Perché non sei social?
Me lo chiedono spesso, ancora più spesso da quando sono uscito da Facebook. Sembra che se non sei sui social non sei da nessuna parte, non esisti. Ma i social sono un concetto moderno e relativamente recente, insomma si viveva anche prima di tutti questi like, tag e stories no? In ogni caso, io sono uscito e adesso vi spiego il perché.
La mia iscrizione a Facebook risale al 2009 e per 10 anni ho frequentato quotidianamente il sito. In tutto questo tempo sono cambiati i miei interessi e sono cambiato io. Per necessità e passione sono sceso sempre più in profondità nei suoi meccanismi, ne ho capito gli algoritmi, ho osservato come venivano trattati e scambiati i miei dati.
La realtà è che più comprendevo il meccanismo e minore era il mio contributo attivo alla piattaforma. Come si dice, tanto più conosci una cosa e tanto più la eviti. Alla fine la mia home era diventata un grande raccoglitore di notizie relative ai miei interessi, sottolineo, relative ai miei interessi non ai miei amici virtuali.
E qui entra inevitabilmente in gioco la propria conformazione caratteriale, io per esempio sono fortemente disinteressato a ciò che fanno le persone. Non rientra nelle mie priorità avere una home piena di gattini, selfie del sabato sera, condivisioni di piatti buonissimi e aforismi di ogni genere. In sostanza ho una grossa difficoltà a provare interesse per cose che non ritengo costruttive, necessito costantemente di un contenuto che mi permetta di espandere le mie conoscenze, altrimenti mi annoio. Così il mio Facebook era configurato in modo tale da raccogliere i feed dalle fonti che m’interessavano e presentarmeli nella home. Non proprio il tipo di utilizzo concepito da Zuckerberg, ma per lungo tempo ha funzionato, finché verso la fine dello scorso anno, ho prima disattivato e poi richiesto la cancellazione del mio profilo.
Un decennio di vita digitale gettato alle spalle. Raccolte le poche cose che m’interessava conservare sono emigrato su Twitter, piattaforma che sento più allineata alle mie esigenze.
Se fino a qui vi ho raccontato la cosa da un punto di vista prettamente personale, perché bisogna dire che il mio abbandono è sicuramente frutto di considerazioni personali, ci tengo anche a presentarvi un paio di ragioni tecniche rilevanti. Nell’ultimo anno Facebook è stato sotto l’occhio del ciclone per come raccolgono, gestiscono e perdono i dati degli utenti.
Ora, la notizia non è tanto che i nostri dati e le nostre preferenze fossero tracciate e condivise tra i player del mercato, quanto che questi player abbiano preso tanto sotto gamba la protezione di quei dati. Ora, immaginare che i nostri dati vadano in giro è piuttosto semplice, basta fare una ricerca su Amazon e rientrare su Facebook subito dopo. Come per magia le inserzioni sponsorizzate riguardano quello che abbiamo appena cercato su Amazon, tempo di esecuzione, una manciata di secondi.
Ogni “like” traccia una preferenza verso qualcosa, ogni ricerca, ogni condivisone, ogni click aiuta la piattaforma a tracciare un profilo sempre più preciso del proprio utente. Senza dimenticare che molto spesso siamo noi stessi utenti a fornire dati di nostra spontanea volontà, ci chiedono di accedere alla nostra libreria fotografica e diciamo di sì, di leggere i nostri contatti e diciamo sempre di sì, di attingere ai dati della localizzazione e diciamo, sempre, comunque, di sì. Il paradosso è che diamo il consenso a Facebook di accedere a delle informazioni che normalmente, se venissero richieste da un essere umano, saremo ben felici di mantenere private, ma non ci pensiamo perché un tap sullo schermo cambia la nostra percezione nei confronti della richiesta.
Facebook è talmente ficcanaso che sa perfino quando dormiamo. Il sistema si basa su una nostra (malsana) abitudine, è statistico infatti, che la maggior parte di noi faccia “un giro” sul popolare social prima di addormentarsi e uno subito appena svegli, al più tardi durante la colazione. Bene, prendendo il nostro ultimo accesso alla sera e il primo alla mattina, si ricavano i dati necessari a tracciare il nostro profilo del sonno, in modo anche abbastanza accurato. Incredibile no?
