione per chiedere al Governo italiano controlli più efficaci, frequenti e a sorpresa, oltre all’introduzione di telecamere a circuito chiuso in macelli e allevamenti, come già sperimentato in Francia e Regno Unito.
La petizione ha superato le 20.000 firme in pochi giorni. E presto verranno rilasciati nuovi video relativi alla stessa inchiesta.
Finalmente questi servizi in TV cominciano ad essere più frequenti. Finalmente si comincia a mostrare queste realtà e si comincia pure a far passare l’idea che non siano eccezioni. Il cambio di direzione verso un’alimentazione vegana non è sicuramente un processo veloce che appare e ci avvolge con una presa di coscienza da oggi a domani. Questi cambi culturali richiedono tempo ma, soprattutto ad oggi, richiedono una visibilità mediatica che, purtroppo, è ancora molto bassa. Io stesso non riesco ad essere sempre vegano pur condividendo in pieno questo stile di vita. Per adesso posso dire di essere vegetariano perché ancora non riesco ad evitare sempre i “derivati”. Inviterei tutti quelli che già hanno fatto determinate scelte, a non condannare chi ancora non ha raggiunto la stessa sensibilità, ma invece ad aiutarlo a raggiungere questa consapevolezza.
Aiutiamo senza arroganza a vedere cosa c’è di buono in questo stile di vita, almeno ogni volta in cui mostriamo quanto sia malvagio, crudele, innaturale e malsano il portare gli animali nel piatto.
Il nostro esempio e una comunicazione costruttiva porteranno più risultati di tante incazzature con interlocutori che non sono ancora pronti per condividere tutto questo.
Brava Alessandra, continui a divulgare queste notizie proprio come sta facendo, e continui a ribattere, sempre come sta facendo, a chi cerca di banalizzare l’argomento.
W la vita…per tutti!
Grazie per il Suo prezioso contributo. Purtroppo per molto tempo le televisioni si sono autocensuarate, evitando da una parte di provare a smantellare una cultura radicata sulla prevaricazione e dall’altra di scalfire i profitti delle potenti lobby. Ultimamente diversi programmi e telegiornali si stanno timidamente interessando all’argomento, per lo più quelli della televisione pubblica.
Importante non è essere perfetti ma cercare di fare tutto il possibile per evitare di causare sofferenza. Importante é prendere consapevolezza e diffondere consapevolezza. Alcuni di noi, per sete di conoscenza o per caso fortuito, accedono alle giuste informazioni che fanno scattare la molla del cambiamento. Altri non riceveranno mai quelle informazioni, altri ancora, pur ricevendole, non saranno mai pronti per prendere parte al cambiamento.
Compito di chi ha intrapreso questo percorso é dare voce agli animali e difenderli come noi vorremmo essere difesi se fossimo al loro posto. Con forza, coraggio e umiltà.
Grazie ancora.
Ma cosa vuoi che sia il lockdown? Ma cosa vuoi che sia portare un cencio umido in faccia? Ma cosa vuoi che siano le frottole quotidane?
Misure di emergenza? sicuri?
Gli animali pascolavano al 100% liberi o no? l’uomo si muniva di arco e frecce, anzi li costruiva e andava a caccia per catturare ciò che gli bastava per vivere.
Poi ha iniziato a voler gli animali a portata di mano e ha creato i recinti ed ha iniziato ad allevarli e gli animali mica stavano troppo male, cosa vuoi che sia stare in un recinto? Cosa vuoi che sia essere segnati e marchiati?in fin dei conti il loro nuovo padrone non dava loro troppo disturbo ma da quel giorno nulla è MAI più stato come prima, a piccoli passi infatti siamo arrivati ad oggi e gli animali non hanno più la facoltà di immaginare la LORO vita diversa da un incubo perché il padrone pensa che loro stiano bene così e se ne frega della loro sofferenza. Nessun animale fugge dall’allevamento come nessun umanoide fa a pezzi i bastardi che li rinchiudono ai domiciliari e li spaventano con scuse ASSURDE e perciò il bipede come la gallina e il maiale accetta il nuovo recinto ignaro che oramai non conosce più cosa significhi essere libero di immaginare, di scegliere e di progredire dignitosamente. Ormai l’umanoide pensa solo alla propria pancia e si crede fortunato di non dover usare arco e frecce…
O si è specisti e si ritiene che la vita di alcuni Esseri Senzienti abbia meno valore e dunque che tali creature possano essere sfruttate, torturate e massacrate a nostro (umano) piacere… O non si è specisti e si rispetta nel modo più assoluto la vita di tutti gli esseri senzienti e si decide di non fare uso di nessun prodotto di origine animale (o che ne contenga parti) e non solo in ambito alimentare. Attenzione però, che lo specismo è la premessa di ogni discriminazione anche intra specifica: il seme malvagio di ogni razzismo, prevaricazione, violenza e crudeltà anche fra umani. {Poi non ci scandalizziamo di femminicidi, bullismo, stupri, pedofilia …. ecc ecc}
Quindi i vegani sono esenti da femminicidi, bullismo, stupri e pedofilia?
