Primo Maggio: compagno di niente
Il concerto del Primo Maggio giammai ha esercitato un particolare fascino su di me (nemmeno quando ero un’adolescente) perché secondo il mio sentire è politicizzato. Me ne interesso esclusivamente nel momento in cui si esibiscono cantanti o gruppi a me congeniali poiché ho sempre prestato attenzione al testo, più che al contesto.
In questi anni ho osservato il pigro succedersi delle varie edizioni senza provare brividi o moti particolari, così come si assiste al passaggio di un Intercity.
Tuttavia il 2021 aveva in serbo per me un’amara sorpresa: l’ennesima caccia alle streghe politico-mediatica, stavolta in salsa musicale. Mi riferisco all’affaire Fedez, che tiene banco in questi giorni.
C’è da dire che del sopracitato cantante/uomo d’affari con annessi e connessi me n’è sempre importato meno di zero soprattutto perché l’unico rapper (lo definirò tale solo per comodità dato che questa etichetta non descrive appieno la sua arte) di mio gradimento è Caparezza. Ho provato, di tanto in tanto, a leggere qualche lirica di Fedez ma me ne sono tosto pentita.
Ciò che più mi ha indignato è la facilità con cui una celebrazione densa di significato, quest’anno come non mai, quale è la Festa dei Lavoratori sia diventata l’ultimo pretesto in ordine cronologico per l’avvilente teatrino “partitico” di accuse reciproche, colpi bassi, zuffe, parapiglia: è una condizione dalla quale non c’è veramente scampo, pare un loop temporale. Provi a o perlomeno sei convinto di poter cambiare canale o registro, ma la solfa è sempre la medesima.
Che si tratti di puro e semplice intrattenimento, dal concerto al programma televisivo, o di informazione, dall’articolo al post, è sempre una lotta all’ultima invettiva.
Anche quando lo spunto per una riflessione è sacrosanto, sopraggiungono la politica e la propaganda, come un veleno.
Non a caso la prima reazione che ho avuto, assistendo a questo delirio è stata quella di rifugiarmi in “Veleno” dei Subsonica: “E che non posso sentirmi libero/dalla tua corda, dal tuo patibolo”.
In seconda battuta ho pensato a “Compagno di scuola” di Antonello Venditti, in cui “Nietzsche e Marx si davano la mano”.
In terzo luogo ho meditato sul fatto che anche l’anno prossimo, come i precedenti, mi terrò alla larga dalla celeberrima “rassegna” canora, che mai come nello sciagurato 2021 è stata stampa.
Perché veramente nunvereggae più!
È evidente che secoli di cultura e di predisposizione artistica del popolo Italiano vengono scientemente soffocati dall’ideologia non dichiarata degli eversori della costituzione e dei diritti fondamentali mentre cercano di farsi passare dai media per coloro che salvano la popolazione da un miserrimo virus. Se non fosse che molti cianciano di quel murales di fedez mentre altri credono a Zaia o a Fazio mentre intervista Burioni (come se questi personaggi fossero genuini) ci sarebbe da farsi delle grasse risate e girare i tacchi verso altrove. Invece lo show business funziona a suo modo grazie alla maniacale e perpetua opera di “comunicazione”, vera e propria propaganda ideologica. Non importa quanto sia piombato in basso il paese, io a volte rimpiango i bei tempi del paleoveneto, ricordi Valentina l’età della pietra? l’età del bronzo, il periodo Greco-Romano? Non eravamo forse meritori di una maggiore consapevolezza tale per cui i tre esempi citati sarebbero risultati quantomeno molesti oltreché inutili?. Quanto sta avvenendo oggi è il fondo del vaso, il che non significa che da adesso si risalga, è più probabile che ci si metta a scavare ancora (magari illudendosi di trovare un barlume di verità). Ecco perche Fabrizio Faber de André andava e va in direzione ostinata e contraria, ma molti non lo capiscono nemmeno ora, sono in fila farsi in(o)culare.
Questo presente, così recitato, sembra una sorta di “The Truman Show” o “Man on the Moon”! Senza la colonna sonora dei R.E.M., purtroppo.
