Abolire la povertà!
«Buongiorno. Permettetemi di iniziare dicendo che gli americani devono essere molto orgogliosi. Nel giro di poche settimane, l’economia degli Stati Uniti sarà nella più lunga espansione mai registrata della storia. È un risultato importante, guidato dalla robusta domanda del settore privato e da scelte politiche che hanno contribuito a stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro.
La disoccupazione è a livelli mai visti dalla fine degli anni ’60 e gli stipendi e i redditi delle famiglie sono in aumento. Questo sta accadendo in un momento in cui le pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti rimangono molto attenuate.
La nostra aspettativa è che l’attività economica aumenterà del 2,6% quest’anno e dell’1,9% nel 2020. Ciò rappresenta un aumento delle nostre previsioni di crescita per il 2019 di circa 0,3 punti percentuali.
Come ho detto, stiamo vedendo molti aspetti positivi nei risultati macroeconomici.
Tuttavia, siamo preoccupati che i benefici di questa decennale espansione non siano stati, in generale, condivisi così ampiamente come avrebbero potuto essere.
Se analizziamo un ampio set di indicatori sociali, vediamo un quadro difficile.
L’aspettativa di vita media è diminuita negli ultimi anni, la polarizzazione del reddito e della ricchezza è aumentata, la mobilità sociale si è costantemente erosa, l’istruzione e gli esiti sanitari sono subottimali, e mentre il tasso di povertà è in calo, rimane più alto che in altre economie avanzate.
Riteniamo sia necessaria una maggiore attenzione per promuovere la crescita inclusiva dei risultati sociali più in linea con i buoni sviluppi macroeconomici.
Ci sono politiche che possono raggiungere questo obiettivo… » (Christine Lagarde, FMI, Press Conference on the Annual Review of the U.S. Economy, 6/6/2019).
Il sogno di YHWH non è quello di aumentare la ricchezza a dismisura ma quello di abolire la povertà:
«Alla fine di ogni settennio celebrerete l’anno di remissione. 2 Ecco la regola di questa remissione: ogni creditore sospenderà il suo diritto relativo al prestito fatto al suo prossimo; non esigerà il pagamento dal suo prossimo o dal fratello, quando si sarà proclamato l’anno di remissione in onore del SIGNORE. 3 Potrai esigerlo dallo straniero, ma sospenderai il tuo diritto su ciò che tuo fratello avrà di tuo. 4 Così, non vi sarà nessun povero in mezzo a voi, poiché YHWH senza dubbio ti benedirà nel paese che YHWH, il tuo Dio, ti dà in eredità, perché tu lo possegga» (Deuteronomio 15, XII sec. a.C.).
Nella nostra impostazione, invece, tutti hanno accesso alla stessa quantità di ghiaccio: il ricco d’estate, il povero d’inverno.
Quello della povertà è un tema che non possiamo archiviare facilmente girando la pagina della nostra quotidianità imbarcandoci in ben altre problematiche personali. Se non noveriamo responsabilità (apparentemente) dirette all’aumento della povertà locale e mondiale, abbiamo comunque la facoltà di contribuire a ridurne gli effetti. Sono convinto che se ci impegnassimo di più, qualche buona goccia della nostra bontà farebbe la differenza per più di qualcuno. Debellare la povertà non è facile senza un chiaro contributo di tutti coloro che possono farlo. E non si tratta sempre di offrire il famoso obolo, ma per esempio firmare una petizione per permettere l’educazione per tutti. Ce ne sono attive, basta cercarle. L’analfabetismo è senza dubbio una delle radici della povertà. Potremmo prendere in considerazione un’adozione a distanza (basta cercare associazioni serie sul web. Reach Italia ne è una), o magari partecipando a un progetto di formazione come quello che vorrei portare avanti per un gruppo di bambini di in villaggio povero rumeno che ho visitato la settimana scorsa. Una sarta di professione si è offerta di insegnare a questi bambini il mestiere del sarto. Avrebbe bisogno di macchine da cucire. Ne ho già procurate due, ma ne servono di più. Potrei continuare con altri esempi. Sono convinto che tutti coloro che hanno reagito alla sfida di Davide stanno già contribuendo… magari sarebbe opportuno coinvolgerne di più.
Personalmente ritengo sia un tema delicato quanto importante, spesso troppo dato per scontato. Come dice Marko nel suo commento, solo con il ritorno di Dio potremo godere finalmente di una giustizia piena, veritiera, di un sistema che sa dare la giusta importanza ai veri valori che sono appunto l’essere umano e l’ambiente che lo circonda. È anche vero però che il Signore ci chiede di fare giustizia, oggi e qui. Il suo regno è già in mezzo a noi e noi siamo chiamati ad essere giusti, a integrare quel piccolo seme della Sua giustizia già adesso, come i profeti ci ricordano. È difficile per noi oggi essere giusti nelle cose piccole, figuriamoci poi in quelle grandi. Penso quindi che sarebbe davvero bello ed importante riuscire a saper pensare e sapere valorizzare realmente l’essere umano e l’ambiente che lo circonda, due temi incredibilmente attuali, ora è adesso, anche e sopratutto nelle piccole cose. È essendo fedeli nelle piccole cose che un giorno potremo esserlo anche in quelle grandi, ti ringrazio anche io Davide per questo articolo, è arrivato il momento forse di ripartire in effetti, come dicevate, dall’abc.