Non vi siete ancora spaventati abbastanza? D’accordo, Instagram, Facebook e WhatsApp condividono lo stesso proprietario, il nostro amico Mark Zuckerberg. I tre social con il maggior numero di utenti vivono insieme sotto la stessa ala, avete idea del numero di informazioni che riescono a raccogliere su di noi mettendo insieme i dati provenienti dai tre database? Che tra parentesi presto potrebbero essere unificati in uno solo? Possono avere un profilo piuttosto completo di chi sono i nostri amici, quali di questi frequentiamo e con quali chattiamo. Possono ricostruire la nostra rete sociale e leggere le nostre foto, i sistemi informatici possono letteralmente leggere le nostre foto, e fornire una descrizione testuale di cosa contiene quell’immagine, sono anche sempre più accurati. Una raccolta dati sistemica e diluita nel tempo, in un certo senso ci conoscono più queste piattaforme che nostra madre.
Ma torniamo un secondo alla cancellazione del mio account Facebook, dopo averlo fatto ho lasciato passare qualche mese e mi sono registrato su Instagram, cioè più che altro l’ho messo alla prova. Non ho fornito assolutamente nessun dato personale all’infuori del mio indirizzo e-mail, appositamente lo stesso indirizzo che utilizzavo su Facebook. Non ho messo un nome completo o la città dove vivo, non ho messo nessuna immagine profilo, non ho richiesto di seguire nessuna delle persone che conosco nella vita reale e non le ho nemmeno ricercate con l’apposita funzione. Mi sono registrato e sono rimasto completamente immobile. Instagram ci ha messo 48 ore circa, ma ha capito chi ero e ha iniziato a suggerirmi di seguire le persone della mia vita reale. 48 ore. Per essere sincero aveva già iniziato a capirsi dopo meno di 12, ma era ancora molto impreciso, sembrava stesse quasi sondando il terreno, in ogni caso nel giro di due giorni i suoi sistemi avevano capito con estrema sicurezza chi fossi davvero.
Notevole, fa riflettere certo, ma il mio lato nerd dice: notevole.
Giunti a questo punto spero di avervi dato una panoramica sul perché ho preferito ridurre la mia presenza online, ed incrementare il grado di attenzione sui dati che condivido. L’argomento meriterebbe ancora di essere approfondito ma credo che tutto questo sia sufficiente per permettere a ciascuno di riflettere sulla propria presenza in rete.
Se la tematica vi interessa e sentite il bisogno di approfondire, fatemelo sapere, magari ci torneremo.
A presto.
Sergio
MICHELE BASTANZETTI PERSEGUITATO.
Continua la persecuzione di Walter Cadorin a Michele Bastanzetti. Che voglia scuoterlo fino a farlo scrivere in greco antico ed arabo? Già il Bastanzetti, scosso, scrive in italiano, cenedese, latino e spagnolo.
Corvo rosso Michele Bastanzetti • 16 ore fa
Ci dica perchè, secondo lei, nessuna lista l’ha voluto, offerto di entrare fra i candidati ? Che poi ci teneva tanto lei considerandosi il più migliore di Vittorio.
Deontologia da ammirare (e per fortuna che ha studi specifici!) quella del dr.Migotto che,pro bono s’intende, permette a ‘sto Cecchini di protrarre completamente fuori tema la sua paranoica battaglia contro il sottoscritto , che mai la ha fomentata!
TEMPI TRISTI PER IL BASTANZETTI. Tempi tristi per Bastanzetti del SAC, oltre a fare la pipì fuori dal vaso, come afferma il commentatore Denisio, non ha ricevuto comunicazioni ufficiali di un programma. Non si è ancora reso conto che nessuno lo caga.
Michele Bastanzetti pado • un giorno fa
Non frequento i social se si esclude il “commentarium” di Ot. Personalmente non mi è arrivato nulla di “ufficiale” del vs. programma e non è che sia un cittadino che non segue… Forse c’è una falla nel vs. sistema di comunicazione. Il che dispiace,naturalmente.
Caro Michele, ripeto perché non sono stato abbastanza chiaro mi pare di capire. I commenti su questo Blog sono per scelta liberi, ognuno di voi è responsabile di ciò che scrive e ne risponde. Io non spreco il mio tempo a fare lo sceriffo. Con estrema educazione e rispetto le do un consiglio, anziché venire a piagnucolare ogni tre commenti che qualcuno conduce crociate contro di lei, ignori queste persone e vada avanti sereno per la sua strada, portando un contenuto rilevante. Se deve venire qui solo per far notare che Tizio o Caio le danno noia può tranquillamente evitare di passare per questo Blog e andare verso altri lidi. Grazie.