Quando avevo 20 anni uscì il film Matrix, lo vidi in sala ma non lo compresi e non fui illuminato sulla via di Damasco ma me lo ricordai e col tempo mi si sono accese molte lampadine…
Il presente in Italia è viziato da una corruzione trasversale che rende la Verità un opinione relativissima, la più relativa delle opinioni per cui è realmente assurdo sentire mestieranti della politica e jornalysti riempirsi la bocca con termini come made in italy, eccellenze, costituzione più bella del mondo etc…etc.. e poi adoperarsi per gli interessi opposti , stranieri che la distruggono in nome del business….ecco il perché del Truman Show! Nonostante tutto rimangono poche ma ben determinate persone come questo medico e legale che conoscono la verità medica e la LEGGE…
https://youtu.be/WWFIbak5SIs
Spero in un miracolo che scateni un effetto domino…la situazione è insostenibile.
Da Matrix perlomeno si poteva uscire!
Io avevo 16 anni quando l’ho visto al cinema.
Sempre esilarante l’ Egr. Denisio che oggi definisce “miserrimo virus” una bestia che ha sconquassato -ed ancora non si conosce il finale della storia- il mondo intero. Come mai accaduto nella storia della umanità.
Queste allucinazioni intellettuali si sposano però benissimo con la nostalgia dichiarata dell’ Egr. Denisio per il periodo paleoveneto. Che egli sia l’ Highlander Ultimo dei Paleoveneti?
Il virus c’è e occorre prestare la massima prudenza e attenzione.
A mio avviso Bastanzetti del SAC è un paleoveneto del SAC o paleoSAC.
Io ho fiducia nel vaccino. Come nella medicina in generale. Gli anziani spesso salutavano/salutano con un “Ci vediamo domani, a Dio piacendo”. Questa è un pochino la mia filosofia ai tempi del virus.
Si, l’ho sentito questo detto o modo di dire aggiungerei che un anziano che conosco io e che ha vissuto già da prima della seconda guerra dice che la libertà è più importante della salute, che la patria viene prima del lavoro e che una buona famiglia è possibile solo se non mancato questi presupposti e se non manca Dio.
Io credo ad egli e non al business dei vaccini sperimentali a MRnA perché so che esistono le cure domiciliari per il virus già da un anno e funzionano al98% senza ospedalizzazione…ecco perché non stiamo parlando di un problema sanitario ma politico dove sta mancando libertà, patria, famiglia e fede.
Guardi Egr Denisio che senza salute la libertà non conta; se sei costretto a letto che te ne faresti? Senza lavoro, a che ti serve la Patria? se non sei un ricco ereditiero è il lavoro che ti dà la capacità di mantenerti con dignità. Salute e lavoro son presupposti di una felice famiglia certo più che libertà e Patria. Circa il trattamento domiciliare covid esso vale, a quelle percentuali, ovviamente SOLO per i casi semplici, che sono la maggioranza. Lo stesso trattamento, solo quello, applicato ai ricoverati in intensiva, li avrebbe sterminati.
Guardi, Egr. Valentina che il Fedez ha fatto pieno centro anche con lei. Si è infatti ripresentata sul blog dopo lunga e rimpianta assenza solo per commentare il fatto che lo riguarda. Presa nel vischio come una teenager…
Quindi Giuseppe Conte che a sua volta ha commentato l’accaduto (con un plauso, diversamente da me) sarebbe un sognante teenager anche lui?
Giuseppe Conte, l’ elegante avvocato del popolo cultore di populismo non mi ha mai incantato. Anzi…
Bastanzetti del SAC è un SAC e commenta da SAC.