Bah, secondo me dovete viaggiare più bassi… molto più bassi…
Chi fa discriminazione forse siete voi che già iniziate ad etichettare le persone.
Le generalizzazioni sono sempre sbagliate.
Ma provare empatia verso uno schiavo, un ebreo, un bambino abusato, una donna stuprata, un malato, un senzatetto o un animale che soffre risponde alla stesso principio di umanità, spesso smarrito nel corso della storia. Certo è più facile e immediato immedesimarsi in chi ci è più vicino, in chi ci somiglia, per forma, colore, sesso, religione. Ma é evidentemente un limite, intellettuale ed etico.
Superiamo quel limite, ritroviamo noi nell’altro, chiunque esso sia, a qualunque razza o specie appartenga.
Ed evitiamo di essere responsabili della sua sofferenza.
Mi dispiace, porto il massimo rispetto per gli animali, TUTTI, non solo quelli piu’ carini, (perche’ in giro vedo tanti ipocriti che accarezzano il maialino, fanno gli occhi dolci alla capretta ecc… e gli altri piu’ “bruttini” li schifano…). Ma considero l’uomo superiore agli animali, ma comunque questo non vuol dire essere legittimati a portare sofferenza.
Per scendere nel limite assurdo delle cose, ma per comprendere… Tra salvare un cane o un bambino… io non mi pongo nemmeno il dubbio.
Quante volte Le é capitato fino ad ora nella vita di trovarsi a dover scegliere tra salvare un bambino o una cane? Converrà con me che non è eventualità che capita tutti i giorni. Mentre tutti i giorni accade, per ben tre volte al giorno, di sedersi a tavola e avere la possibilità di scegliere se salvare esseri viventi o condannarli a indicibili sofferenze e morte atroce.
E per fortuna si può scegliere di salvarli senza dover sacrificare alcun bambino…
Si, ok… era un esempio portato all’estremo per far capire il mio punto di vista.
In ogni caso c’e’ una bella differenza tra allevamento intensivo e allevamento biologico.
E’ il primo a dover essere eliminato, perche’… parliamoci chiaro senza utopie e altre menate… L’uomo ha sempre mangiato carne da che abbiamo conoscenza e continuerá a farlo. Quello che possiamo fare e’ intervenire sul COME e indirizzare la gente a preferire il bio, piu’ qualita’ e molta meno sofferenza per l’animale. Qui ci sono tante di quelle regole, certificazioni ecc… che le sapete meglio di me, che inducono questi allevatori ad avere un approccio molto diverso verso gli animali che non con gli allevamenti intensivi.
Ammesso e non concesso che l’uomo abbia sempre mangiato carne, l’aver sempre fatto una cosa non significa che sia giusta. L’essere umano si evolve nel tempo, da un punto di vista etico, giuridico, tecnologico, ambientale… Tante cose che una volta erano consuetudine oggi per fortuna non lo sono più, un esempio su tutte la schiavitù.
Purtroppo anche nella maggior parte degli allevamenti biologici persistono pratiche odiose, pensiamo alla triturazione o gassificazione dei pulcini maschi appena nati considerati scarto di produzione solo perché non depongono uova; all’allontanamento dei vitellini appena nati dalle madri; ai vitellini delle malghe cui viene sovente applicato l’antisucchio al fine di impedirgli di succhiare il latte della madre.
Ricordiamo infine che tutti gli animali, anche quelli provenienti dagli allevamenti biologici, finiscono negli stessi orribili macelli in cui finiscono gli animali degli allevamenti intensivi.
Nessuna etichetta salva gli animali.
