Per una pelliccia di visone
Tempo di Covid. Tempo di riflessioni.
Dopo un’estate relativamente serena é di nuovo emergenza.
O peggio, emergenza nell’emergenza.
Tempo di Covid.
In Danimarca ad ottobre oltre 100 focolai in allevamenti di visoni. Almeno 150 casi documentati di contagio visone-uomo.
Il governo danese ha deciso di sterminare 17 milioni di visoni da pelliccia.
Secondo alcuni esperti, una variante del SARS-CoV2, che indebolisce la capacità di formare anticorpi, sarebbe passata dai visoni all’uomo. E questo costituirebbe un problema per la creazione di un futuro vaccino.
Molti Stati europei, per salvaguardare la salute pubblica e il benessere animale, hanno già optato per il divieto di allevamenti di animali da pelliccia. Regno Unito, Austria, Francia, Belgio, Slovenia, Croazia, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Germania e Olanda.
Anche in Polonia si sta discutendo la chiusura di tutti gli allevamenti di animali utilizzati per la produzione di pellicce.
E in Italia?
In Italia, secondo quanto riportato da Lav, già ad agosto sarebbero stati registrati i primi casi di visoni infetti. La stessa Lav, nell’ambito dell’inchiesta Emergenza visoni in Italia, ha documentato, oltre le terribili condizioni degli animali, anche addetti all’allevamento senza mascherina né guanti.
In Italia ci sono ancora 8 allevamenti con circa 100.000 visoni nelle regioni più colpite dalla pandemia: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo.
Tempo di riflessioni.
Non abbiamo certo bisogno di allevare visoni in minuscole gabbie e ucciderli nelle camere a gas per proteggerci dal freddo!
Oggi abbiamo la possibilità di scegliere. Oggi possiamo entrare in un negozio o cliccare su un link per acquistare un capo di abbigliamento. Caldo, moderno, tecnico.
Cruelty-free. Pandemic-free.
E allora perché tenere in piedi un mercato (tra l’alto in crisi a livello globale) che comporta, oltre al crudele allevamento e alla barbara uccisione di milioni di visoni, anche un grave pericolo per la salute pubblica?
Facciamo pressione sul Ministro della Salute Roberto Speranza affinché chiuda i luoghi della crudeltà e fermi, prima che sia troppo tardi, la “bomba virologica”.
Non per fare del banale sessismo ma ricorderei che l allevamento (e scuoiamento) di animali da pelliccia serve a soddisfare per lo più le richieste delle gentilissime signore.
Negli ultimi anni crollo delle vendite e conseguente crisi globale del settore. Le più grandi case di moda, italiane e non, hanno già messo al bando le pellicce. Spetta ora alla politica agire a tutela della salute pubblica.