Cara Valentina, traspare un certo fastidio per la festa del popolo dei lavaratori in sé, oltre o più che per la contingenza che si trova a veicolare. Io avrei del rispetto maggiore per questa festa, rispetto che significa anche distanza. Quindi mi sembra anche un po’ sgarbato infierire contro la “terminologia tipica” anche dopo che il modello economico attaccato vigliaccamente con guerre non dichiarate in più parti del mondo è stato più che annichilito. E’ rimasto solo Fusaro ad agitare certi termini, ben consapevole che non fanno più paura a nessuno. Modello sostituito da quello che con il dominio iniquo, comune a fascismo, capitalismo spinto e specismo ha causato tre volte la Covid19, che è causata tre volte dall’oppressione zootecnica a fini di lucro. Nietzsche e Marx? Due pensatori onesti. Differiscono in quanto il socialismo di Marx è molto ben argomentato, mentre l’antisocialismo di Nietzsche è molto più ideologico. Vanno amati entrambi per i valori universali che hanno prodotto, ma ben intesi, non tirati per la giacca.
I sindacati sono quelli che sono, non di più, ma io direi che una classe dirigente tutto sommato conservatrice necessita di qualche voce in opposizione, per quanto timida. E accanirsi contro i sindacati è come sparare contro la Croce Rossa. Ma se veniamo ai fatti, può essere vero che si è fatto facile scalpore con un argomento che fa facilmente scalpore, ma almeno è emerso qualcosa di vero sullo stato della libertà di stampa che è comunque di utilità, anche se è noto da anni che la libertà di stampa non se la passa ben nel mondo in generale, ricco o povero che sia.
Alleggerendo ma non troppo, se veniamo alla musica, c’è stata un’edzione non troppo in là che ha ospitato niente meno che Chuck Berry, con tanto della sua strumentazione personale ultra vintage, e solo questo basterebbe per avere un posto di prestigio tra ogni altra manifestazione musicale. E non sono mancati i vari Zucchero, Carmen Consoli, Max Gazzé… Penso che condividiamo la stima e la simpatia per la creatività di Caparezza. Quanto a Fedez, al momento preferisco preservare ancora le mie orecchie che non l’hanno mai sentito in musica, se fa musica, però lascialo dire qualcosa, se la vuole dire. E’ troppo facile accanirsi contro le forme del discorso per evitare vilmente il discorso, forse perché valori troppo conservatori si sentono piccati, ma che sostanzialmente sembrano un vecchio cattolicesimo di destra, che di danni ne ha fatti abbastanza, più del 1° Maggio, Festa dei Lavoratori.
A dire il vero ho scritto nero su bianco che non seguo il Concerto del Primo Maggio in quanto a mio parere politicizzato, salvo che non ci siano cantanti o gruppi di mio interesse e che le polemiche del 2021 hanno offuscato proprio l’importanza della Festa dei Lavoratori in quanto tale. Il fatto che Chuck Berry e Zucchero si siano esibiti su quel palco, così come Robert Plant, Banco del Mutuo Soccorso, Battiato, Lacuna Coil, Caparezza, Marlene Kuntz, Afterhours, Elio, non ha mai cambiato la mia visione riguardo alla manifestazione. Rispetto gli artisti che ho citato e pertanto ho guardato il concerto nei rispettivi anni di messa in onda.
Per comodità ti copio e incollo il passaggio del mio post: “Ciò che più mi ha indignato è la facilità con cui una celebrazione densa di significato, quest’anno come non mai, quale è la Festa dei Lavoratori sia diventata l’ultimo pretesto in ordine cronologico per l’avvilente teatrino “partitico” di accuse reciproche, colpi bassi, zuffe, parapiglia: è una condizione dalla quale non c’è veramente scampo, pare un loop temporale. Provi a o perlomeno sei convinto di poter cambiare canale o registro, ma la solfa è sempre la medesima”.
