Il 1° e il 2° principio della Lean – Da “Il mondo degli Acquisti”
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Entrare nel dettaglio dei 5 principi della Lean aiuta a “mettere in ordine le idee” e a concentrarsi sugli elementi utili per tracciare la strada di questo cammino volto a trovare la massima efficienza.
1°. Il Valore
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Determinare il valore secondo la prospettiva del cliente, scindere le attività con valore aggiunto dalle altre.
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Identificare tutto ciò che crea valore per il cliente. Solo quello che il cliente è disposto a pagare, tutto il resto è spreco e va eliminato.
Qualità x Servizio (aumentare qualità e servizio)
Valore = —————————————————————-
Costo x Tempo (ridurre costi e tempi)
Dall’esame della formula vediamo al numeratore la qualità del prodotto (o servizio) che si riferisce alla capacità di soddisfare le esigenze del cliente e superare le sue aspettative.
La bontà del servizio, invece, si riferisce alla capacità dell’organizzazione di fornire un servizio di alta qualità, inclusi i fattori come la competenza del personale, la tempestività e la disponibilità delle risorse.
Mentre, al denominatore il costo totale si riferisce a tutti i costi sostenuti dall’organizzazione per fornire il prodotto (o servizio), compresi i costi diretti e indiretti.
Il tempo impiegato, infine, si riferisce alla velocità con cui l’organizzazione è in grado di fornire il prodotto (o servizio) al cliente.
2°. La mappatura (disegnare il flusso del valore):
Il secondo principio della Lean è la mappatura, o disegno del flusso del valore, che consiste nel visualizzare e comprendere il flusso di lavoro necessario per trasformare le materie prime in un prodotto finito (o un servizio) consegnato al cliente.
La mappatura del flusso di valore è un’attività fondamentale per identificare i processi e le attività che creano valore per il cliente e quelle che invece rappresentano uno spreco.
La mappatura del flusso di valore è un processo che coinvolge l’intera organizzazione, dalla produzione alla distribuzione, passando per la logistica e la gestione dei fornitori.
Il processo inizia con l’identificazione del prodotto (o servizio) e la comprensione delle esigenze del cliente. Si procede poi ad analizzare il flusso di lavoro attraverso i vari reparti, identificando ogni attività e valutando il valore aggiunto che essa fornisce al prodotto o servizio.
La mappatura del flusso di valore consente di individuare le attività a valore aggiunto, ovvero quelle che contribuiscono direttamente alla creazione del prodotto (o servizio), e quelle che rappresentano uno spreco. Gli sprechi possono includere attività che non aggiungono valore, come il trasporto o la movimentazione di materiali, o attività che creano ritardi o sovraccarico di lavoro, come l’attesa o la sovrapproduzione.
Una volta identificate le attività a valore aggiunto e gli sprechi, l’organizzazione può lavorare per eliminare gli sprechi e migliorare l’efficienza complessiva del processo.
Ciò significa che si cerca di semplificare i processi, eliminare le attività superflue, ridurre le tempistiche e migliorare la qualità, al fine di creare il massimo valore possibile per il cliente con il minor spreco possibile.
In estrema sintesi:
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Attività che aggiungono valore: miglioramento continuo (Kaizen)
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Attività che non aggiungono valore ma che sono necessarie: semplificare i processi
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Attività che non aggiungono valore e che non sono necessarie: eliminarle subito
Questa pillola fa parte di una nuova serie di video/articoli che descrivono l’impatto della Lean sul #procurement, approfondisci l’argomento guardando il video caricato sul mio canale Youtube (fai click e vedi ora) e non perdere i prossimi video!
Questa pillola descrittiva, tratta dal libro “Il mondo degli Acquisti” (vedi presentazione), è il 79° articolo, di una serie che pubblicherò sul blog allo scopo di illustrare la professione di compratore e per divulgare le tecniche del Procurement applicabili in un moderno ufficio Acquisti.
Daniele Pezzali consulente e formatore in Procurement (visita:www.danielepezzali.com)