Cecchini, cortesemente anche a lei chiedo di evitare commenti che riguardano Michele, ci sono quasi 30 commenti in questo articolo che centrano veramente poco con l’argomento trattato. Chiudiamola qui, appunto per il bene di tutti. Grazie.
Migotto, d’accordo smetto di far piagnucolare il Bastanzetti del SAC.
Per il commentatore Denisio veciot Bastanzetti del SAC fa la pipì fuori del vaso. Chi può insegnare a veciot Bastanzetti del SAC a fare la pipì nel vaso? O è impossibie che veciot faccia la pipì nel vaso?
Denisio Michele Bastanzetti • 7 minuti fa
La Russia ha dichiarato ieri di non voler intervenire, quindi 100% guardia nacional. Lei l’ha fatta fuori dal vasino un’altra volta…
LETTERA APERTA DI CORVO ROSSO WALTER CADORIN A MICHELE BASTANZETTI.
Corvo rosso • 15 minuti fa
Lettera aperta a Bastanzetti. Abbiamo capito che la sua cultura classica supera quella di tutti noi presenti in OT ma per fare l’influecer politioco-sociale ne occorre un’altra che non ha. Lei è uno sparigliatore, demolitore e la politica invece ha bisogno di costruttori, di assemblatori. Poi non ha, fra l’altro, il senso della misura, si contraddice, non è puntuale sulle risposte, anzi non risponde affatto, fugge riparandosi dietro gli arbusti ma con il sedere fuori per cui diventa un facile bersaglio. Nonostante il suo “ siamo qui pronti, per partecipare alle elezioni comunali prossime”, lei non c’è. Lasciamo perdere il perché.Il suo “digito ergo sum” non fa che peggiorare la sua immagine. Un consiglio da amico, cambi atteggiamento, non inondi Ot di post per reazione elettorale. Cambi poligono di tiro
Corvo Rosso Cadorin senza pietà per veciot Bastanzetti del SAC, che sconvolto bastanzetta in latino.
Corvo rosso Michele Bastanzetti • 2 ore fa
Vedo che continua a non comprende che questa campagna elettorale dove lo vede ai margini, segna la sua non esistenza sociale e politica. Mi ricordo di un uo post dov, pimpante affermava: siamo qui pronti (per la campagna elettorae in una lista) !!.
Semplicemente, non conta pe nessuno. Blateri pure che al peggio non c’è mai fine.
Michele Bastanzetti Corvo rosso • 43 minuti fa
VULPES ET CORVUS
“…Hac re probatur quantum ingenium valet…”
Veciot Bastanzetti del SAC se criticato si agita, ma da buon denigratore seriale denigra. Leggere quello che scrive su Dal Mas.
Michele Bastanzetti • 12 minuti fa
Tempo da lupi. Ma per fortuna che c’è Dal Mas coi suoi superpoteri!?
La Tribuna di Treviso di oggi, domenica 28 aprile, ha pubblicato liste e candidati a sindaci e a consiglieri a Vittorio Veneto.
Manca una lista del SAC ed anche nessuna organizazione, da destra a sinistra, ha messo in lista veciot Bastanzetti del SAC, nonostante il personaggio ogni giorni posti commenti, su Vittorio Veneto, Italia ed Europa o avanzi proposte sull’abolizione del 25 aprile, sugli Stati Uniti d’Europa, sull’invasione militare della Libia ed altre bastanzate.
Uno sberlone politico per veciot Bastanzetti del SAC che oltre a non avere successo nei consigli di quartiere di Ceneda non metterà ancora l’anziantotto culo nelle sedie del consiglio comunale di Vittorio Veneto. Che abbia influito la mancata proposta di candidarsi da parte di Emanuela Da Ros, lo scorso primo d’aprile? Che anzianotto Bastanzetti del SAC ci riprovi tra 5 anni, quando sarà più vicino ai 70 anni? Che continui a postare commenti su oggi Treviso, raccogliendo “lodi” e prese per il culo? Che si ritiri definitivamente e si dedichi alla caccia al cobra africano che finora non è riuscito a catturare? In ogni caso auguri a veciot Bastanzetti del SAC per il suo futuro!!!
Caro Sergio, mi dicono che:
“Buco nero” del web è l’espressione usata quando qualcosa riporta sulla scena i protagonisti immateriali e materiali del dubbio-mistero-dilemma ricorrente che gira attorno ai social network e al web, in cui sono nati, cresciuti, esplosi e forse a tratti implosi per poi rinascere sotto altre forme
-E se lo Sri Lanka chiude i social dopo gli attentati evitando così.,forse, altri massacri
– Si chiede dunque trasparenza, ma la parola “trasparenza”, se riferita al web, è parola di non univoco senso: può confinare con la censura o con altre forme di controllo. Può far emergere lupi e agnelli che si trasformano in agnelli e lupi a seconda delle situazioni
-il blog tipo Ot non è una palestra dove si interagisce, ma una festa della polemica fine a se stessa e sempre, se osservi fatta dalle stesse firme in gara fra di loro. Ma fanno numero di post.E il blogger scompare, messo in quarta quinta fila. Questa è la platea.
