La potenza dell’ecosistema
Lo ammetto, sono un utente Apple da più di 10 anni e il primo contatto con l’azienda di Cupertino risale a molto prima, intorno al 2004. All’epoca Apple era un azienda quasi sconosciuta alle grandi masse, che proveniva da un profondo periodo di crisi, iPod era appena arrivato sul mercato e tutte le innovazioni successive erano in sviluppo nei segretissimi laboratori aziendali. Il resto è storia contemporanea, l’azienda oggi è una potenza assoluta nel mercato digitale e si espande costantemente verso nuovi orizzonti.
In 10 anni Apple è riuscita a creare un forte ecosistema che ruota intorno ai propri dispositivi e, sempre più in futuro, servizi. Personalmente ritengo che il culmine dello sviluppo hardware-oriented sia il potente sistema di integrazione tra i diversi prodotti: Mac, iPhone, iPad, Watch, AirPods, sono tutti interconnessi tra di loro e ci permettono di migliorare sensibilmente il nostro modo di lavorare, pagare, ascoltare musica e svolgere le nostre attività. Il Mac resta l’elemento centrale, il cuore attraverso il quale la rete d’integrazione ha senso compiuto, trasferire rapidamente immagini, video o documenti presenti su iPhone per poterli lavorare su Mac e mantenere tutto continuamente aggiornato. Oppure rispondere alle telefonate da un dispositivo diverso rispetto al telefono, dal Mac appunto o da iPad o perché no, dal Watch al nostro polso.
Tutto è integrato, tutto è trasparente e tutto è estremamente comodo e funzionale. Ogni prodotto Apple è pensato per funzionare come ci si aspetta, estraggo le AirPods dal loro astuccio e nel tempo che le appoggio nelle orecchie loro sono connesse e pronte a funzionare, quando ho finito le ripongo e loro si caricano per la prossima volta. Wow questa è la tecnologia che mi piace!
Una volta abituati a tutta questa integrazione diventa estremamente difficile abbandonarla, mi spiego, prima di essere un appassionato del pronti Apple sono un grande appassionato di tecnologia, amo provare e toccare con mano qualsiasi piattaforma tecnologica, lo ritengo l’unico sistema valido per poter giudicare qualcosa. Non posso esprimere un opinione su qualcosa se non l’ho mai usata o basandomi semplicemente sulle opinioni altrui.
Alcuni anni fa per esempio, abbandonai il mio iPhone 5 e girai tutti i sistemi concorrenti, per capirne caratteristiche e peculiarità. Non mi fermavo su una piattaforma per un periodo inferiore ai 3 mesi, troppo comodo dire non piace e passare ad altro, obbligavo me stesso a convivere con quel sistema per farmi un idea completa. Android, Windows Phone, iOS li provai tutti e alla fine rimasi fino all’ultimo su BlackBerry 10. Io amo BlackBerry e la sua tastiera fisica, lo dico sempre, chiunque critichi BlackBerry non ne hai mai provato uno.
L’integrazione però ha cambiato anche questo mio modo di fare e provare costantemente qualcosa di nuovo, mi ha impigrito. Il pensiero di lasciare il mio sistema integrato e coeso mi mette a disagio, perché so che dovrò affrontare tutto un insieme di piccole e grandi scomodità. Collegare le cuffie manualmente, trasferire i dati all’iMac utilizzando servizi di terze parti che dovrò poi andare a configurare anche su iPhone, insomma dovrò trovare delle soluzioni che mi permettano di replicare il mio ecosistema attuale e so per certo, che dopo averci perso del tempo, non riuscirò mai ad avere quel livello di integrazione e trasparenza che ho ora, inevitabilmente ad alcune funzionalità dovrò rinunciare.
Alcune settimane fa volevo acquistare un Key2, riporre il mio iPhone nel cassetto e tornare ad utilizzare un telefono che desidero fortemente. Dopo alcuni giorni passati nel limbo dell’acquisto ho desistito, l’ecosistema Apple ha vinto e non è la prima volta che mi “impedisce” di abbandonarlo. Credo che per uscirne davvero sia necessario smantellarlo, pezzo dopo pezzo e non credo nemmeno sia una cosa impossibile. Sono abbastanza convinto che per interrompere la catena sia sufficiente togliere dalla scrivania l’iMac, il resto verrà da sé, in fin dei conti tolto quello che ritengo essere l’anello portante della struttura tutto il resto posso facilmente organizzarlo in modo differente. Da qui a qualche tempo l’esigenza di sostituire iMac sarà reale, a casa utilizzo una vecchia macchina del 2011, più che sufficiente per quelle poche cose che mi sono rimaste da fare a casa, ma inizia a sentire il peso degli anni e a volte rallenta molto quei piccoli lavori che faccio per hobby. Che sia questa l’occasione per uscire dalla “prigione dorata”?
A tempo debito ci torneremo.
Sergio
Blogger Francesca Salvador è tornata e il Bastanzetti del SAC si è messo subito prenotato per un metaforico calcione in culo, cancellazione. Che vita quella del SAC!!!
Michele Bastanzetti
11/05/2019
La soluzione all’apocalittico marasma è una sola e mi permetto di anticiparla: PIU BICARBONATO PER TUTTI!!!
Gentilissimo Sergio,
anche se in ritardo (mi sono presa 3 mesi di pausa) ti porgo il mio benvenuto fra i blogger di OggiTreviso!
con simpatia, Francesca
Cara Francesca, grazie infinite!! Spero avremo modo di scambiare opzioni e conoscerci. A presto
Sergio