Solo nel Regno di Dio potranno costituirsi le condizioni per un sistema che valorizzi veramente l’essere umano, la sua condizione fisica e spirituale e l’ambiente che lo circonda. Nel frattempo ci si barcamena con modelli e principi che hanno come obiettivo la convenienza e la massimizzazione del risultato nel minor tempo possibile. Secondo me dovremmo imparare dalle parole di Gesù che, nello spiegare il reale significato del Regno di Dio (e cioè del sistema migliore per definizione) utilizzava piccoli grandi esempi che rimandavano ad una diversa interpretazione di valori, tempo e relazioni. Forse, nel nostro piccolo dovremmo ripartire dall’ abc, da quel granello di senape, e contestualmente, in attesa del suo Regno, scegliere quali possono essere i compromessi accettabili e quali non. Iniziare ad interpretare e spiegare le cose da punti di vista diversi è un buon inizio, stimola i cervelli. Grazie
Abc!
Nessuno mangia con gusto e soddisfazione in un ristorante di lusso se vicino a lui vi è qualcuno che soffre la fame. Allora le scelte sono due:
1. Allontanare dalla visuale la miseria fastidiosa del povero. 2. Sfamare gli ultimi per poi gustarsi con soddisfazione il piatto del giorno.
Purtroppo la maggioranza sceglie la prima soluzione
Ci sarebbe da ridere se non venisse da piangere
Riflettere, pensare, valutare con attenzione e con i dati giusti, non solo quelli più diffusi, anche quelli veri. Grazie per gli stimoli
Ci si prova, grazie a lei
Abbiamo un problema. Il senso del sacro accompagna l’uomo da millenni (decine…centinaia?) ma ciò non ha garantito mai in alcuna parte del mondo la nascita documentata di comunità, neppure quelle teocratiche, esenti dal divario ricchi-poveri. Se ne dedurrebbe che tale divario è ineliminabile.
Vero Michele, l’Eden è durato poco e a sprazzi discontinui. Nei primi anni del cristianesimo gerosolimitano una prova è andata all’aria solo dopo qualche tempo (Anania e Saffira). L’ideale è irraggiungibile ma avvicinarsi a esso non è impossibile. La nostra povera Italia, animata da sentimenti laici e religiosi, può vantare un welfare tra i migliori al mondo. Larga parte delle risorse statali vengono impiegate per assistere chi altrimenti non ce la farebbe. Non è uno status perfetto, in mezzo c’è corruzione, incapacità, malgoverno… ma ci si sforza di procedere. Grazie per l’intervento
La realtà su scala planetaria dimostra che la ricchezza va aumentando in un numero sempre più ristretto di persone. Individui che hanno un patrimonio superiore al pil di molti stati. Nel contempo j poveri son sempre più poveri. Possiamo comunque autoassolverci ricordando che non dipende da noi cambiar le cose.
Ego me absolvo
Buongiorno Davide, è un piacere averti fra i blogger di Oggitreviso!
un caro saluto,
Francesca Salvador
L’onore è tutto mio ?
Il Fondo Monetario Internazionale fa bene a criticare le politiche USA ma qualche fantasma nell’armadio ce l’hanno pure loro! Thank you
Giovanni 12:8 “Poiché i poveri li avete sempre con voi”
Con questa frase, Gesù, non voleva intendere che quindi ci dobbiamo rassegnare al fatto che i poveri ci saranno sempre… la Bibbia è piena di versetti che affermano che ognuno di noi è responsabile di quello che accade al proprio fratello…
Salmo 41:1
“Beato chi ha cura del povero!”
Grazie Dina. Responsabilità è una parola che fa il paio con Appello.
Se l’appello è una vocazione, la responsabilità è la risposta!
Figli dello stesso Creatore, ma non fratelli. L’egoismo allontana gli esseri umani. Chi troppo e chi niente.
Padre loro che sei nei cieli…
Cosa vuole dire YHWH?
Scusa Lino, lo davo per scontato. YHWH è il tetragramma (4 lettere) con il quale si definisce il Dio che si rivela nella Bibbia. Nelle versioni moderne viene tradotto con: Signore.
Siamo davvero senza pudore. Dal sogno di YHWH al delirio disumano. Grazie
Ghiaccio per tutti.
Un riassunto della vera realtà americana.
Molto interessante!
Moltiplica la follia per il resto dell’umanità e dal sogno di YHWH si passa all’incubo umano
La ricerca della crescita economica a detrimento della giustizia sociale e dell’armonia ambientale è una follia tutta disumana!