Poi il format, si dice così ?, blog è stato modificato, nuovi blogger si presentano, altri si perdono e sarebbe interessante capire perché si sono persi camin facendo.
Caro Corvo, concordo che la trasparenza nel Web sia una cosa a doppio taglio e concordo sul fatto che le parti possono facilmente essere scambiate. Ecco il motivo per cui non sono intervenuto a favore di uno o dell’altro nella polemica qui sotto. Sul perché i Blogger ad un certo punto scompaiano non so dare una risposta, certo è che se il dialogo che il blogger stesso cerca di instaurare, finisce con la confusione dei commenti che non portano a nulla, capisco perché si preferisca spostarsi altrove, dove magari non nasce la sagra della polemica.
TRovo importante la funzione del blogger perchè lancia un messaggio, una idea fuori dalla cronaca. POrta argomenti nuovi per animare discussioni interelazioni serie e non importa se piene di erroti di sintassi e ortogtafici. Abbiamo tutti bisogno di guardarci detro, di usare la esperienze e il confronto di tutti. Ma i tutti sono pochi. Meglio pontificare, non rispondere alle domande serie e saltare da un articolo all’altro con i post. Si può formare una platea di inetrlocuttoti diversa dalla attuale ?
Quale “polemica” qui sotto? Sussiste un fatto preciso: lei concede al Cecchini di insultare-tra l’altro sempre fuori tema e mai da me provocato-il sottoscritto. Il suo,dr.Migotto, più che pilatesco è un comportamento immorale.
Bastanzetti del SAC, nessun insulto da parte mia. Riporto le molte “lodi” che lei raccoglie in Oggi Treviso da molti commentatori. Chi la “loda”, per esempio, è il blogger Walter de Iulis che gli da del troll.
Denisio Michele Bastanzetti • 2 days ago
Penoso Bastanzetti, …
Commentatore Denisio “critica” a ruota libera Bastanzetti del SAC e non è l’unico, anzi. Che dirà Bastanzetti del SAC ?
Anch’io sto’ Bastanzetti del SAC non lo conosco se non per le denigrazioni che scrive in Oggi Treviso e per le “lodi”, critiche, prese per il culo, cancellazioni che raccoglie sempre in Oggi Treviso. Inoltre tutte le proposte o domande che fa non vengono cagate. Tempo fa gli è stata dedicata una pagina Facebook ora sembra che il comico Luca Paia voglia dedicargli un video. Tutto un personaggio sto’ Bastanzetti del SAC, che ha molto a che fare con i social che sono l’oggetto di questo blog.
Dr. Migotto lei condanna giustamente certe nefandezze di face book commesse dalla proprietà e dagli utenti ma permette che sul suo blog imperversino interventi scorretti come quelli del Cecchini. Non le pare incoerenza,la sua?
Bastanzetti del SAC si innervosisce se si ricordano tutte le le “lodi” che raccoglie nei social, nello specifico in Oggi Treviso. Aono “lodi” che raccoglie anche grazie alle denigrazioni che durante anni ha fatto, un vero e proprio denigratore seriale. Per esempio a Walter Cadorin, Corvo Rosso, a Denisio, a Dal Mas, alla Salvador, a Walter De Iulis e così via. Denigrazioni tutte documentate. Perché invece di innervosirsi non le va a rileggere e la smetta. Sembra che anche direttrice Da Ros lo abbia abbandonato e non lo difenda pù.
Caro Michele, io non ritengo incoerente la mia condotta, semplicemente non ritengo utile sprecare il mio tempo a fare lo sceriffo dei commenti. Posto che non conosco i trascorsi tra lei e Cecchini, o la fama di Cecchini stesso all’interno della comunità quindi non comprendo nemmeno di cosa state parlando, quello che posso suggerire è di chiudere qua la discussione e commentare in funzione dell’articolo sopra riportato. Se in futuro, emergeranno problemi con gli utenti verranno prese delle decisioni di conseguenza, la mia condotta al momento si traduce nell’ignorare i commenti che non portano a niente.
