“Capire la Cina”…
Sono trascorsi vent’anni dal mio primo viaggio in Cina passando attraverso “la privilegiata porta di ingresso” di Hong Kong. Mi ricordo che è stato un viaggio di lavoro preparato per mesi a seguito di contatti con diversi fornitori cinesi con i quali avevo cominciato a lavorare.
Negli anni precedenti avevo già approcciato l’Asia visitando fabbriche in Giappone ed in Corea. Avevo quindi assaggiato il progresso e la mentalità che si respirano nel Far East. La mia breve esperienza era stata incentrata solo sulla visita di fiere internazionali e di importanti multinazionali con le quali avevo stabilito dei rapporti di affari. A dire il vero quei due paesi, super moderni rispetto ai nostri canoni italiani, mi erano sembrati freddi, governati con ferree regole sociali ed avevo percepito “poca empatia” nel contatto con gli abitanti.
“Hong Kong la regina dell’Asia e la Cina”
Hong Kong invece mi ha subito rapito! La sua vitalità contraddistinta dal business era avvolta da un’atmosfera calorosa di gente aperta e disponibile. I lussuosi edifici delle banche ed i suntuosi grattacieli delle multinazionali, si fondevano ai mercati rionali ed alle reti sotterranee delle metropolitane attraverso le quali uomini e donne di tutte le nazionalità, in ogni momento del giorno, camminavano frettolosamente per raggiungere la propria meta.
Per le strade, specie durante le ore di punta, la prima caratteristica che mi aveva colpito riguardava la marea di studenti e di giovani manager provenienti da ogni angolo del pianeta: un fiume variopinto di persone laboriose che animava un flusso senza tregua.
Quello era stato solo l’assaggio! Sono seguite, poi, le mie tappe nelle nuove metropoli costiere appartenenti alle Zone Economiche Speciali (ZES) volute da Deng Xiaoping alla fine degli anni Settanta: Shenzhen, Guangzhou, Zhuhai, Xiamen, Ningbo, Shanghai, Qingdao e tante altre ancora. La mia curiosità di “capire la Cina” è diventata impellente e sempre più dirompente… fino ad arrivare al punto, nel 2004, di firmare un contratto con l’azienda per la quale lavoravo e di trasferirmi in Asia con tutta la famiglia. Un’avventura che durerà sei anni, durante i quali oltre all’importante competenza professionale ho acquisito una profonda esperienza personale e familiare, in quel periodo infatti è nato anche il mio secondo figlio.
La frenesia del lavoro ha dominato quegli anni intensi di esperienze professionali, ma la mia curiosità e la sete di conoscenza sono state il combustibile che, a costo di rubare tempo al sonno, hanno alimentato la mia voglia di scoprire quel “nuovo mondo” in piena trasformazione che ogni giorno si apriva davanti ai miei occhi diverso e colmo di sorprese.
Penso che siano tante le persone che una volta approdate in Oriente si siano innamorate di “quell’atmosfera che fa la differenza” rispetto al nostro Occidente. Non si tratta di un amore uguale per tutti, ogni angolo del Far East offre un’attrattiva diversa, chi s’innamora dell’India, chi della Tailandia, chi delle Filippine, del Giappone o della Cina, tutte “amanti” diverse una dall’altra, ma tutte con un fascino particolare!
Per anni mi sono tuffato nella lettura di libri che trattavano il tema dell’Oriente, volevo capire la storia della Cina, gli usi ed i costumi dei suoi abitanti. L’ho fatto sia per passione, sia per capire meglio il contesto nel quale lavoravo e vivevo.
Nel 2010 pur essendo rientrato stabilmente in Italia ho mantenuto, per lavoro e per affetto, contatti frequenti con i cinesi ed oggi che la Cina si trova al centro dell’attenzione politico-economica mondiale, più che mai non perdo l’occasione di documentarmi, di leggere “quell’articolo di giornale” e di scovare “quel dossier” attraverso internet.
L’incontro con Adriano Màdaro
Fino a qui la mia narrazione non penso abbia destato grandi sorprese, la vera svolta è arrivata nel 2017 quando ho cominciato a raccogliere una serie di racconti che avevo scritto, molti dei quali riguardanti le mie esperienze in Asia e nel dicembre di quell’anno sono riuscito a pubblicare il mio primo libro dal titolo “Da Via Paolo Sarpi all’Oriente”.
La presentazione al pubblico del mio libro e la narrazione delle mie esperienze asiatiche, mi hanno entusiasmato ed ho iniziato a cercare consensi e confronti con personalità esperte dell’Oriente.
Così nel febbraio 2019 ho avuto la fortuna di conoscere Adriano Màdaro. Mi ricordo come ieri il nostro primo incontro: nel varcare la porta del suo studio ho provato la stessa eccitazione e lo stesso entusiasmo di quando passai per la prima volta il confine a Lo Wu (la frontiera più trafficata al mondo, che si attraversa a piedi, tra Hong Kong e Shenzhen) per entrare in Cina!
Ho subito percepito che avevo di fronte non solo il giornalista ed il sinologo di fama internazionale di cui avevo letto il curriculum, ma la persona che era stata testimone oculare di cinquant’anni di trasformazione cinese: quel mezzo secolo che è stato caratterizzato da una vorticosa corsa al cambiamento, mai sperimentata prima in nessuna società al mondo.
Cinquant’anni che, comparati al lento trascorrere dei cinque millenni di storia che contraddistinguono la cultura di quel popolo, sono stati, anche per i cinesi, un vero e proprio elettroshock.