Sicuramente tanta competizione può turbare, ma è abbastanza normale che le questioni di giustizia ne richiamino altre, quindi il tema del lavoro in senso stretto può diventare scontato, anche solo temporaneamente, e allora si parla anche di altri temi sociali. Su Prima Pagina di radio3 hanno citato un intelligente articolo in cui si pensava al tipo di comunicazione e come in molti, compreso chi è stato bersagliato, sono corsi ad avvicinarsi in qualche modo all’artista per il proprio ritorno. Personalmente credo che l’esercizio corretto, per quanto oneroso, sia quello di cercare di stare ai contenuti il più possibile, pensando solo in seconda battuta se e chi strumentalizza cosa. Per questo ci vuole molto spirito critico di ognuno e magari tutta la vicenda può avere una sua utilità per questo. Non condannerei il cosiddetto influencer in quanto tale ne chi lo commenta, ma starei alla sostanza di ciò che si dice, valutando solo quest’ultima. C’è un problema se le agende su cosa discutere siano scritte dal basso o da punti non proprio autorevoli? Beh, ormai ci siamo in un certo caos, e non è che il mainstream si distingua molto meglio quanto a priorità delle discussioni. Forse in tutto questo non ci siamo accorti che avere come grande sponsor Eni, non fa proprio molta giustizia sociale, né sindacale, in nessun modo. Però notare i fenomeni e parlarne aiuta.
Non so se scherzasse o meno, fatto sta che domenica scorsa la Littizzetto a “Che tempo che fa” ha asserito che non bisogna mai dare un estratto di ciò che si dirà ai piani alti. Ora non saprei se in effetti un artista possa rifiutarsi di farlo. Comunque giusto stasera ho letto su Dagospia che Francesco Baccini ha subito l’allontanamento dalla TV e dalle manifestazioni in generale a causa di un album pubblicato 30 anni fa. Terribile!
Che Pezzali ed altri confondano la Politica con i Partiti posso accettarlo, ma da lei no. La prima, la Politica è azione, politica scolastica economica sindacale ecc., per far capire e arrivare alla affermazione delle proprie idee; la seconda, i Partiti, movimenti associazioni club ecc. sono gli strumenti operativi della azione Politica. Stando a questo assunto, senza tanta filosofia e sociologia, lei fa politica e come e così chi si dice contrario alle idee di altri e scrive in OT. Quindi si può essere apartitici ma non apolitici.
Che poi oggi, a fronte di quanto si legge sulle crisi nei vari Poteri in cui uno Stato democratico il sociale sono divisi, e si continui a vedere il pericolo la incapacità di gestire il “pubblico” solo in chi fa politica e prenderne le distanze quasi fossero dei rabbiosi mentre sembra siano delle marionette; che poi oggi, dicevo, si sia ancora a questo livello culturale, a me fa pensare a quanta ipocrisia sia ancora presente in questa società. Insomma è ora di finirla di considerare Politica la corsa a occupare il potere con favori e conoscenze fra gruppi ristretti di persone.
Sindacati “cinghia di trasmissione del partito..” si diceva una volta e oggi non trovi un partito che non abbia una sua preferenza in un Sindacato.
I sofismi e la fallacia logica non hanno un grande appeal su di me. Non penso occorra essere un novello Cavour per comprendere cosa io intenda nel mio post con “politica”. E se il contesto non fosse sufficiente, cerchi il lemma sulla Treccani.
Valentina non pretendere troppo da Walter Cadorin, che è costretto a nascondersi dietro lo pseudonimo Corvo per non farsi riconoscere.
Fedez, come pure il 95% degli artisti, cantanti ecc… e’ di sinistra o estrema sinistra.
E questo e’ ovvio, altrimenti a chi venderebbero le canzoni? chi li vedrebbe streammare per dire 4 boiate, chi andrebbe ai loro comizi a parlare del niente?
Io non ci vedo proprio Salvini cantare (anzi, si, l’ho sentito e avrei preferito non farlo) o zaia reppare, o ancora peggio zingaretti pogare sotto gli ska-p! E di certo non insegnano solfeggio (forse non sanno neanche cos’e’).
Questo per dire che ognuno puo’ dire la sua, certamente, ma poi finiamola li. ognuno ha il suo lavoro.
Fedez puo’ continuare a scrivere rumori molesti e i politici tutti a farsi i c***i propri.
Il problema è che mancano quella sottigliezza e quell’acume tipici di un certo cantautorato di sinistra degli anni ’70, per fare un esempio. Ora la musica che si spaccia per engagé è null’altro che fantozziana. Ma inconsapevolmente, come il mega direttore generale.