Io’sto Cecchini non so neanche chi sia e non dialogo certo con lui. Lei dr. Migotto gli consente di insultarmi a ruota libera sul suo blog. Il che la rende complice di questo comportamento incivilie.
Io non permetto nulla, sono stato chiaro nel commento precedente, se le cose stanno come dice lei ignori completamente Cecchini, sarà mia premura prendere provvedimenti nel caso certi comportamenti continuino in modo gratuito. Non si preoccupi.
Sig. Migotto lei permette che sul suo blog il pluribannato Cecchini insulti i commentatori? Mi sorprende.
Per la verità: non sono bannato, posso pubblicare su Facebook. Chi definisce Bastronzetti il Bastanzetti è il commentatore Denisio. La lista di chi piglia per il culo il Bastanzetti è lunga. La blogger Francesca Salvador lo piglia sistematicamente a metaforici calcioni in culo, lo cancella. Il blogger Walter De Iulis lo cancella e gli da del troll e così via.
Per il commentatore Denisio il Bastanzetti diventa Bastronzetti. Per il Bastanzetti non c’è limite oramai alle “lodi” in Oggi Treviso e Da Ros direttrice di Oggi Treviso non dice nulla a difesa del suo (ex) amico Michele. Che anche Da Ros sia d’accordo che Bastanzetti sia un Bastronzetti? Del SAC naturalmente, Bastronzetti del SAC.
Sembra che Luca Paia abbia in programma un video sul SAC, che probabimente diffonderà nei social.
Caro Sergio, concordo con le sue riflessioni
1- per non essere invaso dalla pubblicità sul PPC dopo la ricerca di un prodotto, sono passato al motore di ricerca Quant. Intrusioni evitate.
2-come dice lei siamo nellèera in cui tutti sanno di tutti. A me non interessa ma viene da ridere quando vai a uno sportello e c’è una striscia gialla che segna il confine da non superare per la “praivaci”
3- Non si scrive più con la stilografica, non si mandano più cartoline di saluti, al tavolo di un ristorante si parlano attraverso il cellulare. Vai dal medico e appena ti siedi ecco che spunta il cellualre per far passare il tempo di attesa. Non ci si guarda più in faccia, non si salutano più gli astanti entrando in una stanza. Insomma pur fra la gente ci sentiamo soli
3-allora ecco i social dove non siamo amici ma sempre soli fra tanti e alle parole, concetti idee confronti vengono sostituite con una fotografia.
4- ci sarebbe altro da dire, qualche cosa del passato da far ritornare in auge, ma siamo entrati in una società dove primeggiamo i diritti e non si conoscono i doveri. Ma la vita non concede nulla, e conquistare un posto costa..
Tanto per capirci sono uno che è convinto che si può, si deve imparare fino a che la fine non giunge. Che cìè da imparare da tutti, che c’è chi ne sa di più e chi di meno. Che bisogna stare al proprio posto
Pensi che a me, degli anonimi falliti, han intestato su faciebukke (a cui mai son stato iscritto) un sito pirata che vorrebbe essere satirico. Già questo dimostra il marcio (oltre al bene) che gira nei social.
La pagina Facebook sul Bastanzetti del SAC racconta cose del SAC, ma innervosisce il SAC.
Assolutamente in linea la parabola che ho avuto io con il social anti sociale per eccellenza, neanch’io sono mai stato interessato agli affar altrui, semmai mi sembrava utile mantenere contatto con persone lontane oppure condividere contenuti con persone dagli interessi simili.
Nonostante questo ho notato che a differenza dei vecchi forum tematici c’è un decadimento qualitativo nella maniera in cui gli argomenti si possono condividere e trattare per un paio di ragioni almeno, la prima é la più ovvia, nei forum si apre il thread e rimane lì a disposizione anche 10anni, su Facebook c’è l’apposita funzione per tener traccia ma le discussioni inesorabilmente si concludono dopo poco anche se interessanti e ne partono sempre di nuove sugli stessi argomenti, abbastanza sclerotico come sistema. L’altro motivo è che entrano una varietà infinita di soggetti che hanno é non hanno molto a che fare e spesso le discussione degenerando come su OT in presenza del brillante attaccabrighe che su Fb si trova come “il conte del monte altare”.
Fb é malfattori e più che social ha uno scopo di interesse privato che consiste appunto nel patrimonio big data solo che la gente dorme il sonno della ragione e condivide ogni aspetto della propria vita senza ritegno.
Per fortuna ce ne è almeno uno nella umanità intera che non dorme, che sarebbe lei Denisio!