2° Funzione: Amministrativa, negoziatrice, tecnica e “ente di profitto”. Da “Il mondo degli Acquisti”
Questa pillola descrittiva, tratta dal libro “Il mondo degli Acquisti” (vedi la presentazione del libro), è il secondo articolo, di una serie, che pubblicherò sul blog allo scopo di illustrare la professione di compratore e per divulgare le tecniche del procurement applicabili in un moderno ufficio Acquisti.
Questo articolo è accompagnato dal video caricato sul mio canale Youtube (fai click e vedi ora).
L’evoluzione della funzione Acquisti
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Amministrativa (anni ’80/’90)
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Negoziatrice e tecnica (anni Duemila)
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“Ente di profitto” (attuale)
Nel moderno ufficio acquisti:
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La scelta delle soluzioni viene fatta in sede di progettazione.
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Il fornitore diventa un partner con il quale si concorda la strategia produttiva e logistica.
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L’importanza del Marketing d’Acquisto: il T.C.O. (Total Cost of Ownership) vince sul prezzo.
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La negoziazione viene impostata sulla base del T.C.O.
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Mitigazione del rischio di fornitura “double source in double country”.
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La scelta dei fornitori passa da “low cost countries” a “best cost countries”.
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La funzione Acquisti diventa strategica perché migliora la competitività dell’azienda: “ente di profitto”.
Una funzione complessa non ancora pienamente valorizzata
Oggi la professione di acquisitore racchiude una serie completa (e complessa) di competenze che si sono via, via sommate negli anni: amministrativa, commerciale, marketing, negoziale, tecnica (riferita al prodotto), qualitativa (riferita ai processi), gestionale, finanziaria e legale. Un mix che difficilmente si trova in altre professioni e pare incredibile che non tutte le aziende se ne siano accorte! Infatti mi capita di visitare aziende che dimostrano di avere profonde lacune sul procurement e di perdere costantemente quattrini (inefficienze, mancanza di strategia, visione miope dei mercati…) senza accorgersene.
Ancor di più è stupefacente che questa professione in Italia non sia rappresentata da alcun specifico indirizzo universitario (mentre in Francia, per esempio, da anni esiste un’apposita facoltà). In Italia la materia del Procurement trova spazio solo nei programmi di ingegneria gestionale, ma anche in questo caso spesso è vista da un profilo tecnico/statistico rivolto alla gestione dei materiali all’interno della supply chain.
Infatti nel profilo “ingegneristico” dell’indirizzo universitario viene trascurata tutta la parte commerciale, negoziale e relazionale, cuore pulsante della professione.
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)