Oltre la questione etica c’é poi un problema di sostenibilità. La possibilità che l’intera filiera si trasformi in “bio” non é praticabile, solo in Italia saremmo costretti a occupare una superficie di circa 5 milioni di ettari, pari alla Lombardia e Piemonte messe insieme (senza considerare i terreni già utilizzati oggi per coltivare i mangimi).
Inoltre gli allevamenti biologici inquinano tanto quanto gli allevamenti intensivi, tant’è che le stesse Nazioni Unite hanno dichiarato che il mondo necessita di passare ad una dieta vegetale per evitare di andare incontro a catastrofi naturali.
Nella società odierna non abbiamo la necessità di mangiare animali e derivati per nutrirci. E considerando che le proteine vegetali sono anche più salutari di quelle animali, perché mettere a rischio il pianeta, la nostra salute e causare dolore e morte a esseri viventi?
La maggior parte delle cose che non ci sono più, come la schiavitù che lei ha menzionato fanno tutte parte esclusivamente dell’ uomo. L’ uomo ha sempre vissuto come essere superiore nei confronti degli animali. Può aver iniziato a tutelarli, si, a mettere sempre più paletti, ma da qui a dire che bisogna togliere la carne dai nostri piatti… secondo me non è fattibile concretamente. Un conto è un’ idea, un concetto, una guida etica ecc… un’ altra è dire al mondo (non ad un gruppo di persone, ma a miliardi di persone) che non devono più mangiare prodotti animali e derivati.
Questo non toglie che uno possa portare avanti la propria idea e che cerchi di diffonderla il più possibile. E’ lecito e ha tutta la mia ammirazione.
La ringrazio molto, il confronto pacato e nel rispetto reciproco è sempre di grande valore. Probabile che se non sarà una rivoluzione etica o di salute (in Europa in arrivo etichette anti-cancro, nel mirino carne rossa e salumi) a convincerci ad eliminare la carne dal piatto, sarà una questione di sostenibilità e di investimenti.
Le aziende negli ultimi anni stanno investendo tantissimo in prodotti alternativi, dai prodotti vegetali destinati prevalentemente a vegetariani e vegani ai prodotti che imitano la carne quanto a sapore e consistenza, destinati a chi al sapore della carne non vuole o non sa rinunciare. Un esempio su tutti Beyond Meat che ha attirato l’attenzione di investitori e trader, toccando record a Wall Street (+900%) nel luglio 2019.
Inoltre sono almeno 50 le startup in tutto il mondo che sono impegnate nella produzione di carne coltivata in laboratorio (a partire da cellule), considerata valida soluzione per il cambiamento climatico e un’opportunità per nutrire il Pianeta senza distruggerlo.
La carne coltivata sarebbe dal 2000 al 4000% più efficiente in termini di uso del suolo rispetto all’allevamento di bovini e ridurrebbe drasticamente la necessità di deforestare intere aree in tutto il mondo, prima fra tutte la foresta amazzonica.
“Penso che tutti i paesi ricchi dovrebbero passare al manzo sintetico al 100%”. Queste le parole di Bill Gates in una recente intervista dedicata alle soluzioni per contrastare la crisi climatica.
Bene denuncia autorità pubbliche e Istituzioni, Noto però che non si parla di vietare di mangiare la “carne rossa” Colgo l’occasione per riportare un pezzo di un articolo del 2016 da archivio http://www.simofin.com cat. ambiente
L’AMORE PER GLI ANIMALI È IL NUOVO COMPLESSO DI EDIPO?
Gli animali sono diventati i nostri migliori amici, aiutano il reinserimento degli ex detenuti e i malati di alzheimer. E mangiare gli amici non sembra una buona idea. Ecco perché viviamo il “paradosso della carne”
Gli antichi greci erano ambivalenti verso gli animali domestici. L’amore tra padrone e cane, ad esempio, era apprezzato e insieme svalutato. Tutti ricordiamo Argo, il cane di Ulisse, che muore dopo
E’ solo da un anno che ho aperto gli occhi su come vengono trattati esseri viventi che hanno la nostra stessa capacita’ di sentire e di soffrire. Prima per me era normale che a Natale si “uccidesse il maiale” per farne “tante cose buone”. Pero’ quando succedeva , mio nonno e i miei zii non mi facevano entrare a vedere cosa accadeva realmente la’ dentro… Forse avrei aperto gli occhi molti anni fa a vedere qual era il costo di mangiare tutte quelle ” cose buone”… Stessa cosa , e se vogliamo ancora peggio è quello che succede negli allevamenti intensivi, dove creature innocenti che hanno solo la sfortuna di nascere in un mondo dove il profitto è piu’ importante della compassione e del rispetto per ogni essere vivente, vengono torturate e uccise. Altro che lockdown seduti in poltrona a guardare il film o la partita ! Quella è una vita fatta solo di sofferenze che non ha alcun senso umano e morale. E’ necessario che la gente si renda conto di cio’ perche’ non vale la pena di creare tutto questo solo per avere una maggiore varieta’ di cibo . Le persone devono usare la loro intelligenza non per il profitto, ma per cercare valide alternative che rispettino la vita di tutti gli esseri senzienti e l’ambiente in cui viviamo. Ma bisogna fare presto prima che la terra diventi invivibile per tutti…
Ho letto dei commenti inappropriati e fuori tema, per non scrivere di peggio.