A quell’incontro formale ne seguirono altri più gioviali nei quali il confronto di idee e lo scambio di esperienze fu per le mie orecchie un’autentica fonte di apprendimento.
Tanti mesi di lockdown ci hanno tenuti separati, anche se attraverso internet ed i social il dialogo è stato continuo, l’uscita del suo ultimo libro “Capire la Cina” era un evento atteso; durante una visita a casa di Adriano avevo visto la pila di fogli scritti a mano in bella grafia del testo quasi pronto per l’editore.
Non feci a tempo ad acquistare il libro che Teresa me ne regalò subito una copia, la lettura di questo grande volume per me è stata intensa e scorrevole, in molte pagine ho ritrovato alcuni episodi che Adriano mi aveva raccontato, in altre ho riscoperto luoghi ed usanze che ho visto e constatato di persona, naturalmente non sono mancate le sorprese e tante informazioni che ho appreso per la prima volta.
Per me “Capire la Cina” è stata la guida per mettere insieme un immenso puzzle, finalmente ho trovato le coordinate di tante tessere che non sapevo come orientare ed altre che ancora mi mancavano. Adesso il mosaico è composto ma la Cina cambia così velocemente che è già ora di approntarne uno nuovo!
L’evento a Vittorio Veneto
Appena ho saputo che Adriano desiderava presentare il libro e che per la prima uscita aveva pensato a Vittorio Veneto, mi sono subito proposto di dare un aiuto per organizzare l’evento.
Ho trovato un accordo su data e luogo con l’assessore alla cultura Antonella Uliana (che stimo e con la quale condivido una bella amicizia), mi sono prodigato a confezionare la locandina dell’evento ed ho fatto da tramite con l’editore, l’operatore televisivo che ha ripreso la serata e tutti quei piccoli accorgimenti che servono per il buon proseguo della manifestazione.
Pur avendo avuto un ruolo propositivo nell’organizzazione non pensavo Venerdì sera di trovarmi al fianco di Adriano nella bellissima Aula Civica di Ceneda e di assumere la veste di “moderatore”, onestamente è stata una bella sorpresa!
E’ per questo che durante le sue presentazioni e nella lettura del libro, affiorano concetti visti da una prospettiva inedita che spesso colgono impreparato l’ascoltatore ed il lettore.
Hong Kong che noi “pensiamo occidentale”, torna ad essere un lembo di Cina estorto dagli inglesi a seguito delle tre Guerre dell’Oppio. Si mescolano così i ruoli dei colonizzati, dei colonizzatori, degli oppressori, di chi proclama l’indipendenza e di chi difende quella terra posseduta da millenni…
Non si capisce più chi ha torto e chi ha ragione e le parole di Adriano fanno breccia su uno scenario inedito ai nostri occhi. Un po’ come quando eravamo bambini ed al cinema davanti ad una pellicola western gridavamo:- “Arrivano i nostri!”, senza capire che le giubbe blu non erano poi così buone e gli indiani d’America avevano forse qualche ragione per essere così cattivi…
E’ solo una questione di prospettive?
Che la cronaca dei fatti, che oggi è raccontata dai mass media occidentali, sia strumentalizzata dagli USA per polarizzare l’opinione pubblica?
Adriano non ci sta al “gioco”, egli dispone di notizie di prima mano che gli giungono direttamente dal Paese del Dragone, inoltre nella sua carriera di giornalista ne ha viste “di cotte e di crude”, per cui nei panni di autentico reporter indipendente egli affronta, nell’ultima parte del suo libro, questi spinosi argomenti con lo stesso vigore dimostrato durante la conferenza.
Venerdì scorso, il giornalista e sinologo, dopo una breve presentazione della sua opera, ha risposto per più di un’ora alle domande dei partecipanti. Gli argomenti non sono di certo mancati: le rivolte di Hong Kong, il confucianesimo, il terrorismo ed i diritti degli Uiguri nel Xinjiang, l’indipendenza del Tibet, i progressi tecnologici della superpotenza cinese e altro ancora…
Siamo andati inesorabilmente “fuori tempo” con gli orari e “fuori dagli schemi” con i contenuti!
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)
Capire la Cina aiuta ad apprezzare ancor più il far parte della Alleanza Atlantica (NATO) e del progetto di Unione Europea che deve farsi sempre più stringente per poter meglio difendere la nostra cultura e i nostri valori. Tienanmen e la oppressione delle minoranze le lasciam volentieri ai sinofili.
Egr. Michele
Appunto, capire la Cina… e cancellare strumentalizzazioni e stereotipi.
Qualche giorno fa ho scritto un articolo sulla brusca frenata dell’accordo CAI per la pressione degli USA, non credo che quella sia stata una scelta a vantaggio dell’Europa…
Ma noi gridiamo:- “Arrivano i nostri!” Sicuri che le giubbe blu sono la democrazia e la giustizia che ci proteggeranno.
Buona giornata
Che dire…un articolo scritto così bene e pieno di un tale pathos da riuscire a vedere con gli occhi della mente le meraviglie del Nuovo Oriente!
Grazie Cecilia, molto gentile! Adriano Màdaro è un grande conoscitore della Cina, conversare con lui è un vero piacere! Buona giornata!
Complimenti, da ogni incontro importante si prende e si lascia. In bocca al lupo
Grazie Pino! Con Adriano Màdaro è più quello che prendo… garantito! Buona giornata!