Questo questo articolo è stato
scritto per portare l’attenzione su un odioso specismo, perpetrato dall’essere umano ( l’essere più disumano che esista al mondo) su altri esseri viventi, che sono identici a noi (io sono convinta migliori).
Il veganesimo non è solo
Ina scelta etica e/o di salute (come accade sovente); essere vegano significa rispettare anche l’ambiente e avere una visione intelligente, realistica e seria di un futuro diverso, eco sostenibile, umano, antispecista è sano.
Al signor Agnoletto (che si sente trattato come un maiale a causa del
Lockdown) consiglio di farsi un giro negli allevamenti intensivi, senza prima aver firmato una liberatoria che attesti che – in caso di contrazione CoVid19 – rinunci alle cure.
Occhio non vede, cuore non duole … Se chiudo gli occhi, le brutte cose non succedono. Ma no, in Italia mai, solo all’estero, noi non lo facciamo. Invece si. Ci consideriamo l’unica specie importante, dobbiamo regnare sulla terra e tutte le sue creature, con tirannia, perché il buono re è la fantasia delle fiabe, noi siamo superiori.
Chi siamo per ragionare così? Certo, l’abbiamo sempre fatto, è nella nostra cultura … come le guerre, il sessismo, il razzismo, il bullismo, … Invece stiamo superando la nostra eredità di cattive abitudini, guardando indietro chi lo confiderebbe ancora giusto?
La supremazia umana è la causa di ogni male, quando capiamo di dover iniziare di eradicarlo, riusciremo a risolvere tutti i nostri problemi. La parte facile: ognuno può iniziare da se stesso, non deve chiedere permesso a nessuno. La parte difficile? Ognuno deve iniziare da se stesso. Ma diventa molto facile, quando ci mettiamo un attimo nei panni della vittima. La loro vita vale meno di un piacere che dura … qualche minuto?
Politologo del SAC Bastanzetti del SAC si chiede quello che succede in Cina. Sicuramente politologo del SAC Bastanzetti del SAC informerà, dopo analisi del SAC, su quel che succede in Cina.
E chissà quel che succede in Cina…
non vedo di cosa dobbiamo meravigliarci. Con la scusa del lockdown stanno facendo a noi la stessa cosa. Ci stanno trattando come maiali.
Lo dice lei stesso, “non vedo”.
Empatia: capacità di porsi nella situazione dell’ALTRO o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell’ALTRO.
Provi a mettersi nei panni della vittima, si immedesimi nei maiali che vivono notte e giorno al buoi senza mai vedere la luce del sole, chiusi in gabbie minuscole tanto da non essere in grado di cambiare posizione, nei maiali feriti lasciati morire agonizzanti senza acqua nè cibo, nei maiali trascinati sull’asfalto per una zampa, caricati su un camion, condotti al macello. Odore di sangue, paura, terrore.
Finalmente vedrà. E il suo lockdown le sembrerà una passeggiata al confronto.
Solitamente a nessuno interessa la vita mostruosa che viene inflitta agli animali cosidetti “da allevamento” anzi sempre più sub umani ritengono giusto essere loro stessi trattati come bestie da allevamento sottostando a criminali e genocidiarie agende che fanno magnificenza della cosidetta “intelligenza artificiale” avendo completamente perso quella neurale, purtroppo sti sproloqui provengono dalle più alte cariche dello stato occupate abusivamente.
Non so se questa sia una conseguenza o la effettiva causa rimane sempre più evidente che la vita umana sta decadendo a livello di quella degli allevamenti con l’accompagnamento di superbe menzogne ripetute fino alla parossia…